manovra giorgia meloni giancarlo giorgetti

ECCOLO IL PRIMATO DELLA MELONI: L’ECONOMIA ITALIA È SOTTOZERO – L’ISTAT CERTIFICA CHE NEL SECONDO TRIMESTRE IL PRODOTTO INTERNO LORDO HA REGISTRATO UNA CONTRAZIONE DELLO 0,1%, DOPO IL MISERO +0,3% DEI PRIMI TRE MESI DELL’ANNO – NUMERI HORROR PER L’INDUSTRIA: -2,3% PER LA PRODUZIONE – LA FRENATA È DOVUTA ALLA GUERRA COMMERCIALE SCATENATA DA TRUMP – GIORGETTI DEVE AMMETTERE: “I DAZI AL 15% CI COSTANO MEZZO PUNTO DI PIL”. E DAL 2026, SENZA NEMMENO PIÙ LA SPINTA DEL PNRR, SARANNO DOLORI VERI… - DAGOREPORT

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Articoli correlati

PER GLI ITALIANI SI PROSPETTA UN'ESTATE DE' MERDA, FATTA DI SACRIFICI E VACANZE VISTE CON ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Sara Tirrito per “la Stampa”

 

GIANCARLO GIORGETTI - FOTO LAPRESSE

Brusca frenata per l'economia italiana, che ha subito una battuta d'arresto nel secondo trimestre del 2025. Stando alle stime preliminari dell'Istat, da aprile a giugno il prodotto interno lordo ha registrato una contrazione dello 0,1%, in contrasto con l'espansione dello 0,3% osservata nel primo trimestre dell'anno. Una flessione in gran parte dovuta alle incertezze legate alle politiche internazionali.

 

«I dazi al 15% ci costano mezzo punto di Pil», ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti.NIntervenuto alla Camera, il capo dal Mef rimane cauto, spiegando comunque che le proiezioni del governo per quest'anno rimangono confermate, con una crescita stimata dello 0,6%, come scritto nel Documento programmatico di Bilancio per il 2025. Questo anche perché, come sottolinea l'Istat, la crescita acquisita del Pil è allo 0,5%.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni foto lapresse.

Le preoccupazioni maggiori, ora, si concentrano sul 2026, quando l'impatto delle tariffe imposte dall'amministrazione americana all'Unione europea potrebbe ridurre di mezzo punto percentuale le stime di crescita rispetto al Documento di Finanza Pubblica, che prevedeva un incremento dello 0,8%.

 

[…]

 

L'accordo raggiunto in Scozia tra la Casa Bianca e la Commissione europea è ancora tutto da capire nei dettagli e ogni settore potrebbe avere ricadute in base alle trattative. Ma il fatto stesso che ci sia un accordo contribuisce a limitare i danni secondo Giorgetti.

 

VIGNETTA ELLEKAPPA - TRUMP E L'ACCORDO SUI DAZI CON URSULA VON DER LEYEN

«L'intesa – ha detto il ministro – preannuncia la chiusura di una fase di incertezza e scongiura una guerra commerciale». E questo servirà a prevedere la crescita. «È una imprescindibile premessa rispetto all'adozione delle misure funzionali a garantire le imprese italiane e ad aumentare o anticipare la programmazione di investimenti».

 

[…] Secondo le stime dell'Istat sul Pil, agricoltura, silvicoltura, pesca e industria hanno già registrato una riduzione, riflessa nella stima della variazione congiunturale. I dati sul fatturato dell'industria e dei servizi diffusi ieri dall'istituto di statistica, hanno visto stazionari i numeri sui servizi, mentre è stimato un calo del 2,2% in valore e del 2,3% in volume per la produzione. Su base tendenziale, i ricavi industriali sono in flessione dell'1,8% in valore e del 2,6% in volume.

 

PRODUZIONE INDUSTRIALE IN ITALIA

L'impatto sull'economia italiana sarà comunque rilevante. E lo sottolineano le reazioni agli annunci delle scorse ore. Secondo un'elaborazione su dati Istat di Promos Italia, che segue l'internazionalizzazione delle imprese per le Camere di commercio italiane, un patto con tariffe al 15% non è soddisfacente per sette aziende su dieci.

 

Con consumi più bassi e prezzi sempre più alti, «i dati sul Pil confermano i timori» ha commentato la presidente di Adoc Anna Rea.

 

Per l'Ufficio studi di Confcommercio, la stima sulla crescita è «troppo brutta per essere vera» e il turismo incoming potrebbe essere stato meno dinamico del previsto sia in maggio sia in giugno. Ieri Confindustria ha incontrato i sindacati per trovare soluzioni comuni su politiche energetiche e misure di contrasto ai dazi.

 

EMANUELE ORSINI – ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA – FOTO LAPRESSE

Nei giorni scorsi l'associazione guidata da Emanuele Orsini aveva calcolato possibili ricadute per 22,6 miliardi in termini di mancate vendite delle imprese italiane negli Usa.

 

Secondo quanto trapelato, la premier Giorgia Meloni ha chiesto ai suoi ministri di preparare dossier sull'impatto delle tariffe nei singoli comparti in modo da misurare i potenziali danni e valutare le contromisure. E Giorgetti ha parlato della possibilità di ricorrere al meccanismo Safe. […]

MAURIZIO LEO E GIANCARLO GIORGETTI - FOTO LAPRESSE