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Sara Bennewitz per “Affari & Finanza - la Repubblica”
Matteo Arpe che è stato tra i primi a lanciare una banca senza sportelli, vorrebbe un gruppo del lusso italiano con meno negozi possibili. E l' ex banchiere, ora imprenditore con la sua Sator, gioca anche con i nomi: la banca è stata chiamata Tinaba, acronimo di This is not a bank (questa non è una banca), la griffe di accessori di lusso invece si chiama L' Autre Chose (l' altra cosa).
Fatto sta che la griffe di cui la Sator ha l' 84% del capitale, sta puntando tutto sull' online che già oggi rappresenta oltre un decimo dei suoi ricavi, e che lo scorso anno è cresciuta del 18% rispetto al 2016.
Per dare un ulteriore impulso al brand che ha solo 5 monomarca fisici, L' Autre Chose starebbe siglando un maxi contratto con Luisa Via Roma e in parallelo uno con Farfecht, per entrare nelle boutique del web più in voga del momento. Ma Arpe ha altri ambiziosi progetti per l' Autre Chose. Si parla di nuovi innesti manageriali e investimenti per dare slancio ai ricavi, oggi attorno ai 15 milioni.
CESARE GERONZI E MATTEO ARPE Matteo Arpe AD Sator e Paolo Madron Direttore Lettera 43Sator logo
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