COMPLOTTO ROSSO CONTRO L'ESSELUNGA DI CAPROTTI, CHE NON RIESCE AD APRIRE A GENOVA - UNA MONETA VIRTUALE PER AMAZON - VIA LIBERA DI BANKITALIA AI DUE SOCI SUDAMERICANI IN MPS – IL DIFFICLE ADDIO DI PANSA A FINMECCANICA

1.MPS, VIA LIBERA BANKITALIA ALL'INGRESSO DEI NUOVI SOCI
g. pao. per "La Stampa"

Via libera di Bankitalia all'ingresso di Fintech e Btg Pactual nel capitale di Montepaschi e al patto di sindacato che vincolerà il 9% del capitale dell'istituto senese. L'ok di via Nazionale è una delle condizioni previste dall'accordo che la Fondazione ha stipulato con i nuovi investitori, insieme a quello del Tesoro arrivato nelle settimane scorse.

A questo punto tutto è pronto per l'assemblea che, la prossima settimana, dovrà dare il via libera all'aumento di capitale da 5 miliardi varato dal cda dell'istituto, i cui proventi andranno in parte per rafforzare il capitale e in parte per restitutire i Monti bond (3 miliardi).

Proprio i maggiori oneri sui Monti bond, derivanti dal prezzo di vendita delle azioni Mps da parte della Fondazione, hanno schiacciato i risultati del primo trimestre della banca, finito in rosso per 174,1 milioni di euro. Ieri il titolo, all'indomani dei risultati, ha chiuso in lieve ribasso.

2.L'ESSELUNGA A GENOVA? IL COMUNE BOCCIA LA MOZIONE
l. for. per "La Stampa"

Falce e carrello si abbattono ancora contro Bernardo Caprotti, patron dei supermercati Esselunga e autore dell'arcinoto libro contro le Coop rosse. Stavolta è all'ombra della Lanterna che viene ordito, come lo chiamerebbe lui, il "complotto rosso".

Ieri il consiglio comunale di Genova ha bocciato con 3 sì, 27 no e 5 astenuti su 35 presenti, una mozione della Lista Musso «per consentire l'insediamento di Esselunga in città contro il monopolio di Coop Liguria». La mozione avrebbe impegnato il sindaco Doria e la giunta a «compiere ogni sforzo per consentire l'insediamento di Esselunga, anche con l'individuazione» di un altro sito.

L'assessore allo Sviluppo, Francesco Oddone cerca di smorzare le polemiche: «Un privato può tranquillamente aprire una media distribuzione alimentare di 600 mq». Peccato che Caprotti voglia un supermercato di più di mille mq. Sugli spalti del consiglio comunale, sornione e in silenzio, c'era anche il presidente di Legacoop Liguria, Gianluigi Granero.

3.ALL'UNIVERSITÀ DELL'INDIANA DOTTORATO A MARCHIONNE
Da "La Stampa"

Sergio Marchionne, ad di Fiat e presidente e ad di Chrysler, ieri ha ricevuto il Dottorato in Lettere all'università di Kokomo, in Indiana. Alla cerimonia erano presenti 1600 persone, tra cui 600 studenti che nello stesso giorno hanno ricevuto il diploma insieme ai loro amici e famigliari.

4. UNA MONETA VIRTUALE PER AMAZON
M.Sid. per il "Corriere della Sera" - La Camera ha già chiesto l'ultimo conio per le monete da 1 e 2 centesimi (sostanzialmente la Zecca, secondo i calcoli di Sel, avrebbe inventato l'opposto del signoraggio perché valgono meno di quanto costi produrli: 4,5 e 5,2 centesimi). L'Europa, non è un mistero, non li ama da tempo. Ma se la vita dei centesimi di euro in rame è segnata eccoli «rispuntare» su Internet grazie ad Amazon: ieri il gruppo ha varato, anche in Europa, l'operazione Amazon Coins, volgarmente detti «Bezos-dollari».

L'aspetto più commerciale e meno interessante è che per favorire la circolazione della nuova «moneta», che varrà solo all'interno dell'ecosistema Amazon per acquistare app, verranno regalati 5 euro in monetine digitali. L'aspetto più interessante è invece il «diritto di conio». Si legge difatti che un euro varrà 100 coins. Dunque 1 coins sarà pari a un centesimo.

La motivazione è evidente: anche nel mondo del web esiste la simpatica abitudine del «,99», quella che ti sussurra inconsciamente che stai spendendo 7 euro se ne stai tirando fuori 7,99. Vecchie tecniche da commercianti del paleolitico che, evidentemente, piacciono anche allo sviluppatore più smanettone. Resta da capire se Amazon ha, al contrario della Zecca, mantenuto il signoraggio: si legge sul sito che sono comprensivi di Iva. Ma spesso i clienti aziendali di Amazon hanno avuto problemi a farsi rimborsare proprio l'Iva sulle applicazioni.

