NUOVO CINEMA ESSELUNGA - NEL GIORNO DELLA PRESENTAZIONE DEL CORTO CHE PEPPUCCIO TORNATORE HA GIRATO PER LA CATENA DI BERNARDO CAPROTTI, IL BOSS DEI SUPERMARKET ANNUNCIA IL SUO ADDIO ALLA PRESIDENZA: “TRATTATO DA LADRO” (MA NON SI RITIRA E NON VENDE): L’AZIENDA RESTERÀ ITALIANA E NON ANDRÀ IN BORSA - IL COMPAGNO PEPPUCCIO A CHI HA STORTO LA BOCCA PER IL DOCU-FILM DEL NEMICO DELLE COOP: “NON CI SIAMO CHIESTI TESSERE POLITICHE, MA UNA STORIA DA RACCONTARE”…

1. CAPROTTI: «TRATTATO DA LADRO, LASCIO LA PRESIDENZA DI ESSELUNGA»
Da "Corriere.it"
- Mantiene le deleghe operative, ma lascia simbolicamente la carica di presidente il numero uno di Esselunga Bernardo Caprotti. L'annuncio è stato dato dallo stesso fondatore della catena di supermercati, nel corso della presentazione del film «Il mago di Esselunga» di Giuseppe Tornatore. «Soprattutto dopo la sentenza che fa di me praticamente un ladro - ha detto Caprotti - le mie dimissioni dalla presidenza saranno sul tavolo tra sette giorni. Ma questo non vuol dire che mi ritirerò da quello che faccio».

Caprotti, che ha spiegato che manterrà il ruolo di consigliere e praticamente tutte le deleghe operative, non ha però voluto rivelare chi sarà il prossimo presidente di Esselunga. Due settimane fa il Tribunale di Milano ha condannato Bernardo Caprotti per la pubblicazione del libro «Falce e carrello», con cui accusava le «coop rosse» di utilizzare i legami con la politica locale per tagliare fuori i concorrenti e di approfittare del loro monopolio per tenere alti i prezzi a danno dei consumatori.

Per i giudici, Caprotti attraverso quella pubblicazione ha commesso «un'illecita concorrenza per denigrazione ai danni di Coop Italia». La sentenza impone il pagamento di una multa di 300mila euro, unitamente all'obbligo di ritirare il phamplet dal mercato con divieto di futura ristampa.

«MI SENTO TRATTATO DA LADRO»
«Spiace essere giudicato per concorrenza sleale - ha detto Caprotti - perché per me è come essere considerato un ladro, un uomo squalificato, e mi rimane appiccicata una cosa terribile». Caprotti non ha risposto alla domanda se abbia intenzione di ricorrere in appello, spiegando che «gli avvocati ci diranno cosa fare» e che «quando ci sono i giudici, si lasciano lavorare i giudici».

«Noi abbiamo sempre avuto giustizia» ha poi aggiunto, ribadendo di aver voluto, con «Falce e carrello», scrivere «solo cose vere e accadute anche se forse in uno stile troppo scanzonato». Dopo la pubblicazione del libro «forse un cambiamento di opinione c'è stato perché il mondo va evolvendo - ha però detto Caprotti - aprire un negozio di 4 mila metri in Italia è difficile come realizzare una centrale nucleare in Francia, ci vogliono 12-15 anni». Aprire dei negozi non è infatti, ha spiegato, una questione meramente politica: «Tutta questa storia della destra e della sinistra è una stupidaggine, noi abbiamo nemici a destra e amici a sinistra. Ci sono municipalità molto chiuse, difficoltà amministrative, tante norme e tanti enti da rispettare».


