
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
Teodoro Chiarelli per “la Stampa”
Metti una mattina John Elkann a parlare a tutto campo di Exor e Fca, ma anche di Juventus e della sua Torino («Città timida, che non valorizza tutto quello che esprime, ma questo la rende ancora più affascinante»). L' occasione è l' intervista pubblica che gli fa il direttore di «Panorama» Giorgio Mulè nell' ambito della manifestazione organizzata dal settimanale nel capoluogo piemontese.
Argomento inevitabile, Sergio Marchionne che lascerà Fca nella primavera del 2019. Non è una novità assoluta, perché l' amministratore delegato del gruppo lo già annunciato in più occasioni. Ma questa volta è il presidente di Fca e di Exor, la holding che la controlla, a confermare i tempi e le modalità dell' addio.
«Marchionne - ha puntualizzato Elkann - resterà per tutto il 2018 per portare avanti il suo piano ambizioso che farà di Fiat uno dei leader nel mondo». La probabile data della separazione è quindi quella della primavera 2019, dopo l' approvazione del bilancio dell' anno precedente. «Marchionne - ha ribadito Elkann - è un talento unico con cui abbiamo l' enorme fortuna di lavorare da 15 anni».
Ancora l' altro ieri, del resto, proprio Elkann aveva sottolineato nella lettera agli azionisti di Exor che sotto la sua guida il valore di Fca, CnhI e Ferrari si è moltiplicato per sette. Per questo il presidente della holding della famiglia Agnelli lascia una porta aperta. «Continuerà a lavorare con noi. Si occupa anche di Ferrari in maniera straordinaria. Lo farà finché ne avrà voglia, ci sono tantissime cose belle che possiamo fare insieme».
Nessuna preoccupazione, però, per il futuro di Fca. Il prossimo amministratore delegato potrebbe già trovarsi nel gruppo. «Sono convinto che all' interno abbiamo moltissime persone brave che potranno succedergli», spiega Elkann. Nei prossimi mesi, c' è da scommetterci, non mancheranno i rumor su chi raccoglierà la pesantissima eredità del manager italo-canadese. Guardando all' interno, fra i nomi che rimbalzano fra le austere stanze del Lingotto a Torino e di Auburn Hills a Detroit ci sono quelli di Richard Palmer, l' uomo dei numeri, il chief financial officer (cfo) di Fiat Chrysler Automobiles, Alfredo Altavilla, attualmente Chief Operating Officer Europa, Africa e Medio Oriente (Emea) di Fca e Michael Manley, numero uno del marchio Jeep, l' ammiraglia del gruppo.
In realtà, come ha più volte sottolineato lo stesso Marchionne sono tanti i manager di Fca che potrebbero prendere il posto dell' attuale amministratore delegato. Anche se finora Elkann si è ben guardato dal fare ipotesi in pubblico. Parlando ancora di Fca, il presidente di Exor accenna a alle prossime sfide. «Il mondo dell' auto si sta evolvendo. I cambiamenti riguardano il modo in cui si muove la società, e questo tocca inevitabilmente anche le auto. Fca è stata la prima a fare con Google l' auto che si guida da sola. E' una cosa abbastanza impressionante, ma è una realtà che già esiste.
Poi, quanto tempo ci vorrà perché il prodotto possa essere utilizzato, dipende da molti aspetti. Sono processi lunghi». Sul fronte Exor, il presidente ribadisce la sua speranza di trovare nuove generazioni di imprese italiane innovative e vocate all' export da accompagnare nel loro percorso di sviluppo. Anche se rivendica: «Noi abbiamo sempre investito in Italia».
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