1- DICI SAMSUNG, PRIMO PRODUTTORE AL MONDO DI SMARTPHONE, MA TI VIENE IN MENTE LA SAGA DEI LIGRESTI E IL SISTEMA MEDIOBANCA COI SALOTTINI BUONI E MENO BUONI: PARTECIPAZIONI INCROCIATE, ACCOMANDITE CHE CONTROLLANO SENZA ESSERE QUOTATE, LE IMMANCABILI MARGHERITE AGNELLI CHE ACCUSANO I FAMIGLIARI DI FURTO 3- IL PROPRIETARIO DELLA SAMSUNG, LEE KUN-HEE, 70 ANNI, UOMO PIÙ RICCO DELLA COREA (10,8 MILIARDI $) È ACCUSATO DAI FRATELLI DI AVER SOTTRATTO LORO 790 MILIONI $ 4- LA SAGA SAMSUNG TIENE I COREANI COL FIATO SOSPESO: NEL 2005, LA FIGLIA PREDILETTA DI LEE, LEE YOON-HYUNG, SI È IMPICCATA NEL SUO APPARTAMENTO A NEW YORK. IL MARITO DI UN’ALTRA FIGLIA, HONG SEOK- HYUN, ECONOMISTA DELLA BANCA MONDIALE E AMNASCIATORE, MAGGIOR EDITORE DI GIORNALI COREANO, È STATO SCOPERTO MENTRE PORTAVA SACCHI DELLA SPAZZATURA PIENI DI BANCONOTE AD ALCUNI POLITICI DI SEUL 5- ANCHE IL PATRIARCA LEE È STATO CONDANNATO NEL 2008 A TRE ANNI E 109 MILIONI $ DI MULTA PER EVASIONE FISCALE. MA È STATO POI GRAZIATO, ED È TORNATO AL SUO POSTO

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Michele Masneri per "il Foglio"

Samsung si conferma primo produttore al mondo di smartphone. Ieri il gruppo sudcoreano ha annunciato di aver venduto 44,5 milioni di esemplari contro i 35,1 milioni della Apple. Anche la quota di mercato mondiale è superiore: 30,6 per cento per i coreani contro 24,1 per cento dei californiani. Ciò che è molto diverso tra le due aziende però è la governance: trapassato Steve Jobs, Apple è dominata dal nuovo amministratore delegato Tim Cook, mentre i proprietari sono al 99 per cento investitori grandi e piccoli che comprano e vendono titoli a Wall Street.

Samsung, invece, è la rappresentazione tipica del capitalismo di relazione sudcoreano, che si identifica con le "chaebol", ovvero le grandi conglomerate che reggono l'intero capitalismo di Seul (da chae, proprietà, e bol, clan). Nate sotto la dittatura di Park Chung Hee (1961-1979) non sono soltanto il fiore all'occhiello del capitalismo coreano.

Grandi società che producono qualunque cosa ("from chips to ship", dalle patatine alle navi), rigorosamente nelle mani di famiglie che se le tramandano di generazione in generazione, le chaebol sono però anche lo strumento per cui il paese asiatico è sopravvissuto a varie crisi (anche quella delle Tigri asiatiche del ‘97-'98).

Seul anzi ha agito come una grande Mediobanca, finanziando le aggregazioni, tutelando le famiglie e le loro successioni. Anche la magistratura chiude un occhio sulle malefatte occasionali di questi salotti buoni. Secondo l'Economist la peculiare struttura del capitalismo coreano deriva dalla grande insicurezza dello spirito nazionale, stretto tra due vicini potenti (Cina e Giappone) e un confratello geografico (Corea del nord) gestito da dittatori pittoreschi e ansiogeni.

Così le chaebol, ramificate in tutti i settori e con intrecci azionari, sopravvivono, tengono a galla il settore e per questo vengono tollerate. Sono una decina, e tra le più importanti ci sono Lg, Hyundai e proprio Samsung. Quest'ultima è spesso al centro di una soap opera nazionale.

Il proprietario attuale, il presidente Lee Kun-hee, 70 anni, uomo più ricco della Corea (patrimonio da 10,8 miliardi di dollari secondo Forbes) è in questi giorni accus to di aver sottratto ai famigliari importanti quote societarie. I fratelli Lee Maeng- Hee e Lee Sook-hee l'hanno denunciato per aver rubato loro 790 milioni di dollari.

Maeng, ottantenne, ha detto che Lee è "troppo avido e infantile" mentre la sorella Sook non si è pronunciata: pare che lei fosse la preferita del padre, il fondatore dell'impero, Lee Byung-chull, ma poi è stata ripudiata per aver sposato un membro della famiglia Keumsong (tra i proprietari di Lg).

Il settantenne Lee ha detto che non darà un centesimo ai fratelli, e anzi li ha controquerelati. Ma non si tratta solo di soldi: il fatto è che con la disputa - sorta a febbraio quando la magistratura ha scoperto fondi neri per 4 miliardi di dollari su conti riconducibili al padre - l'attuale erede potrebbe perdere buona parte del suo 36 per cento su Samsung Overland, la società non quotata che controlla non solo Samsung Electronics (primo gruppo mon- diale di elettronica), ma anche Samsung Heavy Industries (secondo gruppo mondiale di cantieri navali), Samsung Engineering e Samsung C & T (campo costruzioni), Samsung Life Insurance (assicurazioni) oltre a società attive nella pubblicità, negli hotel, in parchi a tema, farmaceutici, automobili, eccetera. La saga Samsung prosegue e tiene i coreani col fiato sospeso: nel 2005, la figlia prediletta di Lee, Lee Yoon-Hyung, si è impiccata nel suo appartamento a New York.

Il marito di un'altra figlia, Hong Seok- hyun, economista della Banca mondiale, maggior editore di giornali coreano, e fino al 2005 ambasciatore a Washington, studiava per diventare segretario delle Nazioni Unite, ma poi è stato scoperto mentre portava sacchi della spazzatura pieni di banconote ad alcuni politici di Seul. Anche il patriarca Lee è stato processato e condannato nel 2008 a tre anni e 109 milioni di dollari di multa per evasione fiscale. Ma è stato poi graziato, ed è tornato al suo posto.

 

UOVA CONTRO LA SEDE DI SAMSUNG Lee Kun hee lee seo hyun Lee Kun hee x LEE BOO JIN lee jun hee IL CAPO DI SAMSUNG LEE KUN HEE CON LE FIGLIE IL CAPO DI SAMSUNG LEE KUN HEE corea del sud uvq T GLI AVVOCATI DI SAMSUNG