
DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA…
LA COMPAGNIA DI SAN PAOLO FA L'AMERICANA, MA E' DI TORINO - NEL CDA DI BANCA INTESA, MARCO GILLI PIAZZA LA SUA EX CAPA IN USA, LA PENSIONANDA AMBASCIATRICE A WASHINGTON, CARA ALLA MELONI, MARIANGELA ZAPPIA – ALTRO "AMERIKANO" IN PISTA: IL MULTIUSO PAOLO MESSA, EDITORE DEL SITO "FORMICHE", CONSULENTE DI ENEL E VICEPRESIDENTE DELLA NIAF (NATIONAL ITALIAN AMERICAN FOUNDATION) SOTTO L’EGIDA DI GIANNI DE GENNARO - SIA ZAPPIA CHE MESSA COSA SANNO DI GESTIONE BANCARIA? ZERO...
DAGOREPORT – SANPAOLO FOLGORATO SULLA VIA DI ELKANN! LA FONDAZIONE TORINESE, AZIONISTA DI PESO DI BANCA INTESA (6,44%), VOLEVA ESSERE PIÙ REALISTA DEL RE INDICANDO PER IL CDA L’ECONOMISTA GIORGIO BARBA NAVARETTI, PARENTE DI YAKI – LA DESIGNAZIONE HA SCATENATO PIÙ DI UN MUGUGNO, E ALLA FINE È STATO COINVOLTO DIRETTAMENTE ELKANN PER DIRIMERE LA CONTROVERSIA. RISULTATO? IL RAMPOLLO AGNELLI NON SOLO NON SAPEVA NULLA, MA SI È COMPLETAMENTE DISINTERESSATO...
COMPAGNIA (E INTESA) MADE IN USA, GILLI PIAZZA L'AMBASCIATRICE ZAPPIA
Ha ancora la testa in America. Marco Gilli, da quando è stato nominato presidente della Compagnia di San Paolo, ha continuato a fare su e giù oltre Oceano, lasciando l’incombenza dell’ordinaria amministrazione al segretario generale Alberto Anfossi.
Ora a confermare ciò che dicono le malelingue sabaude che lo descrivono alquanto “distratto” sulle faccende domestiche, arriva la notizia che nella lista di maggioranza per il rinnovo del vertice di Intesa Sanpaolo ha fatto il diavolo a quattro per inserire Mariangela Zappia, ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti, ovvero colei che fino a qualche mese fa è stata la sua “capa” quando il professore torinese era a Washington in qualità di addetto scientifico.
Un tempo di simpatie renziane ma velocemente convertita sulla strada della Garbatella – raccontano di rapporti piuttosto amichevoli con Giorgia Meloni – Zappia dopo oltre 40 anni di carriera diplomatica a giugno andrà in pensione, Insomma, un dorato buen ritiro e soprattutto l’occasione per Gilli per consolidare un legame utile anche per latri suoi interessi.
Con questa designazione Torino non solo fa posto, per l’ennesima volta, a figure estranee al proprio milieu casalingo – segnando la drammatica carestia di figure di alto standing da poter spendere – ma soprattutto conferma la matrice clanica delle scelte.
Planato in corso Vittorio Emanuele con l’esplicito ostracismo di gran parte dell’establishment cittadino che lo considera(va) un “marziano” sotto la Mole, Gilli ha nel sindaco di Torino, il dem Stefano Lo Russo, il suo principale e pressoché unico sponsor, ossia un suo collega docente del Politecnico che lui all’epoca in cui era rettore ha contribuito a mettere in cattedra.
SEDE DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO A TORINO
È uscita dai giochi, invece, Donatella Busso, classe 1973 di Savigliano (Cuneo), docente di Economia aziendale all’Università di Torino, molto sponsorizzata da ambienti della Torino “bene”: impossibile candidarla con la qualifica di “indipendente” visto che fino a poco tempo fa sedeva nel cda di Isybank, banca digitale del Gruppo Intesa Sanpaolo.
La sua collega Maura Campra, classe 1961, attualmente presidente del collegio sindacale di Banca Cr Asti e sindaco effettivo di Enel, è stata dirottata invece sul Comitato di controllo. Cuneo riesce a inserire Silvia Merlo, classe 1968, ad del gruppo di famiglia, laureata in Economia aziendale ed ex presidente di Saipem, con trascorsi nei cda della Cassa di Risparmio di Savigliano, di Leonardo, Bnl e di Gedi.
La lista è composta da 14 nomi – sei donne e cinque new entry – e sarà presentata entro venerdì dalla Compagnia, primo azionista con il 6,4% per conto anche di Cariplo (5,3%), Cariparo (1,8%), Cr Firenze (1,8%), Carisbo (1,2%) e CrCuneo (1,1%) per un totale del 17,6% circa.
Fra le sei fondazioni è stato siglato un patto, autorizzato dalla Bce, che si scioglierà subito dopo il voto in assemblea, in agenda il 29 aprile.
Sulla testa di lista, ovviamente, nessuna sorpresa: l’ottuagenario Gian Maria Gros-Pietro, al sesto mandato da presidente, e Carlo Messina.
gian maria gros pietro carlo messina giovanni bazoli
Giunto anche al quinto mandato da ceo. Alla vicepresidenza (unica) Paola Tagliavini, docente della Bocconi, nel cda del gruppo dal 2022, al posto dell’uscente Paolo Andrea Colombo che a sua volta lascia il posto nella lista (in quota Cariplo) a Paolo Maria Vittorio Grandi, “uomo macchina” del gruppo (ha condotto la fusione con Ubi) e da pensionato di lusso è diventato advisor di Messina.
Tra i “sanpaolini”, specie in via d’estinzione, si registra l’uscita di scena definitiva di Bruno Picca mentre fa ancora un giro Luciano Nebbia (seppur “caricato” nel precedente rinnovo sulla fondazione fiorentina).
Altro “amerikano” è Paolo Messa, solide reti di relazioni in istituzioni, aziende ed enti governativi italiani, è stato presidente di Leonardo Us Corporation, e ha fatto parte cda della Rai, membro di think-tank come l’Atlantic Council e l’European Council on Foreign Relations, vicepresidente esecutivo della Niaf (National Italian American Foundation) sotto l’egida di Gianni De Gennaro.
Gli altri nomi in lizza sono quelli di Pietro Previtali, prorettore dell’Università di Pavia, Mariella Tagliabue, commercialista e sindaco della Fiera di Milano, Franco Ceruti, Liana Logiurato, Maria Alessandra Stefanelli e Bruno Parigi.
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