DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Massimo Sideri per il “Corriere della Sera”
Lo skyline di Pyongyang è dominato da una piramide alta 330 metri. È il profilo dell’hotel Ryugyong, già soprannominato «hotel del terrore» sia per l’estetica sia per i lavori rimasti bloccati per 15 anni. I finanziamenti per completare l’opera arrivano da Orabank, la banca in Nord Corea di Naguib Sawiris, ma il fatto che la forma ricordi una piramide non dipende dalle origini egiziane dell’imprenditore noto in Italia come ex azionista di Wind e oggi proprietario di ItaliaOnLine dove sono riunite Libero, Virgilio e Dada. L’hotel Ryugyong infatti è in costruzione dal 1987 mentre gli affari di Sawiris nel Paese del dittatore Kim Jong-un iniziano nel 2008. E oggi vanno a gonfie vele.
A Pyongyang Sawiris è di casa (vi si è recato anche recentemente) grazie a una partnership con il governo: attraverso la Orascom Telecom, Media & Technology, quotata a il Cairo, possiede il 75% di Cheo Technology (il restante 25% è del ministero di Poste e telecomunicazioni locale) che controlla a sua volta l’unico operatore mobile del Paese Koryolink.
L’operatore mobile ha raggiunto secondo i nuovi dati del 2014 2,4 milioni di utenti dai 2 milioni del 2013. Si tratta del 10% della popolazioni totale della Corea del Nord. Ed è presumibile pensare che sarà difficile continuare con questi ritmi di crescita visto che un’utenza telefonica in Nord Corea è tecnicamente un lusso.
Fino al 2008 i telefoni cellulari erano vietati dalla legge in Nord Corea. Con l’ingresso di Sawiris le cose sono cambiate visto che è stata costruita una rete di fatto controllata totalmente dal governo e, ancora oggi, non è possibile telefonare all’estero o navigare su Internet a meno di non essere un turista e pagare 150 euro per 2 giga di traffico. Accedere alla Rete da un telefono civile è ancora un reato. Anche gli smartphone sono prodotti in loco per rispettare il principio autarchico anche se si presume che in realtà arrivino dalla Cina per poi essere brandizzati con il marchio della fabbrica nordcoreana.
ORASCOM CONSTRUCTION INDUSTRIES
Secondo un report di Deloitte del settembre 2013 Orascom ha più di mezzo miliardo di dollari a Pyongyang anche se per la legge locale non può fare uscire il denaro dal Paese. Orascom ha definito «inaccurato» tale report. Il 2015 sarà molto importante per Sawiris perché a fine anno scadrà l’accordo di esclusività con il governo del dittatore Kim Jong-un.
Va sottolineato che secondo le Nazioni Unite è lecito fare affari in Nord Corea anche se il caso dell’attacco hacker alla Sony per il film «The Interview» e la tensione in crescita tra Washington e Pyongyang potrebbe riportare ora Sawiris nella lente Usa: Orascom è il veicolo attraverso il quale i fondi americani investono in Nord Corea senza apparire direttamente. Tra gli azionisti in particolare c’è un fondo d’investimento di un italo-americano, Gabelli, che appare molto attivo anche in Italia.
Possiede quote di Telecom, A2a, Eni, Enel anche se non è mai entrato ufficialmente nel mondo della raccolta del risparmio italiano pur essendo molto presente in Svizzera. Qualcuno forse ricorda i loro blitz ai tempi dell’opa di Colaninno su Telecom. Nel consiglio di amministrazione di uno dei fondi presenti anche in Orascom, il Gabelli Global Utility & Income Trust, accanto a nomi tipici da italo-americani come Anthony J. Colavita e Salvatore J. Zizza, spunta anche Mario D’Urso, ex senatore ed ex sottosegretario.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA…
DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA…
LE CENERI DI HOLLYWOOD - VINCENZO SUSCA: “DOPO L'OMICIDIO DELLA REALTÀ PER MANO DELLE COMUNICAZIONI…
DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL…
"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON……