COME MAI TISCALI CORRE IN BORSA SENZA BILANCIO? - L'ANNO NERO DEL MATTONE - UNIPOL DICE SI' ALL'OFFERTA DI BLACKSTONE SUL FONDO ATLANTIC 1 - BRAVOFLY E EDREAMS VOLANO IN BORSA...

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L'ANNO NERO DEL MATTONE
Da ‘La Stampa'

Il 2013 è stato un anno di saldi sul mercato del mattone, con il prezzo delle case che è sceso del 5,6% e sconti raddoppiati rispetto all'anno precedente, quando il calo si era fermato al 2,8%. Se da una parte dietro queste cifre si nascondono occasioni per quanti vogliono acquistare l'abitazione, per chi ce l'ha già il ribasso ha l'amaro sapore di una svalutazione.

La discesa delle quotazioni si accompagna al crollo delle compravendite, che è stato pari al -9,2% lo scorso anno, stando ai dati dell'Agenzia delle Entrate. Già nel 2012 il mercato aveva perso oltre un quarto degli scambi, scivolati a livelli che non si vedevano da decenni. Il congelamento delle transizioni si è così scaricato sui prezzi. La stessa cosa d'altra parte è accaduta sul fronte consumi: gli italiani hanno stretto sempre più i ordoni della borsa e mese dopo mese l'inflazione è precipitata. Una spirale di cui non si vede la fine: a febbraio Confcommercio registra consumi «congelati».
[r. e.]

IL VINO ITALIANO BATTE LA CRISI - L'EXPORT SPINGE IL FATTURATO
Da ‘La Stampa'
L'Italia del vino tiene e, a dispetto della crisi economica, mette in cascina per il 2013 una robusta crescita del fatturato (+4,8%) in controtendenza con il settore alimentare (+0,3%) e manifatturiero (-0,3%). A tracciare il quadro, alla vigilia del Vinitaly, è la consueta indagine dell'ufficio Studi di Mediobanca sulle 111 principale aziende italiane da cui risalta il ruolo sempre più rilevante dell'export (+7,7%). Lo scorso anno è stato da incorniciare soprattutto per gli spumanti italiani che hanno visto aumentare a doppia cifra (+10,3%) le vendite all'estero. Anche allargando lo sguardo ad un orizzonte temporale più ampio il vino conferma un trend di crescita costante.
[r. e.]


PARTERRE
Da "Il Sole 24 Ore"

UNIPOL ACCETTA L'OPA BLACKSTONE SU ATLANTIC 1
Gli istituzionali cominciano ad aderire all'Opa di Blackstone sul fondo immobiliare quotato Atlantic 1, gestito da Idea Fimit. Secondo le indiscrezioni ieri dovrebbero aver dato le loro quote alcuni importanti soggetti, tra cui Unipol, proprietaria di circa un 4%. Ad inizio settimana Blackstone ha prolungato di una settimana (dal 2 all'11 aprile) il periodo di offerta e, soprattutto, ha accresciuto il corrispettivo di offerta che passa da 295,55 euro a 320 euro portando l'esborso complessivo, in caso di adesione totale, a 159,39 milioni.

Secondo fonti vicine all'operazione la soglia minima perseguita da Blackstone (che nell'operazione è assistito da Mediobanca, Lazard e Intesa) è quella del 30% che garantirebbe una capacità di influire sulla governance del fondo. A ieri il dato di quote in possesso aggiornato, tra adesioni e acquisti, era del 20,95%. Adesso si attende il contributo di adesioni, oltre che di altri istituzionali (il 3-4%), del retail. Sembra invece escluso che ci possano essere ulteriori riaggiustamenti del prezzo. (C.Fe.)

BRAVOFLY E EDREAMS VOLANO VERSO LA BORSA
Viaggiano forte verso la Borsa i gruppi delle vacanze online. Sarà il momento particolarmente positivo per le internet company oppure la grande liquidità presente sul mercato, resta il fatto che le agenzie di viaggio online stanno tirando la volata all'Ipo con molta rapidità: Bravofly, che punta a raccogliere l'equivalente di 250 milioni di euro a Zurigo, avrebbe coperto in poche ore tutto il book degli ordini (con la raccolta aperta solo mercoledì scorso); libri chiusi anche per la concorrente eDreams Odigeo che, con un'offerta da 433 milioni, punta invece a riaprire la stagione delle quotazioni a Madrid l'8 aprile, forte di una valutazione di 1,1 miliardi di euro (10 volte l'Ebitda del 2013).

Bravofly è grande un terzo, ma è senza debito e potrebbe spuntare una valutazione superiore ai 500 milioni di euro, con multipli addirittura più alti (oltre 20 volte l'Ebitda). Poi però toccherà a entrambe dimostrare che, compiuto il collocamento, i viaggi online possono continuare a volare anche sui listini. (G.Ve.)

TISCALI CORRE SENZA BILANCIO
Ci sarebbe poco da festeggiare per una società che non ha fatto mezzo euro di utile nella sua vita, ormai nemmeno più così breve da poter concedere il beneficio della start-up. E che, sempre la stessa società, la settimana scorsa si è vista costretta a rinviare il bilancio 2013: deve negoziare con le banche il debito. Se non riesce, lo spettro del dissesto si ri-materializza. Eppure Tiscali riesce sempre a infiammare gli investitori. Cinque anni fa la internet company di Renato Soru era stata a un passo dal crack.

Ottenne un congelamento dei debiti e le banche concessero 131 milioni per andare avanti. Adesso la storia si ripete. Ma in una Borsa dove ormai si compra a man bassa (quasi) di tutto, che Tiscali sia in un frangente delicato, poco importa. Così come poco importa che oggi sia meno di una penny stock (vale appena 0,07 euro): dal 19 febbraio è iniziato un rally pazzesco (+75% in un mese e mezzo). Tiscali non è nuova a fiammate così, solo che stavolta destano curiosità anche i volumi: da una media di 50milioni a 432 milioni. I più alti di sempre. (S.Fi.)

MEA CULPA DI NOVARTIS IN GIAPPONE
In altre giurisdizioni, quando si è sotto inchiesta penale, è meglio non fare mea culpa. Ma in Giappone, quando uno scandalo finisce in risvolti giudiziari, qualcuno si assume la responsabilità e vengono promessi comportamenti più scrupolosi, anche perché così in genere si evitano sanzioni più pesanti. Novartis ha azzerato il top management in Giappone: il capo della divisione farmaceutica David Epstein si è scusato e ha ammesso la necessità di evitare commistioni tra ricerca clinica e operazioni commerciali. Un report indipendente ha riscontrato che alcuni dipendenti avevano nascosto gli effetti collaterali su alcuni pazienti di un trattamento.

Il vero problema è che a gennaio lo stesso ministero della Sanità di Tokyo aveva denunciato il gruppo elvetico per alterazioni nei risultati di ricerche cliniche. A febbraio la sede centrale di Tokyo è stata perquisita, poco prima che fioccassero problemi anche in Italia per presunti comportamenti collusivi. Ma da noi il caso riguarda le relazioni con la partecipata Roche, più che quelli tra staff e medici o ricercatori clinici. (S.Car)

 

 

 

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