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DOPO L’IPO PAPOCCHIO DI FACEBOOK, ANCHE SNAPCHAT SI QUOTA IN BORSA - FONDATO NEL 2011, IL SOCIAL PER I GIOVANISSIMI HA 158 MILIONI DI UTENTI GIORNALIERI (IL 58% TRA I 13 E I 24 ANNI) - LA VALUTAZIONE? E’ STIMATA IN 25 MILIARDI DI DOLLARI, ENORME PER UN GRUPPO CHE L’ANNO SCORSO HA PERSO 514 MILIONI

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Filippo Santelli per “la Repubblica”

 

con snapchat le adolescenti guadagnano oltre cento dollari ogni oracon snapchat le adolescenti guadagnano oltre cento dollari ogni ora

«Facebook e Instagram sono come la tv, costruiti. Twitter è istituzionale. Snapchat è la spontaneità ». Bisogna parlare con un 20enne per capire dove vanno i social network. Alice Venturi ne ha 26 e di mestiere fa la youtuber, nome d' arte AlicelikeAudrey. Uno di quei ragazzi che raccontando le proprie passioni in Rete, dal make-up ai videogiochi, attirando spettatori e inserzioni pubblicitarie. Di Snapchat, il social su cui tutto sparisce in 24 ore, si è innamorata: «Lì posso mostrare davvero la mia vita».

 

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Alice e coetanei sono il motivo per cui Snapchat potrebbe farcela. Arriverà in Borsa a marzo la startup fondata dal 26enne Evan Spiegel nel 2011, 158 milioni di utenti giornalieri e una valutazione stimata di 25 miliardi di dollari. Siderale per un società che l' anno scorso, sappiamo dalla richiesta di quotazione, ha perso la bellezza di 514 milioni. Ma forte di una platea di utenti che più giovane non si può: negli Usa il 58% ha tra i 13 e i 24 anni.

 

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Nativi digitali, ecco la differenza con i "vecchi" social. Quando Myspace e Facebook sono emersi, verso il 2005, «abbiamo scoperto la possibilità di rappresentare noi stessi in Rete», dice Andrea Di Camillo, investitore in startup con il suo fondo P101. Ma è un paio di anni dopo, con gli smartphone, che il mondo è diventato sempre connesso. Twitter sembrava averci azzeccato, puntando sulla brevità. Salvo poi scoprire che più del testo, in Rete sfonda l' immagine: foto (Instagram) e video (Youtube). Snapchat nasce per questa generazione: visuale e incollata al telefono.

 

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A cui con le sue storie e i suoi messaggi a orologeria fa un regalo, continua Di Camillo: «Il diritto all' oblio, alla temporaneità». Effimero, dicono i critici. Immediatezza, replicano Alice e coetanei. Alle aziende non par vero di poter riacciuffare quei ragazzi, che non guardano più la tv in salotto. «Hanno meno capacità di spesa, ma definiscono le tendenze future », dice Paolo Cellini, docente di Economia del digitale alla Luiss.

 

Snapchat sa coinvolgerli, 25 minuti al giorno in media. Ma per non replicare la parabola di Twitter, a cui i numeri sembrano avvicinarla, o di Myspace, ridotta dalla gloria a una nicchia, deve lavorare sulle altre "metriche". Gli utenti attivi hanno superato quelli di Twitter, scoloriscono però di fronte al miliardo e passa di Facebook. E il business pubblicitario, dominio di Zuckerberg e di Google, resta tutto da costruire.

 

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Nel frattempo Facebook, che Snapchat ha provato a comprarsela nel 2013 per 3 miliardi, non sta certo ferma. Il "social network" è uscito più forte dalla transizione al mobile e ora ha tutte le intenzioni di dominare l' epoca dell' immagine. Copiando, se occorre: Instagram, l' app delle foto che Zuckerberg ha pappato nel 2010, ha introdotto negli ultimi mesi funzionalità simili a Snapchat, dalle storie a tempo alle maschere da vestire sopra alle immagini. Oltre 150 dei suoi 400 milioni di utenti l già le usano.

 

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«Attenzione, non è facile imitare - dice Cellini - vedere i tentativi falliti di Google di lanciare un social. D' altra parte non è detto che il linguaggio di Snapchat, molto americano, faccia breccia in Europa». Alice in effetti è stupita dal successo che in Italia sta avendo Instagram con le sue nuove storie, ma continua a pensare che il fantasmino giallo abbia qualcosa di più intimo, diretto. Posti ogni giorno? Ride: «Almeno quattro video. Tanto dopo 24 ore sono spariti».