DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Antonio Castro per “Libero Quotidiano”
HUBERT SAGNIERES E LEONARDO DEL VECCHIO
Arriverà un commissario per EssilorLuxottica? Il gigante mondiale delle lenti e dell' occhialeria francoitaliano, in vista dell' assemblea dei soci del 16 maggio, sembra voler esplorare tutte le strade per ricomporre la frattura tra i soci e arrivare all' assemblea con un fronte societario almeno apparentemente compatto. Anche per evitare il continuo rosicchiamento del valore azionario in borsa, che negli ultimi 6 mesi è già costato oltre il 5%.
Fallito (per il momento), il tentativo di individuare un nuovo direttore generale che possa fare la sintesi tra le posizione dei francesi di Essilor e quelle di Luxottica, salta fuori l' opzione (ventilata ieri dal quotidiano francese "Les Echos" e confermate dalla France Press) che la parte francese della joint venture ha presentato ricorso al tribunale commerciale di Parigi per ottenere la nomina di un "commissario ad hoc" per guidare la compagnia.
Da settimane il consiglio di amministrazione paritetico del gruppo è «in uno stato di blocco», quindi è necessaria una personalità per «farlo funzionare e prendere decisioni», spiega una fonte interna. Questa svolta arriva in mezzo a un aperto conflitto tra il maggiore azionista di EssilorLuxottica, Leonardo Del Vecchio e il vicedirettore generale Hubert Sagnières, alla guida di Essilor.
La richiesta francese di un commissario ad acta fa il paio con l' incarico a due diverse società di "cacciatori di teste" di individuare un manager in grado di conciliare gli animi e portare avanti la fusione. Ipotesi impantanata al momento: il 17 aprile il Comitato nomine ha dato mandato a Russell Reynolds Associates e a Eric Salmon & Partners, di individuare un manager, anche interno, che possa riportare serenità. Difficile però trovare una figura - in questo clima - pur offrendo i galloni di directeur general delegue.
Compito di sintesi non facile, considerando il livello di scontro raggiunto tra Italia e Francia.
Se i parigini hanno chiesto un commissario, gli italiani sventolano minacciosi gli accordi sottoscritti al momento del matrimonio, e hanno già fatto domanda di arbitrato presso la Camera di commercio Internazionale. Per far accertare le violazioni dell' intesa di Combinazione del 2017.
Tempo stimato 2 anni o più. Tempo che la società non può attendere galleggiando in questo limbo.
Ad oggi le regole di funzionamento del Cda prevedono veti incrociati tra i rappresentanti di Delfin e di Essilor tali per cui anche l' allargamento del CdA che nel migliore dei casi risulterebbe neutro e non eliminerebbe lo stallo.
Ritornando così alla casella di partenza. Sul mercato c' è circa il 60% delle azioni. Mentre Del Vecchio possiede il 32% e il 31% dei diritti di voto. Il secondo azionista del gruppo, manager e dipendenti Essilor, hanno poco più del 4%. Delfin, la cassaforte lussemburghese della famiglia Del Vecchio, potrebbe chiedere la convocazione di una nuova assemblea per tentatre di revocare l' attuale CdA. Facendo naufragare così il progetto
HUBERT SAGNIERESxavier fontanetHUBERT SAGNIERESDEL VECCHIO E LA MOGLIEdel vecchio
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