Ancora chiusura in rosso per le Borse europee. Londra e Francoforte cedono oltre il 2% e Parigi l'1%. A piazza affari nuovi problemi sul calcolo del Ftse Mib (-0,62% indicato sul sito di Borsa spa)- Bene Intesa (+5,61%) e Telecom (+5,3%) dopo le semestrali. Male energia e titoli industriali - Wall Street: apertura in rialzo, spinta dal rapporto sull'occupazione (+1,43%) - Rehn, Italia acceleri su riforme, non ha bisogno di aiuti - conferenza stampa Berlusconi-Tremonti alle 19 -

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1- Crisi: conferenza stampa Berlusconi-Tremonti a mercati chiusi
Radiocor
- Una conferenza stampa del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, si terra' questa sera a m ercati chiusi. Si attende la comunicazione ufficiale di Palazzo Chigi. L'incontro con la stampa e' previsto alle 19.

2- Borsa: listini ancora in rosso, a Milano vola Intesa Sanpaolo
Nuovi problemi sugli indici italiani
Radiocor -
Ancora chiusura in rosso per le Borse europee in una giornata molto volatile. Londra e Francoforte cedono oltre il 2% e Parigi l'1%. A Milano nuovi problemi sul calcolo del Ftse Mib (-0,62% indicato sul sito di Borsa spa). Ftse All Share -0,89%. Bene Intesa Sanpaolo (+5,61%) e Telecom (+5,3%) dopo le semestrali. Male energia e titoli industriali.

3- (BIM) Borsa Italiana: di nuovo problemi per l'indice Ftse Mib
Radiocor -
'Il valore dell'indice Ftse Mib non risulta aggiornato'. Lo afferma Borsa Italiana in una nota dopo che in precedenza aveva gia' detto che i prezzi in tempo reale per alcuni strumenti e su alcuni canali informativi non erano aggiornati. Gli stessi problemi si erano verificati anche ieri.

4- Wall Street: apertura in rialzo, spinta dal rapporto sull'occupazione (+1,43%)
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Wall Street ha avviato la seduta di contrattazioni in rialzo, dopo il risultato migliore delle stime del rapporto sull'occupazio ne per il mese di luglio, allentando le tensioni degli investitori che temono per una possibile ricaduta nella recessione. Pochi minuti dopo l'inizio, il Dow Jones guadagna l'1,43%, a 11.546,10, il Nasdaq cresce dell'1,34%, a 2.590,47, e lo S&P 500 avanza dell'1,39%, a 1.217,03.

5- Intesa: Passera Morelli Micciche' acquistano azioni 500mila euro ciascuno
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'La performance molto deludente del nostro titolo e' certamente dovuta a una visione eccessivamente negativa che i mercati hanno del nostro Paese e al fatto di considerare Intesa Sanpaolo una proxy dell'Italia'. Lo ha dichiarato Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, nel discorso introduttivo alla conference call degli analisti. 'Crediamo davvero al potenziale della nostra banca - ha aggiunto - e, a titolo di informazione, vi comunico che sia io che i miei due direttori generali Marco Morelli e Gaetano Micciche' abbiamo deciso di mandare un chiaro segnale in tal senso qualche minuto fa dando un ordine di acquisto ciascuno di 500mila euro'.

6- Industria: CsC stima calo produzione dello 0,4% mensile in luglio
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Frenata della produzione industriale in luglio. Lo stima il Centro studi di Confindustria che indica una riduzione della produzione industr iale dello 0,4% rispetto al mese di giugno. Oggi l'Istat ha comunicato, proprio per giugno, un calo dello 0,6% su maggio. La distanza dal massimo di attivita' pre-crisi (aprile 2008), aggiunge il CsC, e' del 17,6%; il recupero dai minimi (marzo 2009) e' dell'11,4%. La dinamica della produzione, dopo l'incremento del secondo trimestre (+1,5% sul primo), e' stimata tornare a tassi negativi nel terzo (-1,0% la variazione acquisita). L'ulteriore riduzione in luglio dei nuovi ordini pmi nel manifatturiero (indice a 48,5 da 47,5 quindi con una segnalazione di contrazione) conferma, si legge in una nota, un andamento problematico dell'attivita' produttiva.

