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TIM: DI MAIO, NO A VENDITA SPARKLE
(ANSA) - "Il mio obiettivo è che il paese sia cablato ma non permetteremo che si venda Sparkle" la controllata di Tim che gestisce la rete primaria che porta l'informazione tra i grandi server e per la quale ieri i vertici hanno annunciato l'inizio del processo di cessione. Lo afferma il vicepremier e ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio in un'intervista a 'Il sole 24 ore' secondo cui "al momento non è in agenda" un incontro con gli azionisti francesi di Tim. Di Maio ha sottolineato come la fibra "sia strategia per il paese. Il mio obiettivo è che il paese sia cablato".
Francesco Spini per ''la Stampa'
In vista del primo consiglio d' amministrazione, lunedì, dopo l' ennesimo cataclisma in Telecom Italia, il presidente Fulvio Conti parla a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio e prova ad abbozzare una difesa dell' amministratore delegato Amos Genish, finito di nuovo sotto il fuoco di fila dei contestatori interni targati Elliott. «Credo sia la persona giusta, non ci sono dubbi sulle sue capacità», dice davanti alle telecamere anglosassoni di Cnbc.
Ma allo stesso tempo, aggiunge, «abbiamo bisogno di vederlo portare risultati». Comunque, assicura, «ci sono molte cose che stiamo portando avanti e sono abbastanza sicuro che queste si tradurranno in risultati positivi in futuro».
Contromosse
Sapendo di essere atteso al varco, Genish ha movimentato il quadro, avviando la vendita di Sparkle, la controllata specializzata nel traffico dati internazionale. Conti spiega che il processo «sta iniziando». Siamo ai primi passi: non sono state nemmeno selezionate le banche advisor. In ogni caso non sarà una passeggiata.
Da un lato perché Sparkle fa un' attività strategica sottoposta a «golden power», sotto sorveglianza del governo, dall' altra in quanto il business è divenuto rischioso per l' acquirente più naturale, ossia la Cdp, possibile interessato come F2i. Il margine operativo lordo nei primi sei mesi si è fermato a 53 milioni, contro gli 89 dello stesso periodo del 2017.
Finita l' epoca dei monopoli, tutto si è complicato e vendere è diventato più difficile.
Anche il contratto più celebre, quello del traffico dati con Israele, dovrà essere rinegoziato tra un anno e probabilmente sarà meno ricco, visto che non è più l' unico collegamento.
C' è così chi scommette che il valore di Sparkle, col nuovo scenario, potrebbe non superare gli 850 milioni, in linea con la valutazione che Cassa depositi e Prestiti si vide rifiutare dalla Telecom di Flavio Cattaneo.
Genish, però, grazie alla mossa su Sparkle (ma ha in serbo anche novità nelle Investor relations, dove in pole ci sarebbe, secondo voci, Carola Bardelli, in arrivò da Deutsche Bank) avrà un argomento in più da spendere nel consiglio di lunedì nel cui ordine del giorno, per ora, ci sono solo le valutazioni sulla partecipazione di Tim alla gara per le frequenze del 5G della telefonia mobile.
«È chiaro che dobbiamo partecipare alla gara - assicura Conti -, è parte integrante della nostra strategia». Ma è assai probabile che un chiarimento in consiglio ci sarà, senza escludere colpi scena.
«Non vedo una guerra, vedo qualcuno che non è a suo agio, come Vivendi che sparge voci e notizie imprecise», attacca Conti.
Rapporti da allacciare
Oggi Vivendi potrà rispondere attraverso il suo amministratore delegato, Arnaud de Puyfontaine che interverrà a Digithon, la «maratona delle idee digitali» in corso a Bisceglie e a cui oggi prenderà parte anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte e il vice premier Luigi Di Maio. Nell' occasione il manager francese (ex presidente di Tim prima che Elliott lo detronizzasse), proverà ad allacciare rapporti con il governo giallo verde che qualcuno descrive infastidito dal caos di Tim, che ieri in Borsa ha recuperato l' 1,07%.
Difficile che i grillini diano supporto ai francesi, ma gli uomini di Bolloré battono un colpo prima di dare fuoco alle polveri per riconquistare già quest' autunno la guida di Tim.
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