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CHE FARÀ ORA ORCEL? A SETTEMBRE TORNERÀ ALLA CARICA SU BANCO BPM? DESISTERÀ? SI VENDICHERA' CON IL GOVERNO? - “LA STAMPA”: “SOLO LA RAGION POLITICA POTREBBE SPINGERLO A RIPRESENTARE L'OFFERTA. PUÒ UNICREDIT (CHE FIN QUI AVEVA PRAGMATICAMENTE SCELTO DI METTERSI AL FIANCO DEL GOVERNO E DEI SUOI ALLEATI) OSTACOLARE ANCORA LA SCALATA DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA? PUÒ CONDIZIONARE ANCORA GLI ASSETTI CHE NE DERIVERANNO IN GENERALI PER CALTAGIRONE E LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO?” – E SE IL GOVERNO TEDESCO E' CONTRO L'ASSALTO DI ORCEL A COMMERZBANK, IL QUOTIDIANO “HANDELSBLATT” RICORDA IL BUON ESITO DELL'ACQUISTO DI HVB DA PARTE DI UNICREDIT...

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ANDREA ORCEL FOTO LAPRESSE

UNICREDIT: ORCEL, 'COMMERZBANK CI HA PORTATO DOVE AVEVAMO DETTO DI VOLER ESSERE'

(Adnkronos) - L'operazione di Unicredit su Commerzbank "ci ha portato dove avevamo detto di voler essere". "Come più grande azionista di Commerzbank accogliamo il cambiamento per migliorare la crescita, proteggendo il nostro investimento". Lo ha affermato il ceo di Unicredit, Andrea Orcel, nel corso della call di presentazione dei risultati del secondo trimestre 2025 del Gruppo.

 

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Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per "la Stampa"

 

GIUSEPPE CASTAGNA

Andrea Orcel ha davvero levato le tende oppure attende gli eventi? La prima reazione a caldo di Palazzo Chigi e Tesoro sulla decisione di Unicredit di abbandonare l'offerta su Banco Bpm è la domanda che nel mondo della finanza si fanno un po' tutti.

 

Una cosa è certa: a un mese dalla scadenza dell'operazione - questi i tempi concessi dalla proroga decisa dalla Consob -, le incognite erano troppe perché Unicredit agisse diversamente.

 

banco bpm

Il numero uno della banca milanese ha dalla sua le censure della Commissione europea e dei giudici amministrativi italiani, ma i tempi sono troppo lunghi perché il quadro si chiarisca prima delle tagliole legali.

 

Ciò che accadrà di qui in poi è ancora più incerto. Il Tesoro risponderà alle obiezioni di Bruxelles contro le prescrizioni della Golden power […], ma i tempi burocratici saranno comunque lunghi: se ne parla a settembre.

 

Nel frattempo – una volta venuta meno l'offerta di Unicredit – la banca guidata da Giuseppe Castagna sarà in grado di difendersi con gli strumenti legali che la condizione di soggetto sottoposto a offerta di acquisto fin qui gli ha negato.

 

unicredit commerzbank

Né il Tesoro […] è più costretto a riscrivere il decreto del Golden power che la sentenza dei giudici amministrativi gli avrebbe in qualche modo imposto.

 

Dunque cosa potrebbe spingere a questo punto Orcel a ripresentare l'offerta?

 

Un osservatore che ha seguito da vicino il dossier spiega che può essere solo la ragion politica: può ad esempio Unicredit – che fin qui aveva pragmaticamente scelto di mettersi al fianco del governo e dei suoi alleati – ostacolare ancora la scalata del Monte dei Paschi su Mediobanca?

 

friedrich merz giorgia meloni conferenza per la ricostruzione in ucraina foto lapresse

Può Orcel condizionare ancora gli assetti che ne deriveranno nelle Generali per Francesco Gaetano Caltagirone e la Delfin della famiglia Del Vecchio? Sono tutte domande alle quali si avrà risposta solo dopo l'estate, quando si sarà quantomeno concluso il capitolo della fusione fra la banca senese e l'ex salotto buono della finanza italiana.

 

Per ora Orcel dovrà andare in vacanza con la consapevolezza che entrambe le operazioni su cui aveva puntato le sue carte sono su un binario morto: l'operazione Bpm da un lato, la scalata alla tedesca Commerzbank dall'altra.

Il destino ha voluto che fra Giorgia Meloni e il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz sia nata un'intesa politica che va molto oltre l'ostilità a un banchiere di mercato convinto di potere avere la meglio sulla politica.

 

unicredit hypovereinsbank

Una politica ancora in grado di mettere ostacoli (quasi) insormontabili a operazioni di fusione oltreconfine, e persino a quelle domestiche che in altre epoche non avrebbe avuto la forza di contrastare.

 

HANDELSBLATT RICORDA L'ACQUISIZIONE DI HVB DA PARTE DI UNICREDIT

(ANSA) - Il quotidiano economico tedesco Handelsblatt dedica un lungo reportage all'acquisizione, risalente al 2005, di Hypo-Vereinsbank (Hvb) da parte di Unicredit chiedendosi se essa può costituire il modello per i piani attuali su Commerzbank.

 

Handelsblatt, che comunica di aver sentito più di due dozzine di esperti, tra manager e persone impegnate nel 2005 alla fusione, riporta come, oggi come allora, le opinioni sull'acquisizione di Hvb siano molto diverse.

 

Secondo alcuni "l'approccio gestionale di Unicredit è stato di una brutalità quasi americana", "noi tedeschi non siamo mai stati veramente coinvolti nei processi decisionali a Milano" e si può concludere che l'acquisizione sia stata una "grossa fregatura".

 

andrea orcel

Per altri, invece, Unicredit con la scelta di ridurre significativamente il portafoglio di Hvb di cartolarizzazioni complesse ha compiuto una "buona decisione" e dunque: "erano davvero dei professionisti". Anche i sindacati erano per la fusione, ritenendo che Hvb non avesse più forze per restare autonoma.

 

La sintesi di Handelsblatt appare segnata da toni chiaroscuri: "l'acquisizione di Hvb da parte di Unicredit non è certo una storia di successo impeccabile: negli ultimi 20 anni ci sono stati troppi conflitti e tagli di posti di lavoro. Tuttavia, il risultato finale è che l'accordo è stato vantaggioso per entrambe le parti".

 

UNICREDIT COMMERZBANK

Ma il giornale sottolinea: "non bisogna credere troppo alle promesse con cui Unicredit pubblicizza l'operazione in Germania".

 

L'attenzione del quotidiano si sposta alle vicende attuali: anche adesso sembra che ci siano diverse opinioni sugli intenti di Unicrediti. Secondo alcuni manager di Hvb, Commerzbank: "è troppo piccola con una capitalizzazione di mercato di 33 miliardi di euro e deve fare i conti con il fatto che prima o poi verrà acquisita".

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera

Si tratterebbe né più né meno di un "bagno di sangue" perché in Germania di Commerzbank non resterebbero che 15.000 persone. Secondo altri, invece, anch'essi da anni in Hvb e nelle rappresentanze dei lavoratori della banca "nel 2005 l'esistenza di Hvb era a rischio e che quindi si trovava in una situazione completamente diversa da quella di Commerzbank oggi, che ha registrato un utile record nel 2024 e punta a un aumento significativo degli utili entro il 2028".

 

L'articolo si conclude ricordando la scelta di Profumo del 2010 di licenziare Dieter Rampl, ex capo di Hvb che contribuì alla fusione, dopo la quale divenne capo del consiglio di amministrazione.