CON LA FIRMA DI SANT’ORO A LA7, IERI IL TITOLO DI TELECOM IN BORSA È SALITO DEL 2,26% - STELLA IERI HA PARLATO AGLI INVESTITORI - IN POLE POSITION TRA I CANDIDATI A LA7 CI SAREBBERO “AL JAZEERA”, “DISCOVERY CHANNEL” E IL FONDO “CLESSIDRA” - “SKY” E “L’ESPRESSO” SI SONO RITIRATI - TV E FREQUENZE SARANNO VENDUTE SEPARATAMENTE - LA PUBBLICITÀ È AUMENTATA DEL 16%, ED “MTV” STA ANDANDO MALE...

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Daniele Lepido per "Il Sole 24 Ore"

Nel giorno della presentazione dei palinsesti e dell'incontro con gli investitori pubblicitari La7 spinge sulla vendita e mette in mostra i gioielli di famiglia: dalla rivelazione Geppi Cucciari a Enrico Mentana, fino all'acquisto "bomba" Michele Santoro, «al quale garantiremo la massima libertà autoriale ma che in caso di eventuali danni sarà costretto a pagare», ha spiegato l'ex amministratore delegato di Telecom Italia Media, Giovanni Stella. E proprio grazie al contratto, fresco di firma, con il conduttore di Servizio pubblico, il titolo di Ti Media ha chiuso ieri in rialzo del 2,26%, toccando quota 0,172, lasciando intuire che persino Piazza Affari può innamorarsi di un format giornalistico.

Ma a parlare del dossier La7, incalzato dai giornalisti, è stato proprio Stella, oggi consigliere con responsabilità sulla gestione operativa delle attività televisive del gruppo, che ha confermato l'arrivo di 15 manifestazioni di interesse complessive (si veda Il Sole 24 Ore del 29 giugno, ndr) riguardanti sia la vendita delle televisioni del gruppo, compresa Mtv, sia le torri e le frequenze. Il manager ha precisato che le televisioni e le torri-frequenze «saranno presumibilmente vendute in modo separato, ma deciderà il consiglio di amministrazione di Telecom Italia. E per adesso il pacchetto delle televisioni le comprende tutte, poi se qualcuno vorrà Mtv separata vedremo».

Eppure in un contesto di mercato tanto complesso, ma anche con le elezioni politiche a incombere l'anno prossimo, la vendita di La7 potrebbe allungarsi oltre i desideri e le speranze di Telecom Italia.

Nei giorni scorsi i nomi dei possibili pretendenti hanno dato un primo, vero volto a un dossier che si annuncia bollente anche a causa dell'oggetto "sensibile" in vendita, cioè una televisione, mentre per frequenze e torri il discorso cambia essendo infrastrutture in ogni caso potenzialmente più redditizie. In pole, tra i nomi che sono stati fatti, la Cnn araba Al Jazeera e Discovery Channel, appartenente al gruppo Liberty Media del magnate statunitense John Malone, ma anche il fondo Clessidra, mentre L'Espresso e Sky si sono chiamati fuori.

La7 ieri ha messo in mostra anche i risultati della raccolta pubblicitaria. Stella ha ricordato che nel primo semestre 2012 le televisioni del gruppo hanno ottenuto ricavi da spot superiori del 16% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La crescita è invece del 12% se si considera solo La7. «Sono abbastanza soddisfatto dei risultati - ha sottolineato Stella - perché in un mercato in cui sta crollando tutto e importanti competitor stanno facendo fatica, noi abbiamo ottenuto numeri lusinghieri».

Resta però il nodo Mtv che va «discretamente male - come spiegato l'ex ad - perché la rete sta subendo una trasformazione profonda, da un canale improntato su un prodotto quasi esclusivamente musicale a una rete con contenuti più ampi, anche se sempre focalizzati su un target giovane».

 

MICHELE SANTORO MICHELE SANTORO GIOVANNI STELLA StellaMARCO PATUANO E FRANCO BERNABE Logo "Telecom"