1. EURO "FORTE'’ E PENSIERO DEBOLE. UN SUICIDIO PERFETTO (E IL DOLLARO “DEBOLE” GODE) 2. CI SI PUO' ANCHE DIVERTIRE CON QUESTA STORIA DEGLI ALLEATI CHE SI SPIANO L'UNO CON L'ALTRO, MA POI LA GUERRA VERA È QUELLA CHE SI COMBATTE CON LE ARMI DELLA MONETA, TASSI E BORSA CHE RENDONO I GRUPPI STRANIERI PRELEVABILI A PREZZO DI SALDO 3. CHI MANOVRA IL DOLLARO HA UNA STRATEGIA CHIARA, COERENTE, PIÙ O MENO CONDIVISIBILE MA COMUNQUE LEGITTIMA. CHI MANOVRA L'EURO INVECE SEMBRA NON AVERNE ALCUNA E NON RENDERSI NEPPURE CONTO CHE SIAMO IN GUERRA. ALTRIMENTI GIOCHEREBBE CON LE STESSA SPREGIUDICATEZZA DELLA FED, OPPURE CHIEDEREBBE CAMBI FISSI, PER ASSURDO. E OGGI CI RITROVIAMO CON L'EURO FORTE, MA LE PALLE A TERRA

a cura di COLIN WARD (Special guest: Pippo il Patriota)

1- LA GUERRA COMBATTUTA CON ALTRI MEZZI
"La Banca centrale europea, come la Federal reserve, non ha un target esplicito sul cambio, ma deve agire con forza" in caso di aumento dell'inflazione. Lucrezia Reichlin affronta di petto sulla prima pagina del Corriere il problema dei problemi: la quotazione delle valute. L'euro "doveva rompersi, e invece ora e' troppo forte", essendosi rivalutato del 10 per cento in due anni sul dollaro.

Da bravo economista ortodosso, Reichlin descrive la situazione e mette in guardia dai rischi di una moneta palesemente più forte delle economie statali che rappresenta. Ma non spiega cosa e' successo davvero e si guarda bene dall'affrontare la questione non diciamo in termini bellici, ma neppure un minimo dialettici.

Fed e Bce "non hanno un target esplicito sul cambio"? Perche' stupirsi? Sarebbe come se un giocatore di Risiko scoprisse la carta degli obiettivi e comunicasse agli avversari quanti carri armati vuole usare e dove li vuole mettere. Il dollaro e' debole? No, e' tenuto basso ed e' una scelta aggressiva. La politica monetaria Usa e' espansiva, l'offerta di 'droga' monetaria e' 'generosa' e le merci made in Usa ne beneficiano.

Ovviamente c'e' chi le compra e sono cavoli suoi. Invece in Europa, al feticcio tutto tedesco della stabilita' dei prezzi viene sacrificato il possibile e l'impossibile. L'euro viene tenuto alto perche' la costruzione europea e' bancocentrica e la sua nascita artefatta e bisognosa di consenso. Le merci made in Europe costano il 10% in più' gia' solo per il tasso di cambio e per recuperare qualche punto di competitivita' si procede con tagli e 'riforme' suggeriti da Washington (sponda Fmi) e si continua a sfasciare l'unica cosa che ci invidiavano gli americani, ovvero il sistema di welfare.

Questo perche' e' stato fatto passare il concetto che ogni debito e' "immorale", specie se pubblico. Mentre a ogni debito corrisponde un credito e i mercati finanziari, come le banche, servono a mettere in contatto domanda e offerta di denaro. E non c'e' proprio nulla di male.

Casualmente, tra continue riforme delle pensioni e sempre nuove tasse, la domanda interna di mezza Europa per altro si e' pure depressa. E oggi ci ritroviamo con l'euro forte, ma le palle a terra. Ora ci si puo' anche divertire con questa storia degli alleati che si spiano l'uno con l'altro, ma poi la guerra vera e' quella che si combatte con le armi della moneta, dei tassi e delle quotazioni di Borsa che rendono i gruppi stranieri prelevabili a prezzo di saldo.

Chi manovra il dollaro ha una strategia chiara, coerente, più o meno condivisibile ma comunque legittima. Chi manovra l'euro invece sembra non averne alcuna e non rendersi neppure conto che siamo in guerra. Altrimenti giocherebbe con le stessa spregiudicatezza della Fed, oppure chiederebbe cambi fissi, per assurdo. Cinesizzare il Sud Europa intervenendo solo sul costo del lavoro e tagliando le tutele forse rendera' l'Ue più competitiva, ma non certo più' libera e prospera. E continuare a farci imporre il pensiero economico da chi e' pagato con una moneta diversa dalla nostra forse non e' una buona idea. Moneta "forte' e pensiero debole. Un suicidio perfetto.