2. CAPROTTI, RAPPORTI CON AMMINISTRAZIONI LOCALI SEMPRE PIU' DIFFICILI...
(Adnkronos)
- ''I rapporti con le amministrazioni locali diventano sempre piu' difficili. Aprire un negozio di 4mila metri quadri puo' richiedere anche 12 anni di tempo, perche' in Italia tutto e' normato, siamo il Paese con il maggior numero di regole al mondo''. E' quanto sostiene il numero uno di Esselunga, Bernardo Caprotti, durante la presentazione di un corto girato dal regista Giuseppe Tornatore, che sara' distribuito gratuitamente dal 10 ottobre prossimo, in tutti i supermercati del Gruppo.

''Fare ancora dei distinguo fra sinistra e destra e' una grande stupidaggine - sottolinea Caprotti - perche' a destra c'e' chi non ci vuole, stando con i commercianti o gli ambulanti, mentre alcune amministrazioni di sinistra sono molto amiche. Poi ci sono realta' come Modena e Livorno che invece sono completamente chiuse''.

Commentando poi la decisione di un giudice di ritirare dal commercio tutte le coppie di 'Falce e carrello' distribuite da Esselunga, ''tutto e' in mano agli avvocati - spiega Caprotti - che ci diranno cosa fare. Mi spiace solo l'accusa di essere un concorrente sleale perche' e' un po' come se mi avessero dato del ladro. Ti rimane appiccicato per sempre e non e' una cosa simpatica''.

3. CAPROTTI, SIAMO TUTTI PIU' POVERI...
(Adnkronos)
- In un momento di crisi come questo ''siamo tutti piu' poveri, non abbiamo piu' soldi per investire''. E' quanto afferma il presidente di Esselunga, Bernardo Caprotti, durante la presentazione del corto, realizzato da Giuseppe Tornatore, e distribuito gratuitamente in 5 mln di copie nei punti vendita del Gruppo. ''Come rimediare?'', si e' chiesto Caprotti.

''Questo non lo so,. bisogna liberalizzare maggiormente, anche favorendo l'apertura dei supermercati. In giro poi, c'e' tanta occupazione finta e per questo non c'entrano ne' Berlusconi ne' Bersani''. A proposito di Berlusconi ''l'ho conosciuto ai tempi della Standa - spiega Caprotti - e' un uomo generoso che non e' riuscito a fare quello che aveva promesso''. La situazione mondiale ''non e' certo facile cosi' come non lo e' la nostra - ha proseguito - c'e' un abbassamento del tenore di vita e per questo siamo tutti piu' poveri''.

4. TORNATORE E IL CORTO SU CAPROTTI...
(Adnkronos)
- Giuseppe Tornatore firma un 'corto' per Bernardo Caprotti. Dopo 20 giorni di riprese e quasi un anno di lavoro, Tornatore ha realizzato un film della durata di 16 minuti, prodotto dall'Adnkronos Comunicazione, nel quale si racconta la storia di una famiglia comune, alle prese con la spesa quotidiana in un supermercato Esselunga, dove i veri protagonisti sono però coloro che lavorano dietro le quinte nella preparazione dei banconi.

'Il Mago di Esselunga', che sarà distribuito gratuitamente dal 10 ottobre in 5 milioni di copie a tutti i clienti, prende per mano il piccolo Sandrino e lo accompagna, assieme ai genitori Maria e Antonio, in un viaggio magico alla scoperta di quello che c'è dietro ai 150 negozi Esselunga con i suoi 20mila dipendenti. Il racconto è stato girato in pellicola da 35 mm nei centri logistici e di produzione di Limito di Pioltello (Mi) e Biandrate (No), in un teatro di Posa di Roma e per le scene di mare nel porto di Salerno.

"Caprotti che non mi ha chiesto se avessi una tessera politica, così come io non l'ho chiesto a lui, ma mi ha chiesto semplicemente una storia da raccontare", dice Tornatore. "Caprotti mi disse di non essere ossessionato dalla televisione, né dalla pubblicità - sottolinea Tornatore - ma di voler semplicemente raccontare una storia, la storia di una famiglia tipo alle prese con la spesa di tutti i giorni, alla scoperta di cosa c'è, in realtà, dietro alle quinte di un supermercato".

