mario draghi

DRAGHI VUOLE MANDARE ALL’ESTERO INTESA E UNICREDIT: ACQUISIZIONI CONCESSE SOLO SE FATTE IN EUROPA – SUPERMARIO AUSPICA POLO BANCARIO FRA UBI E BPM. MONTEPASCHI RESTA SOLA – VISCO LO IMITA E VUOLE FAVORIRE UN POLO BANCARIO FRA I PICCOLI ISTITUTI 

 

DAGOREPORT

DANIELE NOUY

 

Quel paraguro di Carlo Messina è riuscito ad accattarsi l’ultima acquisizione made in Italia, quando ha sborsato un euro per le banche venete. Sia Mario Draghi sia Daniele Nouy hanno fatto sapere all’ad di Banca Intesa ed al suo omologo di Unicredit, Jean Pierre Mustier, che se proprio vogliono espandersi lo devono fare fuori dagli italici confini. Insomma, sia il presidente della Banca centrale sia il capo della vigilanza di Francoforte sono pronti a dare luce verde solo a fusioni transazionali.

 

MUSTIER MESSINA

SuperMario, poi, avrebbe anche fatto sapere di auspicare la creazione di un polo bancario fra istituti di medie dimensioni. Ed è bastato questo “desiderata” di Draghi per scatenare le chiacchiere su ipotesi di fusioni fra Ubi e Bpm. Montepaschi non ne farebbe parte. L’istituto di Siena, salvato con soldi pubblici, rimarrà solo soletto.

 

UBI BANCA

Sulla scia dell’atermico si è subito messo pure Ignazio Visco. Anche lui auspica fusioni fra gli istituti più piccoli (quelli che rientrano nella Vigilanza di Banca d’Italia). Ma a condizione che abbiano poche sofferenze. Peccato che la dinamica degli “npl” dipendano proprio dall’attività di controllo di Via Nazionale…

LA SEDE DELLA BPM - BANCA POPOLARE DI MILANO - A PIAZZA MEDA A MILANOVISCO E DRAGHI 05padoan montepaschi