DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
1.LUXOTTICA: PESANTE IN BORSA, CEDE IL 6,69%
(ANSA) - Sotto pressione Luxottica in avvio, dopo il nuovo ribaltone nel gruppo con il patron Leonardo Del Vecchio che ne diventa presidente esecutivo e l'addio di uno dei due amministratori delegati, Adil Mehboob-Khan. Il titolo già pesante fin dalle prime battute, cede il 6,69% a 53,7 euro.
2.LUXOTTICA: STOP IN BORSA PER ECCESSO RIBASSO (-8%)
(ANSA) - Luxottica in asta di volatilità in Borsa. Il titolo del gruppo dell'occhialeria bloccato per eccesso di ribasso segna un calo teorico dell' 8,34 per cento. Pesa l'uscita dell'ad e il rientro operativo del fondatore Leonardo Del Vecchio.
3.LUXOTTICA: BORSA BOCCIA NUOVO RIBALTONE, TEME INCERTEZZA
(ANSA) - La Borsa digerisce male il cambio al vertice di Luxottica con l'uscita del Ceo Adil Mehboob-Khan a un anno dal suo arrivo: un fattore che getta incertezza sul gruppo. Questo il giudizio degli analisti nei primi report dopo il ribaltone annunciato venerdì sera insieme ai ricavi 2015 che hanno un po' deluso per lo meno nell'ultimo trimestre.
''La base di ricavi, prevedibile e stabile, non si accompagna a uguali caratteristiche della squadra di comando che ha perso il suo terzo Ceo in 18 mesi dopo 10 anni di incarico ad Andrea Guerra'', osserva Barclays, sorpresa soprattutto dal fatto che l'ottantenne fondatore e presidente Leonardo Del Vecchio prenda il controllo dei mercati accanto al Ceo per il prodotto Massimo Vian: un elemento che ''sarà accolto con qualche scetticismo dagli investitori''.
Per Jp Morgan la sterzata al vertice potrebbe portare a modifiche nelle strategie con una incertezza e una volatilità del titolo nel breve periodo mentre Exane ritiene che l'addio di Khan freni quegli investitori che puntavano a riposizionarsi sul titolo a prezzi ragionevoli.
4.IL BLITZ DI DEL VECCHIO AL TEST DI BORSA
Camilla Conti per “il Giornale”
A vederlo uscire ieri pomeriggio dalla Scala di Milano dove si è goduto la sfilata di Dolce&Gabbana insieme alla moglie Nicoletta, Leonardo del Vecchio non sembra affatto preoccupato. Certo, il colosso dell' occhialeria nel 2015 ha raggiunto il fatturato record di 9 miliardi. Ma stamattina arriverà il verdetto di Piazza Affari all' ennesimo ribaltone al vertice della sua Luxottica, il terzo nel giro di quindici mesi, annunciato a Borse chiuse nella tarda serata di venerdì.
Il patron dell' azienda di Agordo ha deciso a sorpresa di accompagnare alla porta uno dei due amministratori delegati, Adil Mehboob-Khan (l' altro ad, Massimo Vian, che si occupa del prodotto rimarrà al suo posto) chiamato solo un anno fa a seguire i mercati, e di riprendere a ottant' anni compiuti il timone operativo del gruppo veneto come presidente esecutivo. Le ragioni del suo ripensamento sulla gestione ai manager le ha spiegate in un' intervista al Corriere della Sera: «L' azienda ha bisogno di essere più veloce e più semplice nel prendere le decisioni» per conquistare l' obiettivo del raddoppio dei ricavi in dieci anni.
Ma più che a Khan (che se ne va con un incentivo all' esodo di 6,8 milioni più la liquidazione) la stoccata è arrivata per l' altro ex ad Andrea Guerra uscito dopo dieci anni dal gruppo nell' autunno del 2014 per andare a fare il consulente del premier Matteo Renzi: «Avevo scelto un manager giovane, il dottor Guerra, pensando di non occuparmi più direttamente di Luxottica. Fino a quando l' amministratore delegato, che era il capo azienda, non ha iniziato a interessarsi ad altro».
Insomma, i manager tendono a distrarsi, ci vuole un «rinnovato spirito imprenditoriale» sennò l' azienda «resta indietro». La troika al comando non ha funzionato. Meglio, quindi riprendere il timone almeno fino al 2017 in attesa della successione che non avverrà in famiglia (i sei figli hanno quote paritetiche nella cassaforte Delfin e possono comunque contare se non sulle poltrone, sui dividendi) nè chiamando manager esterni ma guardando fra le «seconde linee eccellenti» di Luxottica.
Intanto, nel solo quarto trimestre dell' anno i ricavi si sono attestati a 2,05 miliardi di euro con un +8,9% sullo stesso periodo dell' anno precedente. E nell' ultimo anno e mezzo il titolo è salito da 40 fino a un massimo di 66 euro (venerdì ha chiuso a 57,55 euro con un +4,26%. Ma sulla reazione che oggi avrà la Borsa potrebbero pesare i dubbi sulla stabilità del governo societario e i conseguenti riflessi sul fronte della strategia.
Con un occhio ai precedenti: nell' ottobre del 2014, a soli due mesi dall' addio di Guerra, aveva lasciato Agordo anche il suo sostituto nonché ex direttore finanziario (promosso, appunto, amministratore delegato) Enrico Cavatorta. L' effetto a Piazza Affari era stato un devastante -9,23% innescato da una serie di downgrade arrivati dalle banche d' affari. «Si tratta di un record poco attraente di due manager altamente rispettati che hanno lasciato in quaranta giorni», avevano commentato in quei giorni gli esperti di Citigroup. Oggi si attende il nuovo verdetto.
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