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Giovanna Boursier per "Corriere.it"
Sarà una settimana di fuoco per la Tassara del finanziere franco-polacco Romain Zaleski. Dovrebbe infatti concludersi a giorni la trattativa con le banche creditrici a cui Zaleski deve più di 2mld e chiede la quarta proroga dell'accordo di ristrutturazione dei debiti, il cosiddetto standstill. Il primo accordo risale al 2008, il terzo al 2011 e sarebbe in scadenza alla fine di quest'anno.
Nel pool degli istituti che nel corso degli anni hanno lautamente finanziato Zaleski ci sono tutte le principali banche italiane, di cui Tassara risulta anche azionista, con percentuali più o meno elevate. Capofila è sicuramente Banca Intesa di cui nel 2007, subito dopo la fusione fra Intesa e San Paolo, quando alla guida della banca c'era Corrado Passera, Zaleski arriva a possedere il 5,9%.
Oggi Intesa dovrebbe essere esposta per circa 1 miliardo e 200 milioni, su 2 miliardi e 100 milioni di debito totale con le banche. Del resto la banca torinese a giugno, nella sua ultima semestrale, ha messo a incaglio 800milioni, e non smentisce che siano proprio debiti del finanziere polacco.
Il condizionale è d'obbligo anche sui conti Tassara visto che il bilancio 2012 non c'è ancora, perché senza l'accordo con le banche Zaleski dovrebbe liquidare e vendere al più presto tutti gli asset. La scadenza dello standstill era fine giugno scorso ma per un creditore d'alto rango, vicino al Presidente del Consiglio di sorveglianza di Banca Intesa, Giovanni Bazoli, gli accordi si ridiscutono.
Il Ceo di Intesa, Enrico Cucchiani, in carica da fine 2011 ci dice: quando Zaleski veniva finanziato io non c'ero, i dettagli della discussione in corso non li conosco, ma stiamo cercando una soluzione. Vedremo quale, visto che quel che le banche riusciranno a recuperare potrebbe servire a finanziare centinaia di piccole e medie imprese che, con la crisi, premono agli sportelli bancari. Ma, per loro, il credito si è ristretto.
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