2 - MA I SOLDI NON SI DEVONO TOCCARE CON LE MANI
Mentre le mafie controllano intere nazioni e i soldi delle cosche ingrassano i mercati mobiliari e immobiliari, noi giustamente stiamo addosso al signor Rossi che preleva qualche centinaio di euro in contanti.

E proprio nei giorni in cui ci si sciacqua la bocca con la privacy dei cittadini minacciata dai quei cattivoni della Nsa, si tenta di portare a compimento la dittatura della plastica e della tracciabilita' informatica di ogni transazione. In sostanza, non sapendo trovare Matteo Messina Denaro, e non sapendo come impedire il vizietto delle holding olandesi, si vessano 60 milioni di comuni cittadini con la presunzione di colpevolezza.

Il merito dell'ultima pensata in materia spetta ovviamente a un banchiere, l'ineffabile Saccomano Saccomanni. Corriere: "Contanti, ridurre la soglia dei mille euro'. Saccomanni al Senato. La replica di Alfano: noi la pensiamo all'opposto" (p. 10).

E in effetti Angelino Jolie scrive su Twitter e Feissbuc: "Occorre aumentare l'uso del contante e contrastare l'evasione fiscale consentendo di conservare scontrini e fatture e scaricare tutte le spese. In America funziona e funzionerebbe anche qui" (Repubblica, p. 13). Totalmente d'accordo.

Intanto "Scatta la rete antievasione in banca. Controlli su estratti conto e acquisti. Prima raffica di dati per il 2011, antro aprile le verifiche anche su 2012 e 2013. Entro domani all'anagrafe tributaria saldi e movimenti dei correntisti. Il Fisco vuole i saldi a inizio e fine anno, il totale di bonifici e degli acquisti con carta di credito" (Corriere, p. 11).

La credibilita' del nostro Stato esattore si vede anche da come si comporta con i concessionari del 'gioco legale'.Sul tema, bel pezzo del Messaggero: "Sanatoria giochi, rischio caro benzina. Se oggi dal condono sulle slot il Tesoro non incassera' 600 milioni, aumenteranno accise e acconti fiscali. Dei dieci concessionari multati solo sei intenzionati ad aderire al condono. Ma manca il più grande, Bplus" (p. 11).

3 - NANO DECADENCE
Sembrano passati anni dalla condanna definitiva del Banana per frode fiscale, ma niente succede veramente. Anche qui, ci prenderanno per sfinimento. "Decadenza, altro rinvio. Ora lo scontro e' sulla data del voto. Scrutinio segreto o palese, il nodo e' aperto. Oggi alle 9 si ricomincia" (Corriere, p. 3). Ed ecco la proposta indecente: "Berlusconi a Letta: basta una riga per 'correggere' la legge Severino. Nitto Palma: non e' retroattiva, lo pensano anche i giudici di Milano" (Corriere, p. 2).

Sacrosanto il commento in prima di Luigi Ferrarella: "La cosa stravagante e' che i parlamentari che hanno approvato la legge Severino vagano cercando qualcuno che gli spieghi cosa hanno approvato".
Sulla Stampa, Paolo Colonnello scrive chiaramente che "la sentenza d'appello non da' margine ai difensori per salvare il Cavaliere. I giudici non sconfessano la legge Severino, semmai la rinforzano" (p. 2).

Su Repubblica i timori di Renzie, che chiede il voto palese: "Temo i giochini dei Cinquestelle per creare rotture" (p. 2). E tutta la rabbia del Banana contro Re Giorgio: "Berlusconi pronto a scatenare l'inferno. 'Il mio vero nemico e' Napolitano'. Il premier ribadisce: non possiamo intervenire per aiutarlo. Il Cavaliere: 'Il voto sulla decadenza sara' un macchia sulla democrazia, restera' nei libri" (p. 3).Veramente, se riuscira' a finire sui libri di storia, sara' lui la macchia.

4 - UN PRODOTTINO VI CONQUISTERA'
Prosegue la marcia trionfale di Renzie verso la segreteria del Piddimenoelle. Un obiettivo che nessuna persona sana di mente potrebbe mai annoverare alla voce "Grandi traguardi della vita". Qualche inciampo, e' quasi d'obbligo. Come questo segnalato dal Corriere: "Il Pd e lo strano caso di Asti: albanesi due neo iscritti su tre". Siamo alla costruzione del grande partito transnazionale sognato anni fa da Pannella e dal compianto Stanzani? Non sembra: "Domenica 341 tessere in poche ore" (p. 8).

