PENATI MA NON INGABBIATI - LA PROCURA DI MONZA NON RICORRERÀ AL RIESAME PER CHIEDERE DI NUOVO L’ARRESTO DI PENATI - LA MOSSA DEI PM SERVE PER EVITARE CHE IL REATO DI CONCUSSIONE VENGA DERUBRICATO A CORRUZIONE COME INDICATO DAL GIP (IN TAL CASO SCATTEREBBE LA PRESCRIZIONE) - L’INTENZIONE È PARTIRE CON UNA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO, PER CONCUSSIONE E FINANZIAMENTO ILLECITO, PER ARRIVARE A PROCESSO A INIZIO 2012 - L’ACCUSA NON SI FERMA: VUOLE SENTIRE ANCHE IL BRACCIO DESTRO VIMERCATI…

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Paolo Colonnello per "la Stampa"

Anche se non è riuscito a cambiare la sua posizione processuale dopo l'interrogatorio fiume di domenica, Filippo Penati è riuscito però a salvare la sua libertà personale. Sembra la Procura di Monza sia intenzionata a ritirare il ricorso presentato in agosto al Riesame contro la decisione del gip di respingere la richiesta di arresto nei confronti dell'ex presidente della Provincia di Milano. Ricorso che i giudici avrebbero dovuto discutere il 21 ottobre.

Se forse non è riuscito a dissuadere del tutto i pm, Penati li ha convinti che il quadro accusatorio meritava un approfondimento. Ma non si tratta di una retromarcia della procura che, infatti, otterrebbe tre risultati: da una parte evitare il rischio di vedersi confermata la derubricazione del reato di concussione in corruzione (come indicato dal gip nel suo provvedimento) con una conseguente archiviazione per intervenuta prescrizione; dall'altra, in caso di rigetto, di vedersi costretta a ricorrere in Cassazione con allungamento dei tempi; infine potrebbe procedere quasi subito con una richiesta di rinvio a giudizio per concussione e finanziamento illecito.

Dando il via così a un processo che dovrebbe svolgersi - almeno secondo le intenzioni espresse anche dalla difesa del politico, gli avvocati Diodà e Calori - già nei primi mesi del 2012 e con un rito immediato, cioè saltando l'udienza preliminare e sull'evidenza «storica» delle prove finora raccolte.

Un processo pubblico, durante il quale Penati potrebbe decidere di togliersi qualche sassolino dalle scarpe raccontando i risvolti più oscuri del cosiddetto «sistema Sesto» e il ruolo di personaggi come Giuseppe Pasini, candidato per il centrodestra alle ultime elezioni, e Piero Di Caterina, descritti nel suo interrogatorio come imprenditori senza scrupoli e pienamente coinvolti nel «sistema» e come lui, indagati.

Ma ai pm poco importa l'esposizione mediatica: preferiscono portare a casa un risultato. Fermo restando che l'inchiesta rimarrà aperta su altri filoni, come la presunta tangente sulla vendita dell'autostrada Serravalle che, gli inquirenti sono convinti, si potrebbe nascondere nelle pieghe delle «consulenze» pagate dalle tre società venditrici del gruppo Gavio a uomini vicini all'esponente del Pd, magari anche estero su estero.

Ma allo stato, Penati, finirebbe a processo per le presunte tangenti prese dagli imprenditori Di Caterina e Pasini per la riqualificazione dell'ex area Marelli e dell'area Falck (concussione), nonché per i due milioni pagati dall'ex amministratore delegato del gruppo Gavio, Bruno Binasco a Di Caterina attraverso il camuffamento di una caparra sulla vendita di un immobile, versata tra il 2008 e il 2010 (finanziamento illecito) e che secondo la Procura rientrava in quella serie di favori chiesti da Penati al gruppo Gavio in seguito alla vendita del pacchetto di maggioranza dell'autostrada Serravalle.

A far propendere la Procura monzese verso il ritiro del ricorso per l'arresto di Penati è poi la posizione «gemella» del suo ex braccio destro: Giordano Vimercati. Chiamato a rispondere delle identiche accuse di Penati, finora Vimercati è riuscito a rimanere sottotraccia. Eppure è stato accusato da Di Caterina di aver prelevato 500 mila euro in contanti di tangente in Svizzera, provenienti dai 4 miliardi versati a sua volta in Lussemburgo da Pasini. Vimercati ha sempre smentito ma ancora non si è fatto interrogare né ha chiesto di poter incontrare i pm. Non è escluso che nei prossimi giorni venga raggiunto da un invito a comparire.

 

FILIPPO PENATI ARRIVA ALLA CASERMA DI MONZA CON UN TROLLEY PIENO DI DOCUMENTIGIUSEPPE PASINIPIERO DI CATERINA PROGETTO PER L AREA FALCK BRUNO BINASCO BRACCIO DESTRO DI GAVIO GIORDANO VIMERCATI E FILIPPO PENATI