7- Industria: CsC stima calo produzione dello 0,4% mensile in luglio
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Frenata della produzione industriale in luglio. Lo stima il Centro studi di Confindustria che indica una riduzione della produzione industr iale dello 0,4% rispetto al mese di giugno. Oggi l'Istat ha comunicato, proprio per giugno, un calo dello 0,6% su maggio. La distanza dal massimo di attivita' pre-crisi (aprile 2008), aggiunge il CsC, e' del 17,6%; il recupero dai minimi (marzo 2009) e' dell'11,4%. La dinamica della produzione, dopo l'incremento del secondo trimestre (+1,5% sul primo), e' stimata tornare a tassi negativi nel terzo (-1,0% la variazione acquisita). L'ulteriore riduzione in luglio dei nuovi ordini pmi nel manifatturiero (indice a 48,5 da 47,5 quindi con una segnalazione di contrazione) conferma, si legge in una nota, un andamento problematico dell'attivita' produttiva. com-Ggz-y

8- Crisi: Rehn, Italia acceleri su riforme, non ha bisogno di aiuti
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'Come gia' sottolineato in passato, la priorita' dell'Italia ora e' di procedere a tutto gas e di accelerare verso le necessarie riforme strutturali per spingere la crescita economica'. Lo ha dichiarato il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, nel corso di una conferenza stampa. 'Le autorita' dovrebbero lavorare con le parti sociali per adottare misure coraggiose e implementarle senza ritardi: in questa ottica, le liberalizzazioni delle professioni e ulteriori riforme del mercato del lavoro dovrebbero avere la priorita'', ha aggiunto Rehn. A proposito di Italia e Spagna, ha aggiunto, 'non credo che nessuno di questi Paesi avra' bisogno di un piano di aiuti'. Le turbolenze dei mercati 'a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni sono semplicemente ingiustificate dal punto di vista dei fondamentali dell'economia. Non e' giustificato per l'Italia. Non e' giustificato per la Spagna', ha concluso il commissario europeo per gli Affari economici e monetari.

9- Intesa Sp: al 30 giugno coefficiente core tier 1 al 10,2%
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I coefficienti patrimoniali di Intesa Sanpaolo, al 30 giugno, erano pari al 10,2% per il core tier 1 ratio (dal 7,9% al 31 dicembre 2010) e all'1 1,8% per il tier 1 ratio (dal 9,4%). I coefficienti, che beneficiano del recente aumento di capitale da 5 miliardi di euro, pongono la banca 'nel rispetto gia' ad oggi del requisito di liquidita' previsto da Basilea 3'.

10- Intesa Sp: -17% utile netto I sem a 1,4mld, +6,7% normalizzato
132 milioni onere Telco. Plusvalenze su Prada e Findomestic
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Il consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno che vedono, nel primo semestre un utile netto a 1,4 miliardi in calo del 17% rispetto all'anno scorso. L'utile netto normalizzato, senza cioe' considerare le partite non ricorrenti (tra cui i 272 milioni di plusvalenza sulla cessione della quota di Prada e i 154 milioni su Findomestic, e i 132 milioni di oneri legati a Telco), e' invece salito del 6,7%.

11- Generali: Perissinotto conferma target risultato operativo 2011
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Il Group CEO di Generali, Giovanni Perissinotto, conferma il target operativo per il 2011. 'Generali si conferma un Gruppo solido e capace di realizzare performance industriali in crescita anche in momenti di forti tensioni e volatilita' nei mercati - ha indicato con la pubblicazione della semestrale - Inoltre, in questo contesto economico - finanziario difficile, la diversificazione e solidita' dei nostri investimenti ci ha permesso di mantenere stabile il nostro patrimonio netto. Continua la nostra strategia di crescita nei mercati ad alto potenziale di sviluppo e il focus sull'efficientamento dei Paesi core europei. A seguito delle positive evidenze ottenute ad oggi da tutte le nostre linee di business, ci sentiamo di confermare per fine anno i target di risultato operativo compresi tra 4-4,7 miliardi'.

12- Generali: 806 mln utile netto semestre, svaluta Grecia e Telco
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Generali chiude il semestre con un utile netto consolidato semestrale di 806 milioni, sopra le attese degli analisti (793-795 milioni il consensus), contro 873 milioni dei primi sei mesi del 2010. Il risultato recepisce la svalutazione di Telco per 143 milioni e dei titoli di Stato greci (140 milioni). Senza le voci straordinarie, l'utile netto e' in crescita del 24,7% a 1,89 miliardi. Il risultato operativo del periodo sale del 12,7% a 2,4 miliardi.