Il sindaco di Firenze (nei ritagli di tempo) tracima anche sulle pagine del Messaggero di Calta-riccone con una ciclopica intervista: "Berlusconi non ha più' i numeri per poter mandare a casa questo governo. Bisogna azzerare la legislazione sul lavoro, lo Statuto del '70 ha un valore storico ma c'e' una giungla normativa" (pp. 2-3).

5- CINQUE STELLE E UNA VOCINA
Il Cetriolo Quotidiano buca il maniacale dispositivo di sicurezza di Grillomao e squaderna sul giornale la sua concione dell'altro giorno: "Le confessioni di Grillo: 'Napolitano sotto accusa? Solo una finzione politica. Siamo populisti, parliamo alla pancia della gente, non dobbiamo vergognarci'. Cosi', lontano dalle telecamere, il fondatore del movimento spiega ai deputati le scelte strategiche per il futuro" (p. 3). Prevista rissa.

6 - SIAMO SOLO SU GOOGLE MAPS
Su Repubblica intervista a l giornalista Usa Gleen Greenwald, che spiega: "Non e' vero che ogni Paese intercetta le comunicazioni personali dei propri alleati democraticamente eletti; e di certo non e' vero che ogni Paese effettua intercettazioni di massa su milioni di persone innocenti, in ogni angolo del mondo. Solo gli Stati Uniti lo fanno. Il mondo non lo sapeva e adesso lo sa. E' questo il motivo per cui le autorita' Usa sono furibonde: non perche' sia stata messa a rischio la sicurezza nazionale, ma perche' la loro reputazione e la loro credibilita' sono state compromesse agli occhi del mondo" (p. 14).

E mentre sugli altri giornali abbondano comiche ricostruzioni dettate dai servizi italiani per conto - si spera - degli italiani, sul Sole c'e' invece un pezzullo che ci ricorda chi siamo e quanto contiamo: "Abu Omar, Letta ripropone il conflitto di attribuzione. E' il quarto governo che ricorre alla Consulta" (p. 12).

Per proteggere la Cia e i suoi uomini, puntualmente graziati da Re Giorgio, anche Aspenio Letta non esita dunque a confernare il segreto di Stato (altrui). Torniamo alla questione euro-dollaro e alla domanda chiave: per chi lavorano i nostri governanti? Di sicuro sappiamo per chi lavora Edward Luttwak, intervistato con tutte le pompe dal Giornale per dire che sul Datagate "Roma sapeva tutto e i leader europei sono ipocriti" (p. 11).

7 - FORMINCHIONI FOR EVER
Nuove accuse per il Celeste, stranamente sempre più attaccato al suo seggio senatoriale e fiero nemico di qualsiasi scioglimento anticipato delle Camere. "Sanita', i periti dei pm contro Formigoni. 'Quella villa sottovalutata di 2,4 milioni'. La proprieta' in Sardegna dell'ex governatore nelle carte dell'inchiesta sulle tangenti in Lombardia" (Repubblica, p. 11).

8 - TELECOM-MEDIA
Fantastici i nostri politici. Tutti a favore della moneta unica, poi vanno a cianciare di italianita' con gli spagnoli. Repubblica: "Alierta: 'Telecom restera' italiana'. Il presidente di Telefonica rassicura Letta su occupazione e investimenti. E il titolo balza del 6%. Il prossimo cda esaminera' la vendita delle torri in Argentina per oltre due miliardi. Il governo frena sul varo di una nuova normativa sull'Opa obbligatoria gia' passata in Senato" (p. 22). Si sono per caso accorti che il Mucchettum darebbe fastidio ai Tronchetti, agli Elkann, ai Bazoli e ai Nagel, impegnati nel riassetto del Salottino marcio del Nord?
Sul Sole, Antonella Olivieri spiega bene perche' Telefonica non vuole - ma soprattutto non puo' - sposarsi con Telecom Italia: le loro attivita' si sovrappongono in Sud America e i loro debiti singoli sono troppo elevati (p. 1 dorso Finanza & Mercati).

9 - FREE MARCHETT
"Cavalieri del lavoro: i giovani riportino l'Italia al centro della Ue". Oggi il Sole 24 Ore (p. 4) celebra il "simbolico passaggio di consegne alla presidenza tra Benito Benedini e Antonio D'Amato" con un degno pezzo. Splendida la foto della stretta di mano tra i due anziani e polposi cavalieri, colleghi del più' noto Cavaliere di Hardcore. Non inquadrata, per la sua innata ritrosia, la signora Marilu' Mennella Faraone in D'Amato. Pare che in questo periodo abbia altro a cui pensare.

 

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