"La sua richiesta - spiega Tornatore - mi sembrò così originale e curiosa che mi misi subito al lavoro per buttare giù qualcosa. Io non conoscevo molto di Esselunga - sottolinea il regista - e non ho chiesto nulla a Caprotti. Ho solo incontrato tanta gente innamorata del posto in cui lavora e questo non è usuale". "Con Tornatore abbiamo realizzato una storia bellissima", dice da parte sua il presidente di EsselungaBernardo Caprotti. "Con i nostri colleghi stranieri - spiega Caprotti all'anteprima del film, al Manzoni di Milano - spesso ci incontriamo e ci confrontiamo.

E' stato al termine di uno di questi incontri che mi sono chiesto: perché non far vedere ai nostri clienti cosa c'è dietro al nostro lavoro? Ho avuto la fortuna di incontrare Tornatore - sottolinea Caprotti - al quale ho chiesto di realizzare non un documentario, sarebbe stato troppo banale, ma una storia. Una storia vera che nessuno meglio di lui avrebbe saputo raccontare". "Ho visto il film almeno una trentina di volte, assieme ai miei nipotini - racconta Caprotti - e ce ne siamo innamorati tutti. E' una storia bellissima che ritengo abbia anche una sua valenza divulgativa, non politica, di come si possa fare questo lavoro".

5. TORNATORE, CAPROTTI NON MI HA CHIESTO NULLA SOLO DI RACCONTARE UNA STORIA...
(Adnkronos)
- "Caprotti che non mi ha chiesto se avessi una tessera politica, cosi' come io non l'ho chiesto a lui, ma mi ha chiesto semplicemente una storia da raccontare". E' quanto sottolinea Giuseppe Tornatore, chiamato dal numero uno di Esselunga, Bernardo Caprotti, a realizzare un film, della durata di 16 minuti, che sara' distribuito gratuitamente in 5 milioni di copie a tutti i clienti. "Caprotti mi disse di non essere ossessionato dalla televisione, ne' dalla pubblicita -sottolinea Tornatore- ma di voler semplicemente raccontare una storia, la storia di una famiglia tipo alle prese con la spesa di tutti i giorni, alla scoperta di cosa c'e', in realta', dietro alle quinte di un supermercato".

"La sua richiesta -spiega Tornatore- mi sembro' cosi' originale e curiosa che mi misi subito al lavoro per buttare giu' qualcosa. Io non conoscevo molto di Esselunga -sottolinea il regista- e non ho chiesto nulla a Caprotti. Ho solo incontrato tanta gente innamorata del posto in cui lavora e questo non e' usuale".

6. TORNATORE, QUANDO LAVORO NON CHIEDO MAI TESSERE POLITICHE...
(Adnkronos)
- ''Quando io faccio un film lavoro con centinaia e centinaia di persone alle quali non chiedo mai a che partito sono iscritte o se abbiano delle tessere politiche''. E' quanto sottolinea il regista Giuseppe Tornatore, durante la presentazione di un corto realizzato per Esselunga e proprio per questo criticato e accusato di tradimento la scorsa estate. ''Mi e' sembrata una piccola, stupida aggressioncina -sottolinea Tornatore- perche' io ho fatto spesso pubblicita' con tanti personaggi dei quali non conoscevo le idee politiche. No mi interessa e non voglio vivere in un mondo dove posso parlare solo con chi la pensa politicamente come me''.

''Mi affascina, invece, lavorare con chi non ha le mie stesse idee- aggiunge Tornatore - perche' altrimenti e' come fare dei figli tra parenti, non vengono bene. Mi e' sembrato tutto molto stupido e molto triste'', conclude Tornatore che ricorda come, anni fa, fosse stato contattato dalle Coop per un cortometraggio, ma poi non se ne fece nulla perche' colpito da un lutto familiare.

 

 

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