5.PARTERRE
Da "Il Sole 24 Ore"

PANSA, DIFFICILE ADDIO A FINMECCANICA
Fino a ieri non si vedevano scatoloni nell'ufficio di Alessandro Pansa, l'a.d. di Finmeccanica che domani sarà sostituito da Mauro Moretti. Pansa dovrà lasciare la stanza che ha ospitato i grandi capi del gruppo, da Fabiano Fabiani a Pier Francesco Guarguaglini, ma solo nelle prossime ore verrà chiarita la sua posizione: lascerà la società, o tenterà di resistere come d.g. e dirigente, fu assunto nel 2001 quando a.d. era Giuseppe Bono? Nel comunicato del 14 aprile che ha annunciato il rinnovo dei vertici di Eni, Enel, Finmeccanica (confermato però il presidente Gianni De Gennaro) e Poste, il governo ha rivolto a Pansa un «ringraziamento per il decisivo contributo svolto».

Sono sfumate le ipotesi di nuova collocazione, Fintecna di cui è stato confermato presidente Maurizio Prato, o Fondo strategico, di cui Pansa è stato consigliere, nel cui cda è entrato Bono. De Gennaro è diventato anche presidente della Fondazione Ansaldo, il direttore del legale di Finmeccanica Mario Orlando è pronto a lasciare e dirigerà la fondazione. Con Moretti, dalle Fs arriverà il capo del legale Andrea Parrella. Sarà solo l'inizio di una serie di cambiamenti. In caso di uscita a Pansa, come d.g., spettano almeno tre annualità, in base allo stipendio 2013 sarebbero 4,5 milioni lordi.(G.D.)

VW CHIUDE L'OPA SUI CAMION DI SCANIA
Volkswagen ce l'ha fatta: il sì del fondo svedese Alecta ha portato sopra il 90% la quota del gruppo tedesco nella Scania, l'azienda di veicoli industriali sulla quale Vw ha lanciato un'Opa residuale da 6,7 miliardi di euro; lo ha annunciato ieri all'assemblea dei soci Vw il numero uno Martin Winterkorn. Vw potrà ora integrare Scania con Man - l'altra controllata che produce camion - e cercare di ottenere le sinergie promesse (650 milioni di euro l'anno).

Per quanto riguarda il core business delle auto, Winterkorn ha ribadito ieri che l'obiettivo dei 10 milioni di auto vendute è a portata di mano - forse già per quest'anno; per riuscire a scavalcare Toyota e a conquistare la leadership mondiale, il gruppo di Wolfsburg dovrà però rafforzare ancora la posizione negli Stati Uniti e in Sudamerica, due regioni che nel 2014 non hanno dato troppe soddisfazioni. La carne al fuoco, insomma, resta abbondante. (A.Mal.)

MILANO, LA RUSSA JUNIOR ENTRA NELLE CONTROLLATE
Già cofondatori della Milano Young Onlus, Barbara Berlusconi e Geronimo La Russa (figlio di Ignazio) si ritrovano nei cda delle due principali controllate del Milan, la Real Estate e la Entertainment, che hanno chiuso il 2013 - come anticipato da Radiocor - rispettivamente in utile per 3 milioni e 15,5 milioni. O meglio: è plausibile che sia stata proprio Barbara, neo presidente di entrambe le società, ad avere "chiamato" l'amico Geronimo così come aveva fatto nel 2013 per il consiglio di Cardi Black Box, società di cui la figlia del Cavaliere è azionista di riferimento e a cui fa capo una galleria d'arte contemporanea.

Insomma, l'asse tra i due giovani rampolli si rinsalda ulteriormente (e aumenta il peso di Barbara nella gestione commerciale e finanziaria del Milan). Con una piccola nota stonata, per quanto possa contare la fede calcistica in questo caso: Geronimo La Russa è notoriamente interista. (Ch.C.)

A2A, MILANO PUNTA SU CAO
È stretta finale sulla scelta del nuovo amministratore delegato di A2A. I contatti tra i due soci di controllo, i Comuni di Milano e di Brescia (e i relativi sindaci), sono ormai quotidiani, anche perchè la scelta va effettuata entro lunedì prossimo. Palazzo Marino, nei giorni scorsi, aveva indicato a Brescia una vaga preferenza per l'ex manager Eni, Stefano Cao, ma la presenza di quest'ultimo nella lista milanese per il cda fa perdere quota l'eventuale candidatura perchè il capo azienda dovrà essere condiviso.

Palazzo della Loggia, dal canto suo, resta ferma sul principio della continuità e punta sull'attuale dg Renato Ravanelli, ricordando i risultati ottenuti dal manager. A questo punto ogni giorno è buono per la possibile decisione finale, anche se una simile incertezza non giova di sicuro all'azienda. Addirittura, infatti, c'è chi non esclude una sorpresa finale, con un terzo candidato, finora rimasto in seconda fila, che potrebbe spuntare in extremis. (Ch.C)

 

 

 

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