EXPO CHE SBATTIMENTO? – 8 RAGAZZI SU 10 CONTATTATI PER UN LAVORO HANNO RINUNCIATO – ALDO GRASSO: "UNA GENERAZIONE NON ABITUATA A LAVORARE" (VIDEO) - PARTE UNA PIOGGIA DI VAFFA CONTRO IL CRITICO TV: "ERANO LAVORI GRATIS O MAL PAGATI, CON SELEZIONI OPACHE E PESSIMI TURNI"

VIDEO - ALDO GRASSO: "UNA GENERAZIONE NON ABITUATA A LAVORARE"

 

 

 

2. EXPO 2015: ALDO GRASSO, IL CORRIERE E LA POLEMICA SU GIOVANI E LAVORO

Nicola Accardo per www.meltybuzz.it

 

aldo grasso 2aldo grasso 2

Il pretesto perché Aldo Grasso aprisse bocca sull'argomento è che la notizia l'hanno data anche i telegiornali. In quel caso il più celebre esperto di televisione d'Italia può partire con la paternale, e schiaffeggiare i giovani “choosy” in stile Fornero - Michel Martone - Brunetta. “Sono sconcertato che si dica di no a un lavoro in un momento di crisi come questo. C'è una generazione non abituata al lavoro, specie al lavoro estivo”. La notizia – riportata dal Corriere della Sera - è questa: circa l'80% degli under 29 arrivati a un passo dalla firma per lavorare all'Expo hanno rinunciato.

Aldo Grasso Aldo Grasso

 

Attenzione a non fare di tutta un'erba un fascio: non si tratta di tutti i lavori previsti per Expo, ma soltanto – citando il Corriere - “della squadra che si occuperà degli 84 quartieri nei quali è stato suddiviso il sito espositivo per la gestione operativa”, selezionata dall'agenzia interinale Manpower che offriva un contratto di apprendistato a 1.300-1.500 euro per i mesi dell'Expo (a Milano difficilmente ci paghi l'affitto), comprensivo di festivi e notturni. Sulla base di questo, Aldo Grasso ha dato degli schizzinosi ai giovani italiani, scatenando su Twitter paragoni con l'Istituto Luce.

expo cartellone con inglese sbagliato foto mia ceranexpo cartellone con inglese sbagliato foto mia ceran

 

Il sito NextQuotidiano raccoglie sommariamente commenti e reazioni alla notizia, che pur non riferendosi ai lavori di cui parla il Corriere evidenziano le condizioni di disagio attraverso cui sono passate le persone che si candidavano a un impiego all'Expo: lentezze e disordini amministrativi (colloqui iniziati ad ottobre, non ancora conclusi), incoerenze sul compenso, forme contrattuali non all'altezza. Perché, per un lavoro di pochi mesi a tempo determinato, si deve fare un contratto di apprendistato?

 

albero expo  2015albero expo 2015

1.300 euro per un lavoro estivo sono pochi, soprattutto per una generazione qualificata come gli under 30 italiani. I lavori qualificati, invece, proponevano contratti di stage per figure junior: come sono stati selezionati invece i responsabili? Per rispondere al qualunquismo di Aldo Grasso, ecco la spiegazione: le selezioni per i lavori per cui i giovani italiani hanno studiato erano assenti; il lavoro da accettare tappandosi il naso era mal pagato; la trasparenza nelle selezioni completamente assente. Forse manca la fame di lavoro, ma il problema essenziale è uno solo: in Italia i giovani laureati ambiscono a fare qualcosa di meglio che gestire le file d'ingresso all'Expo.

