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Carlotta Scozzari per Dagospia
Seduta positiva per Piazza Affari nel tanto atteso giorno della Bce, che oggi, intorno all'ora di pranzo, ha deciso di lasciare i tassi di interesse dell'area dell'euro invariati ai minimi storici dello 0,25 per cento. Una scelta che comunque era attesa dagli addetti ai lavori. Quel che era meno prevedibile erano le parole del numero uno dell'Eurotower, Mario Draghi, che nella consueta conferenza dopo la decisione sui tassi si è mostrato più "colomba" - per dirla con gli americani - del solito, vale a dire che ha mostrato più attenzione alla ripresa economica che alla crescita dei prezzi.
Draghi ha infatti ribadito più volte che la politica monetaria rimarrà accomodante fino a quando sarà necessario per sostenere alla ripresa graduale dell'attività economiche in Eurolandia. Draghi ha, inoltre, più volte affermato che l'istituto di Francoforte è pronto a intervenire anche con strumenti non convenzionali, in scia a quanto fatto negli ultimi anni dalla Federal Reserve americana, per mantenere la stabilità dei prezzi. Così, a Piazza Affari, il Ftse Mib ha terminato in rialzo dello 0,34% a 19.503 punti, proprio a ridosso della barriera tecnica collocata a 19.500.
All'interno del paniere principale, nonostante la generale positività , è proseguito il momento "no" dei titoli del lusso e della moda, con le azioni della Tod's di Diego Della Valle che hanno ceduto il 5,49%, mentre Ferragamo ha lasciato sul parterre il 5% tondo tondo e Yoox è scesa dell'1,26 per cento. Debole anche il gruppo dell'occhialeria Luxottica, giù dell'1,81 per cento. Fuori dal paniere principale, in rosso Brunello Cucinelli e Moncler, che hanno ceduto oltre il 4% a testa.
Il settore bancario ha invece continuato a correre, complice il fatto che lo spread tra Italia e Germania, per quanto oggi sia leggermente risalito a 200 punti, resta ai minimi dall'estate del 2011. In particolare, continua la corsa il Banco Popolare, che oggi ha preso un altro 4,65 per cento. Secondo quanto ricostruito da Dagospia, il movimento al rialzo si spiega sia con le trattative in corso per la cessione di un pacchetto di crediti in sofferenza, sia, soprattutto, con le aspettative che a breve giunga la notizia del rimborso dell'obbligazione convertibile da 1 miliardo emessa nel 2010 che scade proprio nel 2014. In particolare, fonti finanziarie spiegano che la notizia potrebbe giungere entro il 20 febbraio. Sempre tra le banche, bene la Popolare di Milano (+3,96%), Ubi Banca (+3,92%) e Bper (+2,32 per cento). In controtendenza Mps, che ha ceduto l'1,34 per cento.
Dopo una seduta condotta per lo più in area positiva, ha chiuso in rosso Pirelli (-0,59 per cento). Oggi il numero uno del gruppo Marco Tronchetti Provera, in una intervista alla stampa tedesca, si è detto intenzionato a uscire, a livello sia manageriale sia azionario, nel 2017. Secondo quanto risulta a Dagospia, presto potrebbe giungere la notizia dell'ingresso nell'azionariato di un socio cinese, che potrebbe rilevare il 10% detenuto in trasparenza da Tronchetti.
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