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FANTAFINANZA A MISURA DUOMO - NEL CASO IN CUI ALBERTO NAGEL VENGA NOMINATO A CAPO DI UNICREDIT, COL COMPITO DI PRENDERSI IN CARICO LA SALMA SENESE, DOVE ANDRÀ MEDIOBANCA: VERSO BANCA INTESA O VERSO UNICREDIT? OVVIAMENTE, UNA VOLTA METABOLIZZATA LA BANCA SENESE, NULLA VIETEREBBE A NAGEL DI RIPRENDERSI IL SUO ISTITUTO DEL CUORE E CREARE UN POLO BANCARIO TROPPO GROSSO ANCHE PER I DENTI AGUZZI DI DEL VECCHIO - CERTO, PER UNA FUSIONE CI VOGLIONO ALMENO SEI MESI E OTTENERE I SEMAFORI VERDI DELLA BCE. E NEL FRATTEMPO DEL VECCHIO, UNA VOLTA RAGGIUNTO IL 20% DI MEDIOBANCA, INIZIERÀ A FAR VEDERE I SORCI VERDI A NAGEL E PAGLIARO...
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Grande accelerazione di Padoan e compagni per la nomina del nuovo Ceo di Unicredit. Ormai è chiaro a tutti che la permanenza di Mustier può solo fare danni. I nomi suggeriti dal Mef, Marco Morelli e Marina Natale, proprio perché indicati da via XX Settembre, sono indigesti ai soci e ai fondi di investimento di Unicredit. E il motivo è semplice: non vogliono la politica romana in piazza Gae Aulenti. Il piddino Padoan, basta e avanza.
Malgrado l’agitazione di Flavio Valeri (ex Deutsche Bank Italia) che sta bussando a molte porte del potere romano, i nomi più gettonati che oggi circolano negli ambienti finanziari meneghini sono l’ad di Mediobanca Alberto Nagel e l’ex Ubi Victor Massiah. Il primo già in passato mirava al vertice di Unicredit ma poi è arrivato Mustier via Ghizzoni. Massiah ha come pecca di essere un pupillo di Padoan, quindi meno affidabile per i mercati che vogliono la politica più lontana possibile.
Nagel invece potrebbe essere l’uomo giusto: è sempre stato nel cuore dei mercati perché si è sempre tenuto lontano dalla politica politicante romana , da una parte. Dall’altra Mediobanca ricopre il ruolo di advisor del Tesoro alla ricerca di altre banche che vogliano digerire il Monte dei Paschi, banca tecnicamente fallita.
Nel caso in cui Nagel venga nominato a capo di Unicredit, col compito di prendersi in carico la salma senese, dove andrà Mediobanca: verso Banca Intesa o verso Unicredit? Ovviamente – e qui si entra nella fantafinanza – una volta metabolizzata la banca senese, nulla vieterebbe a Nagel di comprarsi il suo istituto del cuore e creare un polo bancario troppo grosso anche per i denti aguzzi di Del Vecchio.
Certo, per una fusione bancaria ci vogliono almeno sei mesi e ottenere i semafori verdi della BCE. E nel frattempo Del Vecchio, una volta raggiunto il 20% di Mediobanca, inizierà a far vedere i sorci verdi a Nagel e Pagliaro. Insomma, ne vedremo delle belle...
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