 

 

I COMMENTI DEI RAGAZZI CHE HANNO RIFIUTATO I LAVORI DELL'EXPO

http://www.nextquotidiano.it/la-vera-storia-dei-giovani-che-rifiutano-un-lavoro-da-1300-euro-per-lexpo/#comment-12337

 

http://www.giornalettismo.com/archives/1790649/in-migliaia-rifiutano-1500-euro-per-lavorare-a-expo-2015-ma-i-ragazzi-raccontano-unaltra-storia/

 

 

3. I GIOVANI CHE RIFIUTANO IL LAVORO ALL'EXPO

Elisabetta Soglio per il “Corriere della Sera

 

lavori expo a 2 settimane dall inizio  7lavori expo a 2 settimane dall inizio 7

Sarà che è solo per sei mesi. Sarà che c’è di mezzo l’estate e poi i turni prevedono anche sabati e domeniche di lavoro. Sarà che i più bravi e fortunati nel frattempo trovano qualcosa di meno precario e magari di più vicino alle proprie ambizioni. Fatto sta che per gli uomini di Expo reclutare le seicento persone da mettere al lavoro durante il periodo dell’esposizione non è stata una passeggiata, in particolare se si guarda alla fascia sotto i 29 anni, giovani ai quali veniva proposto un contratto di apprendistato: parliamo di 1.300-1.500 euro al mese suppergiù, comprensivo di festivi e notturni come da contratto nazionale.

 

Dunque, il 46 per cento dei primi selezionati (645 profili su 27 mila domande arrivate alla società Manpower, cui era stato affidato il compito della raccolta dei curricula e della prima selezione) è sparito al momento alla firma. Sparito anche nel senso letterale del termine: qualcuno non ha neppure mandato una mail per dire «Grazie, ci ho ripensato». E quindi via così: con il secondo gruppo di selezionati e poi con il terzo. 

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Alla fine, si può considerare che circa l’80 per cento delle persone arrivate a un passo dalla firma abbia lasciato spazio ad altri. Adesso le assunzioni sono firmate: ed è la squadra che si occuperà degli 84 quartieri nei quali è stato suddiviso il sito espositivo per la gestione operativa. In sintesi: ognuno diventa responsabile in una zona circoscritta e fa da punto di riferimento per i Paesi o per i visitatori, oppure ancora segnala tutte le problematiche che si possono presentare (la coda fuori da un padiglione, la persona che ha bisogno di assistenza...) alla centrale di controllo che comanda l’intervento conseguente. 


Un allarme analogo era stato segnalato anche dall’agenzia interinale E-Work: in quel caso si trattava della ricerca di cuochi, camerieri e facchini: «Per avviare 2.500 persone nel settore del turismo ne abbiamo dovute visionare dieci volte tante». Per quanto riguarda Expo, il commissario unico Giuseppe Sala fa la tara: «Il dato ha stupito anche me. Ma forse molti di questi giovani hanno avuto nel frattempo altre offerte e comunque mi rendo conto che il lavoro temporaneo non dia le garanzie che invece vengono cercate». 

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A fare da contraltare a questa realtà ci sono poi migliaia di giovani che hanno aderito con entusiasmo alla proposta di due settimane di volontariato all’interno del sito di Expo, per fare accoglienza. Una scelta che è stata contestata dai gruppi No Expo, secondo i quali si tratta di lavoro mascherato. 


Sala puntualizza: «La presenza di questi volontari, esattamente come li abbiamo visti alle Olimpiadi e alle altre grandi manifestazioni, è stata definita e inquadrata d’accordo con i sindacati. Avranno un impegno di non più di 5 ore al giorno e per non più di due settimane e non avranno ruoli operativi». 

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Expo ne voleva reclutare novemila, sono arrivate più di 16 mila domande. E poi ci sono i molti giovani che a Milano e dintorni si stanno inventando attività nuove per approfittare dei sei mesi di evento: chi organizza tour cittadini in bicicletta, chi abbina il cibo alla cultura proponendo cene nei musei, chi ha avviato un’agenzia giornalistica che offre servizi alle testate straniere e così via. Insomma, qualcuno sparisce: ma qualche altro c’è. 

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