E.ON PREME OFF SULL’ITALIA (ANCHE ALLA GERMANIA TOCCA SVENDERE) - LA UTILITY TEDESCA VUOLE VENDERE LE SUE ATTIVITÀ NEL BELPAESE E SPERA DI INCASSARE 3 MILIARDI - CEDERÀ A INVESTITORI CINESI?…

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Carlotta Scozzari per Dagospia

Anche i tedeschi svendono. Ed escono dall'Italia. Secondo quanto riferito da "Reuters", la utility E.on avrebbe già avviato i preparativi per la cessione delle attività italiane a un prezzo che potrebbe aggirarsi sui 3 miliardi di euro (Il quotidiano tedesco "Handelsblatt" in precedenza aveva parlato di 2 miliardi). Appesantito dagli investimenti per la crescita nel settore delle rinnovabili, in un contesto di prezzi all'ingrosso in calo con una domanda di energia che stenta a decollare, il gruppo ha dovuto fare scattare un massiccio piano di cessioni che ha già quasi raggiunto l'obiettivo fissato a quota 20 miliardi.

A gestire l'uscita dal business in Italia, sempre secondo le indiscrezioni riportate da Reuters, sarebbe Goldman Sachs. L'asta per la vendita dovrebbe prendere il via con l'anno nuovo, a gennaio o a febbraio. Come detto, l'idea di E.On sembra essere quella di chiudere l'affare a 3 miliardi, una cifra che comunque farebbe registrare una minusvalenza a bilancio, anche se non importante.

Eon è il quinto produttore di energia in Italia con una capacita' di 6,1 gigawatt, ma questa attivita' "non e' piu' attraente", scriveva "Hasselblatt". Nel nostro Paese possiede impianti a carbone, gas e centrali idrauliche, oltre ad impianti eolici e fotovoltaici ed occupa oltre mille dipendenti, mentre le forniture coprono il bisogno energetico di quasi un milione di clienti.

Reuters riporta infine una fonte che riferisce che l'impianto sardo di E.On è di recente stato visitato da investitori cinesi. Chissà se gli acquirenti avranno gli occhi a mandorla...

 

 

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