donald trump xi jinping

TRUMP CONTINUA A ROMPERE IL DAZIO ALLA CINA – IL PRESIDENTE AMERICANO IMPONE TARIFFE DEL 3521% SUI PANNELLI SOLARI PROVENIENTI DALL’ASIA - GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI SONO COMPOSTI DA TERRE RARE, CHE RAPPRESENTANO LA MERCE PIÙ CERCATA DAI PAESI DI TUTTO IL MONDO - TRUMP NON PUO' FARE IL GALLETTO: GLI STATI UNITI DIPENDONO DALLA CINA PER QUANTO RIGUARDA LE TERRE RARE (IL 72% DELLE IMPORTAZIONI ARRIVA DAL "DRAGONE") - XI JINPING POTREBBE ORDINARE LA VENDITA IN MASSA DEI TITOLI DI STATO AMERICANI, INDEBOLENDO IL DOLLARO...

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Estratto dell'articolo di Fabrizio Goria per "la Stampa"

 

USA VS CINA

L'imposizione di dazi al 3.521% sui pannelli solari dall'Asia sono l'ultimo esempio della guerra commerciale statunitense, che ha come primo obiettivo la Cina. Le terre rare, di cui gli impianti fotovoltaici sono pieni, rappresentano da mesi la frontiera più calda delle fibrillazioni internazionali.

 

Il gruppo di 17 elementi chimici comprendenti scandio, ittrio e i 15 lantanoidi, come ricordato da Nicholas Kristof sul New York Times la scorsa settimana, rappresentano il boomerang - in potenza - più distruttivo per la credibilità del presidente americano Donald Trump. Il "Liberation Day" del 2 aprile doveva essere l'inizio della nuova "Età dell'Oro" per l'America.

 

xi jinping e donald trump - illustrazione the economist

La risposta della Cina non si è fatta attendere, e il Fondo monetario internazionale ha tagliato le stime di crescita globali. Con lo spostamento dell'arena di gioco sul fronte tecnologico, i malcontenti potranno aumentare. Come fa notare Kristof, Pechino può permettersi di aspettare più che Washington. Il segretario al Tesoro, Scott Bessent, prevede una de-escalation, , dato che considera la situazione come «insostenibile», parlando agli investitori a un evento organizzato da J.P. Morgan Chase a Washington. Ma i fatti - per ora - non sono dalla sua.

XI JINPING DONALD TRUMP - MEME

 

Che il nemico pubblico numero uno, per Trump e il suo consigliere economico Peter Navarro, fosse la Cina era noto dal 2014. Vale a dire, due anni prima dell'insediamento del tycoon alla Casa Bianca nel gennaio 2016. In questi anni, tuttavia, intelligenza artificiale e digitalizzazione hanno raggiunto livelli di presenza nei piani industriali delle società che «non è pensabile alcuna retromarcia», come sottolineato da Wells Fargo. [...]

 

I dati sono dalla sua, come riportato dalla World Bank: «Attualmente dipendiamo dalla Cina per il 72% dei 17 metalli noti come terre rare, usati in tutto, dal vetro alla ceramica, ai convertitori catalitici. E nel sottogruppo delle terre rare pesanti, la Cina è l'unico produttore mondiale di sei di esse». Trovare un'alternativa nel breve periodo, per Washington, non sarà facile.

 

MEME SU XI JINPING E DONALD TRUMP

Qualora ci fosse un altro giro di vite da parte dell'amministrazione Trump, in una prova di forza che rischia di fare più danni che benefici, la risposta di Beijing non si farebbe attendere. Primo, con ritorsioni dirette, come è stato finora. Secondo, come rimarca Kristof, con un'azione coordinata sui Treasuries.

 

«La Cina potrebbe anche vendere in massa i titoli di Stato americani per qualche giorno, facendo andare nel panico il mercato obbligazionario e indebolendo il dollaro», spiega. E sottolinea: «Dubito che la Cina lo farebbe a lungo, perché ci perderebbe anch'essa, ma potrebbe essere soddisfacente per il Politburo ricordare a Trump con chi ha a che fare». Un modo per chiudere le porte a chi pensa che Xi Jinping non abbia pazienza.

 

Le parole di Bessent sulle correnti tensioni sino-americane non sono state le sole di ieri. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha reso noto che i negoziati su un possibile accordo fra Usa e Cina «stanno andando bene». Dal Dragone, tuttavia, arrivano segnali contrastanti. Secondo quanto riporta il South China Morning Post, Pechino ha messo a punto un piano d'azione per promuovere lo yuan e i sistemi di pagamento a esso collegati su scala internazionale. L'obiettivo è duplice. Da un lato, una riduzione della dipendenza dal dollaro statunitense. Dall'altro, il rafforzamento nel Sud-Est Asiatico delle transazioni in divisa cinese. [...]

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