1- DOPO L’ISS, LA PIÙ GRANDE AGENZIA USA PREPOSTA AI CONSIGLI DI VOTO AGLI AZIONISTI, CHE HA CHIESTO PUBBLICAMENTE AI SOCI DI NEWS CORP DI NON RIELEGGERE RUPERT E I FIGLI JAMES E LACHLAN ALLA TESTA DEL GRUPPO (ASSEMBLEA IL PROSSIMO 21 OTTOBRE), DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO È UNO DEI MAGGIORI AZIONISTI DELLA PAY-TV INGLESE BSKYB, PETER LANGERMAN, A SCENDERE IN CAMPO CONTRO LA SQUALO-FAMILY: “A QUESTO PUNTO SAREBBE OPPORTUNO UN PRESIDENTE INDIPENDENTE” 2- ALTRI DUE DEI 15 MAGGIORI AZIONISTI DI BSKYB, TRAFITTI DALLO SCANDALO DELLE INTERCETTAZIONI DI “NEWS OF THE WORLD”, CHIEDONO CHE IL FIGLIO DI RUPERT “FACCIA UN PASSO INDIETRO, ASSUMENDO UN RUOLO DIRIGENZIALE NON OPERATIVO” 3- MA UN CAMBIAMENTO È DIFFICILE POICHÉ I MURDOCH CONTROLLANO IL 40% DEI VOTI DI NEWS CORP

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Dagoreport dal "Financial Times"
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Dagli Usa al Regno Unito, dalla News Corp a BSkyB (British Sky Broadcasting): lo scandalo ‘News of the World" continua a tormentare la famiglia Murdoch. Dopo l'Iss (Istitutional shareholder service), la più grande agenzia Usa preposta ai consigli di voto agli azionisti, che ha chiesto pubblicamente agli azionisti del conglomerato mediatico americano di non rieleggere Rupert e il figlio alla testa del gruppo (l'Assemblea il prossimo 21 ottobre), dall'altra parte dell'oceano è uno dei maggiori azionisti della pay-tv inglese BSkyB - Peter Langerman - a sottolineare di nuovo la gravità del caso intercettazioni che ha coinvolto Lo Squalo e il suo secondogenito e a chiedere, seppur non esplicitamente, le dimissioni di quest'ultimo.

James Murdoch, presidente di BSkyB, è anche vice-Ceo di News Corp e questo, agli occhi dei maggiori azionisti della pay tv britannica, è un elemento che inficia la sua indipendenza. "Mentre riconosciamo l'operato di James Murdoch - ha detto Langerman - riteniamo che a questo punto sarebbe opportuno un presidente indipendente". Pesa il "caso hackeraggio" che ha già impedito, l'estate scorsa, l'acquisto da parte di Murdoch del 100% della tv satellitare (oggi lo Squalo ne possiede il 39,1 %). L'Assemblea per il rinnovo del board è prevista per il 29 novembre.

Langerman, presidente e Ceo di Mutual Series, aggiunge anche che "non si tratta di punire per il gusto di punire", ma non specifica se ritiene che Murdoch debba lasciare il board. Altri due dei 15 maggiori azionisti di BSkyB chiedono che il figlio di Rupert venga sostituito con una persona che non dipenda dalla News Corp, ma sono favorevoli a riconoscergli un ruolo dirigenziale, seppur non operativo: "Chiediamo solo che faccia un passo indietro, assumendo un ruolo dirigenziale non operativo", ha spiegato al "Ft" uno di loro.

Ieri l'Iss ha invitato i titolari di titoli News Corp a votare contro la rielezione di 13 dei 15 dirigenti della compagnia. Tra questi, ovviamente, è incluso Rupert Murdoch e anche i suoi figli James (attuale vice-ceo), e Lachlan. Anche in questo caso la motivazione è lo scandalo intercettazioni che ha portato alla chiusura del tabloid inglese "News of the World".

L'Iss ha sottolineato come tale scandalo abbia "messo a nudo una scioccante carenza di leadership e indipendenza da parte di un consiglio di amministrazione la cui incapacità di dare l'esempio su pratiche non etiche di business ha provocato enormi danni". La prossima assemblea annuale degli azionisti di News Corp è prevista per il prossimo 21 ottobre, ma un cambiamento nella struttura del board è difficile poiché i Murdoch controllano il 40% dei voti.

Il 10 luglio scorso il quotidiano inglese "News of the World", facente capo alla News Corp, ha chiuso i battenti travolto da un'inchiesta su intercettazioni telefoniche illegali utilizzate per procacciarsi scoop e notizie esclusive a danno non solo della privacy di persone più e meno famose, ma talvolta anche della loro incolumità. Nello scandalo, che ha messo in serio imbarazzo lo stesso premier David Cameron, è finita anche Scotland Yard, accusata di aver passato informazioni riservate al giornale di Murdoch in cambio di denaro.