DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Antonio Castro per “Libero Quotidiano”
Oltre 23 milioni di turisti hanno preso d'assalto spiagge, isole grandi e piccole, laghi, montagne e agriturismi. Numeri importanti. E inattesi. L'estate precedente gli spostamenti turistici censiti non avevano superato i 17 milioni.
In calo di un milione le presenze registrate rispetto all'anno pre pandemia. Sicuramente la campagna vaccinale condotta a tappe forzate ha tranquillizzato gli italiani. Alberghi, ristoranti, intere isole, pur di attrarre il prezioso popolo dei vacanzieri, si sono volentieri fregiati del titolo di luoghi Covid Free.
controlli green pass alla stazione di milano garibaldi 7
E sembra aver funzionato, almeno a giudicare dai primi numeri delle presenze (un tantino spannometrici), anticipati ieri dalla Cna. Insomma, tirando un primo parziale bilancio tra luglio e agosto quanti hanno scelto di trascorrere le vacanze nel nostro Paese hanno battuto ogni record. La bellezza di 23 milioni di presenze "monitorate", rispetto ai 17 del 2020 (primo anno a cavallo con la bolla Covid), e i 18 del 2019, l'anno prima della pandemia.
controlli green pass alla stazione di roma 4
C'è adesso da vedere come andranno settembre ed ottobre, stagione di "bassa" tradizionalmente preferita dai turisti stranieri che solitamente sbarcano a frotte per godere degli scampoli di estate e dei prezzi più vantaggiosi.
RISULTATO INATTESO
A inizio stagione non erano in molti a sbilanciarsi. Si temeva che l'introduzione del Green pass obbligatorio per accedere a strutture e servizi avrebbe mortificato la voglia di evasione estiva. E invece - come si è reso conto chi è andato in ferie - la stagione è partita con il botto. Certo le restrizioni hanno mortificato i viaggi all'estero.
Il timore di "restare bloccati" ha fatto optare per una scelta a breve raggio. Non è andata male neppur con la tradizione affluenza estera. Certo siamo ancora lontani dai flussi imponenti degli anni precedenti… Però hanno scelto di trascorrere le vacanze estive in Italia anche 6 milioni di stranieri.
In tutto il 2019 l'Istat aveva censito 16,5 milioni di presenze da provenienza estera. Insomma, dobbiamo ancora recuperare terreno rispetto alle estati pre-pandemia ma i numeri sono incoraggianti, superiori alle previsioni primaverili
L'indagine della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa - realizzata tra gli associati alla Confederazione di tutto il Paese - fa emergere un altro dettaglio importante: un effetto traino dovuto proprio alla campagna vaccinale. Che sembra aver rassicurato a largo spettro invogliando a spostarsi e programmare le ferie anche a chi lo scorso anno era rimasto a casa.
C'è di buono che si tratta ancora di dati parziali. E quindi c'è da augurarsi che possano soltanto migliorare con l'autunno. Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, attende proprio i dati ufficiali.
Ma non può che esultare: «Questi sono dei primi dati che certificano la sensazione abbastanza evidente un po' quest'estate di una robusta ripresa. Quindi, in attesa di ulteriori dati di altre fonti, continuiamo a lavorare perché l'estate non è finita e, quindi, c'è un'ulteriore coda interessante nei mesi di settembre e ottobre».
«È evidente», ammette l'esponente della Lega, che il Green pass abbia «garantito serenità a operatori e anche a turisti. I dati parlano da soli». E ora «quello che è più importante», scandisce, «è da un lato programmare la stagione invernale, quindi fare ripartire in sicurezza gli impianti e tutta la filiera, dall'altro aprire corridoi importanti dell'outgoing, cioè Maldive, Seychelles, eccetera, perché il turismo è anche andare all'estero».
Analizzando le preferenze di destinazione dei vacanzieri italiani salta fuori che nei mesi centrali dell'estate sono state preferite le tradizionali strutture alberghiere mentre le strutture extra-alberghiere (in testa i campeggi) ne hanno accolti otto di milioni.
Location privilegiate quelle di mare, ma anche la montagna - nelle sue diverse declinazioni - ha visto una crescita notevole delle presenze. E se gli stranieri hanno contribuito a rilanciare le affluenze nelle città d'arte, gli italiani hanno confermato di preferire le località balneari. Con picchi da tutto esaurito. Pure gli stabilimenti balneari si sono attrezzati per garantire precise procedure di sanificazione, assicura lo studio del Cna.
E forse anche questo sforzo è stato premiato con una maggiore affluenza. C'è da vedere come andrà l'ultima fetta dell'estate e la prima parte dell'autunno. Le città d'arte hanno sofferto quasi 20 mesi di isolamento e ancora non si sono risollevate. Riaprire "corridoi" d'arrivo sicuri per intercettare i grandi flussi esteri rappresenta una necessità per far ripartire una filiera economica che nel primo semestre 2012 ha registrato, secondo Federalberghi, un calo del fatturato dell'8,3%. Rispetto al primo semestre del 2020, che a sua volta aveva perso il 65,1% rispetto al primo semestre 2019.
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