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taylor swift iheartradio fest 2014 billboard 650
Jim Edwards per http://uk.businessinsider.com/
Sembra che la Apple stia mettendo a punto un nuovo servizio per ascoltare musica in streaming che farà concorrenza a Spotify e Pandora.
Non sapendo bene di cosa si tratti, abbiamo chiesto ad una nostra fonte che lavora alla Apple di dirci qualcosa in più: “Un sacco di artisti importanti tra cui Taylor Swift – spiega - hanno lasciato Spotify, e siamo tutti qui a chiederci perché”. In realtà l’emorragia non riguarda solo i big, ma anche i gruppi minori, che però non finiscono sulle prime pagine dei giornali.
Il problema principale è, udite udite, il prezzo dei brani. Buisness Insider ha scritto recentemente che i dirigenti delle case discografiche sono stanchi dei guadagni da fame che fanno con i diritti streaming, e non sono per niente d’accordo che i consumatori possano ascoltare la “loro” musica gratis.
Sulla stessa impronta vanno anche gli artisti. Un anno fa Taylor Swift aveva rilasciato un’intervista a Time in cui spiegava di aver tolto le sue canzoni da Spotify, lamentandosi che la gente potesse ascoltarle gratis: “Le persone possono ancora ascoltare la mia musica scaricandola da I-Tunes. Io sono sempre pronta per nuove esperienze, ho provato Spotify e non mi è piaciuto, tutto qua”.
“Penso che ci sia un valore implicito in ogni forma d’arte – continua T-Swift -, anche la mia musica ha un valore ma Spotify non glielo riconosce. Tutti dicono che i prezzi degli album stanno affondando, ma nessuno cerca di cambiare le cose. Continuano tutti a usare lo streaming, che è il motivo principale per cui non si vende più”, ha concluso la cantante.
In questa intervista di un anno fa la Swift aveva tirato in ballo Apple e Spotify non per caso. Circa un anno dopo, infatti, magia! Apple sta mettendo a punto un servizio per ascoltare musica in streaming il cui punto chiave, badate bene, è un accurato calcolo dell’equilibrio tra entrate e uscite economiche. Un servizio che già piace ad artisti e produttori e che andrà a drenare brani e introiti a Spotify.
Non sappiamo bene cosa bolle in pentola a Cupertino, ma il fatto che siano coinvolti artisti del calibro di Dr. Dre, Jimmy Iovine, T-Swift e Zane Lowe, fa capire quanto l’industria musicale voglia che ciò accada. E per Spotify e Pandora potrebbero essere dolori.
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