13- Fondi: a luglio deflussi in lieve calo a 2,4 miliardi
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Lieve rallentamento per i deflussi dai fondi comuni italiani ed esteri, che a luglio sono stati pari a 2,4 miliardi contro i 2,9 di giugno. E' quanto emerge dai dati provvisori di Assogestioni. Esaminando le tipologie di fondi, le uscite dagli azionari sono aumentata a 747 milioni da 473, mentre frenano i riscatti dagli obbligazionari (a 122 milioni da 947). Si distingue il bilancio positivo dei fondi di diritto estero gestiti da gruppo esteri, che hanno raccolto 396 milioni, registrando l'unico saldo positivo del mese.

14- ALITALIA PAGA METÀ DEL TFR A 10 MILA EX DIPENDENTI
R. E. per "la Stampa"-
A partire dal 26 settembre, sarà pagato il 50 per cento del Tfr ad oltre diecimila ex dipendenti della vecchia Alitalia Linee Aeree Italiane e di Alitalia Servizi. Si tratta di una cifra di circa cento milioni di euro. Lo ha comunicato con una nota ieri il commissario straordinario della vecchia Alitalia, Augusto Fantozzi, che è in regime di «prorogatio» dopo aver dato le dimissioni. Fantozzi ha ricordato che dal 26 luglio scorso sono stati corrisposti acconti per il 60% ai dipendenti di Alitalia Express e di Volare e del 35% di Alitalia Airport.

L'erogazione dell'acconto riguarderà «anche i lavoratori ammessi allo stato passivo della procedura di Alitalia Linee Aeree Italiane, com'è accaduto per tutti i dipendenti delle altre società del Gruppo». A tre anni dal commissariamento dell'ex compagnia di bandiera, gli ex dipendenti vedono quindi avvicinarsi il pagamento di parte della liquidazione: tra qualche giorno partiranno le lettere di avviso per i dipendenti interessati, circa 2.400 di Alitalia Servizi e 8.200 per Alitalia Linee Aeree. In questo modo, «con il 26 settembre saranno stati approvati tutti gli stati passivi parziali relativi ai dipendenti e corrisposti loro acconti sul dovuto, commisurati alle disponibilità delle diverse società in procedura».

15- WEIBO, IL TWITTER CINESE CHE CON 200 MILIONI DI ABBONATI METTE IN CRISI LA CENSURA
Wei Gu per "la Stampa" -
I media cinesi sono stati insolitamente indisciplinati dopo la recente tragedia ferroviaria a Wenzhou, in cui sono morte 35 persone. Il tentativo delle autorità di censurare le notizie su quanto accaduto sembra aver avuto l'effetto contrario. La novità significa nuovi test per il livello di libertà in Cina e rivela le crescenti difficoltà del Partito di controllare le notizie e l'opinione pubblica. La crescente diffusione dei social media sta avendo un ruolo sempre più significativo.

Secondo i dati delle autorità cinesi, gli utenti di Weibo, il Twitter cinese, sono cresciuti a 200 milioni. I telefonini di nuova generazione stanno avendo un ruolo determinante per la libertà di parola nel Paese. Sono stati, per esempio, gli stessi passeggeri del treno colpito dall'incidente a diffondere la notizia attraverso i servizi di microblogging. I media cinesi sono sì di proprietà dello Stato ma da un punto di vista finanziario sono autonomi e devono competere duramente per conquistare i lettori. Poi ci sono le lotte per il potere che si stanno svolgendo dietro le quinte per la leadership prima del cambio in arrivo l'anno prossimo.

La tragedia fornisce un'opportunità politica ad alcuni funzionari per gettar fango sui rivali. Una reazione più repressiva non si può ancora escludere. Lo dimostra il fatto che i racconti online dei disordini etnici a Xinjiang, nell'area occidentale, sono stati censurati. Nelle aree della regione l'accesso a Internet è stato bloccato a dimostrazione che il governo dispone ancora di mezzi forti. Eppure, sebbene il rischio di repressione esista, c'è anche un rischio per le autorità.

In una società che mostra molti segnali di insoddisfazione, colpire diciamo Weibo, potrebbe alimentare le tensioni. Solo il 6% dei cinesi si considera contento secondo Gallop World Poll che classifica la Cina al 125˚ posto in una tabella della felicità mondiale, dietro all'Afghanistan. C'è un nesso forte tra apertura sociale e apertura economica di un Paese. Dal momento che la forza della Cina dipende anche dalla sua affermazione come potenza commerciale globale, significa che c'è molto più in palio che la libertà su Twitter.

 

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