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Andrea Bonomi, incalzato ormai da Banca d'Italia e Consob non è riuscito , come aveva anticipato Dagospia, a portare a termine il suo blitz per farsi riconfermare per tre anni a capo della banca dal comitato di sorveglianza evitando così di passare dall'assemblea prevista per il prossimo anno. A poco gli sono serviti i pareri legali che si è fatto scrivere, davanti alle perplessità ' delle istituzioni che considerano le assemblee come l'unico luogo deputato per rinnovare i vertici .
L'uscita traumatica dell' amministratore delegato Pietro Montani sta aprendo un vaso di Pandora sui finanziamenti che la Bpm ha promesso o erogato ad enti o società vicine in qualche modo ad alcuni dei Consiglieri eccellenti del comitato di sorveglianza.
Consulenze e sponsorizzazioni dell'era Bonomi sono aumentati negli ultimi mesi a dismisura rispetto all'epoca di Massimo Ponzellini, mandato via proprio sotto l'accusa di prestiti e sponsorizzazioni facili. Le consulenze ormai superano la cifra record di oltre 40 milioni di euro a fronte di una banca che necessita un forte aumento di capitale che si aggira attorno ai 500 milioni di euro.
Uno degli episodi che meriteranno un chiarimento, verrà sollevato nel prossimo comitato di sorveglianza e riguarda la sponsorizzazione per circa 80 mila euro di una piccola società di basket la Geas di Sesto San Giovanni.
Nella difficile situazione perché tanti fondi ad una piccola società ?
La risposta, secondo quanto circola nei corridoi della banca, è da ricercarsi nell'interesse per la squadretta del consigliere Mario Benito Mazzoleni, peraltro anche docente della Bocconi. Sotto osservazione anche i rapporti tra l'ufficio credito della Bpm con Giuseppe Coppini, un passato da sindacalista della Fusac - CGIL e poi via via una modesta carriera di dirigente bancario inserito in molti consigli di amministrazione fino a diventare addirittura Presidente del consiglio di sorveglianza.
A questo punto però i consiglieri, preoccupati per l'attenzione che Banca d'Italia e CONSOB stanno riservando alle manovre in corso a Piazza Meda, stanno pensando che conviene evitare strappi perché il rischio più grave sarebbe, a questo punto, quello del commissariamento.
Ed è questo uno dei motivi per cui, dopo le polemiche dimissioni di Montani, non si sia riusciti a trovare un amministratore delegato a tempo pieno che sta molto indebolendo la più antica banca popolare italiana. Giuseppe Castagna infatti si è già tirato indietro mentre Davide Croff è stato preso a mezzo servizio facendo un po' sorridere tutti .
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