DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Il vecchio magazzino nel Queens, a New York, era diventato «la più grande collezione di arte fatta con le bombolette del mondo» dopo che il suo proprietario, Jerry Wolkoff, l' aveva messo a disposizione di artisti e graffitari a partire dal 1993. All' epoca il quartiere in cui si trovava, Long Island City, era una zona ad alto tasso di criminalità, ma il complesso - ribattezzato 5Pointz - è riuscito a trasformarla, attirando curiosi, turisti, iniziative culturali e nuovi residenti.
Fino al punto che per Wolkoff è diventato conveniente trasformarlo in un complesso residenziale di lusso: vent' anni dopo, nel 2013, ha chiamato una squadra di imbianchini e ha fatto ricoprire i graffiti con una mano di bianco, di notte, interrompendo così il tentativo degli autori di comprare l' edificio, per salvarli. L' edificio venne invece demolito. Gli artisti però non si sono arresi e gli hanno fatto causa, citando il Visual Artists Rights Act, che protegge l' arte di «valore riconosciuto» creata sulle proprietà altrui.
Ora, dopo una causa destinata a fare giurisprudenza, il giudice ha dato loro ragione e ha condannato Wolkoff a pagare 6,7 milioni di dollari ai 21 writer, 150 mila dollari per ognuna delle 45 opere che avevano realizzato sui muri del magazzino. «Un trionfo per gli artisti di tutta la nazione» lo ha definito Eric Baum, uno degli avvocati che li rappresentava.
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