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CORRIERE DELLE MIE BRAME - “IO NON MOLLO” URBANETTO CAIRO RILANCIA PER RCS E PAREGGIA IL PREZZO DELLA CORDATA BONOMI CHE POTREBBE AUMENTARE IL PREZZO DELLA SUA OFFERTA E METTERE FUORIGIOCO L’EDITORE DE “LA 7”

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Luca Pagni per “la Repubblica”

 

Come da previsioni della vigilia, Umberto Cairo rimane al centro dalla partita Rcs e alza la sua offerta per conquistare Il Corriere della Sera.

L’editore di Alessandria rilancia sul prezzo che verrà pagato a chi consegnerà le azioni di via Solferino, e pareggia l’offerta concorrente della cordata Bonomi; anche se rimane leggermente più basso del prezzo di Borsa, alla chiusura di ieri sera.

 

Ma andiamo con ordine. Nell’ultimo giorno utile, il consiglio di amministrazione della Cairo Communication si è riunito per rivedere la sua offerta, alzando il prezzo dallo 0,5 euro della precedente proposta a 0,7 euro. Si tratta sempre di una offerta tutta in carta: in pratica, chi porterà le azioni Rcs all’Ops riceverà azioni della Cairo Communication.

 

andrea bonomi   andrea bonomi

Bisognerà ora vedere se basterà per convincere i possessori dei titoli, visto che l’editore de La7 valorizza i titoli Rcs al di sotto della quotazione di Borsa di ieri (attorno a 0,78 euro) e pareggia “soltanto” gli 0,7 euro per azione, ma in contanti, offerti della cordata guidata dal finanziere Andrea Bonomi, alleato con Diego della Valle, Pirelli, Mediobanca e UnipolSai.

 

In buona sostanza, Cairo oltre che sul prezzo punta sul progetto industriale: chi aderisce alla sua offerta scommette sulla possibilità di rilanciare il gruppo Rcs da parte di un editore puro. Prevista inoltre la fusione entro 12-24 mesi.

 

Ora, anche la cordata rivale potrebbe aumentare il prezzo della sua offerta. Sia per mettere definitivamente fuorigioco Cairo, sia perché i consulenti indipendenti di Rcs ieri hanno comunicato al cda di via Solferino che il prezzo lanciato dalla cordata Bonomi «non è da considerarsi congruo».

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Secondo il consulente Roberto Tasca la fairness opinion sui titoli «esprime un valore fondamentale di Rcs compreso tra 0,80 e 1,13 euro, con un valore intermedio di 0,95 euro».

 

Secondo l’analisi di Citi, esprime un valore di Rcs «compreso tra 0,93 e 1,31 euro». Secondo l’analisi di Unicredit, un valore fondamentale di Rcs «compreso tra 0,86 e 1,26 euro».

 

Il cda di Rcs ha da parte sua dato un giudizio positivo sul progetto industriale presentato dalla cordata Bonomi. Un assist a favore, ma la partita non è ancora chiusa.

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2. “IO NON MOLLO”. MA ORA TOCCA AI RIVALI

Giovanni Pons per “la Repubblica”

Un Urbano Cairo coraggioso e tenace : «Io non mollo». Non si è fatto intimidire dalla grandezza dei suoi avversari, potentati economici e finanziari costituiti da Mediobanca, Unipol-Sai, Pirelli a cui si è associato il finanziere del private equity Andrea Bonomi. E dopo una sola settimana dall’inizio della sua offerta in Borsa ha deciso di rilanciare, sostanzialmente pareggiando l’offerta concorrente. In trasparenza Cairo valuta i titoli Rcs 0,69 euro contro un prezzo di mercato che ieri si è attestato a 0,78 euro e a un’offerta concorrente al momento ferma a 0,7 euro. Basterà questo rilancio a vincere la partita?

 

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Ancora presto per dirlo, anche se Cairo ha mantenuto anche in questa occasione le sue prerogative: fare tutto da solo, senza alleati di peso, mettendo in gioco la sua casa editrice. Il suo concetto di base è molto semplice: convincere gli azionisti Rcs a scambiare le proprie azioni con titoli Cairo che potrebbero in futuro rivalutarsi grazie all’opera di ristrutturazione che verrà portata avanti dall’imprenditore di Alessandria in prima persona.

 

diego della vallediego della valle

Che cosa gli fa pensare che i fondi e i privati possano aderire a questa offerta? Cairo fa leva sul fatto che la sua è una proposta industriale, avanzata da un uomo che si è fatto da solo, prima come manager di grandi strutture come Publitalia e Mondadori, poi in proprio come venditore di pubblicità e quindi come editore che riesce a comprare e risanare la Giorgio Mondadori e l’emittente televisiva La7. Questo percorso l’ha portato a controllare al 72% un gruppo editoriale da 230 milioni di fatturato e 380 milioni di capitalizzazione borsistica, distribuendo negli ultimi dieci anni 260 milioni di dividendi quando i cugini della Rizzoli solo negli ultimi cinque hanno accumulato perdite per 1,3 miliardi bruciando più di 360 milioni di cassa.

 

giovanni bazoligiovanni bazoli

Certo Cairo è anche molto ambizioso, vuole conquistare una casa editrice blasonata come la Rcs che fattura quattro volte tanto la sua senza perdere il controllo. Per ottenere questo obbiettivo ha fatto ricorso a tutto l’armamentario a disposizione: l’assemblea della Cairo convocata per luglio, infatti, proporrà anche il voto maggiorato. Ciò significa che se il patron si diluirà troppo in seguito all’esito positivo dell’Ops, le azioni che rimarranno in suo possesso voteranno doppio, permettendogli di mantenere il controllo dell’azienda.

 

Anche nel caso di una fusione tra Cairo ed Rcs che dovrebbe avvenire nei 12-24 mesi successivi alla chiusura dell’Ops. In questo modo mette anche sul piatto più risorse finanziarie, grazie alla liquidità di 108 milioni nella sua azienda. A cui potrà aggiungersi un aumento di capitale da 70 milioni riservato a qualche nuovo socio che potrebbe aggiungersi alla partita. Uno sforzo importante per controbilanciare la potenza di fuoco di Bonomi e soci i quali si sono impegnati a versare altri 150 milioni in aumento di capitale e forse anche di più per far crescere Rcs anche.

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Ecco dunque che la battaglia si fa sempre più dura, con qualche astuzia da entrambe le parti. Cairo ha annunciato ieri sera un dividendo straordinario di 20 milioni nel caso l’Ops non andasse in porto. Un modo per sostenere il suo titolo in Borsa in questi giorni cruciali, dopo i su e giù poco spiegabili delle settimane scorse.

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Dall’altra parte Bonomi & C. possiedono già il 22,6% di azioni Rcs e si sono detti pronti ad accettare anche solo un 30% finale. Ciò significa che se otterranno almeno un 7,4% dal mercato potranno costituire una minoranza di blocco con cui Cairo, anche se vincesse, dovrà sempre trattare. Ma ora la palla è nel campo di Bonomi e toccherà a lui decidere se migliorare l’offerta cash da 0,7 euro. Entro venerdì prossimo.