
CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15…
Fabrizio Massaro per il “Corriere della Sera”
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Passano anche dalla legge elettorale i futuri nuovi equilibri di governance di Intesa Sanpaolo. Il colosso bancario — prima società di Piazza Affari con oltre 50 miliardi di capitalizzazione — ha già espresso l’orientamento di modificare lo statuto abbandonando il sistema duale di consiglio di sorveglianza e consiglio di gestione per adottare — prima in Italia — il modello monistico, con un consiglio unico che svolge anche ruoli di controllo ora propri del collegio sindacale.
Adesso la partita si sposta sull’elezione dei futuri 19 membri del consiglio da rinnovare, che avverrà nella primavera 2016. Il consiglio di gestione è al lavoro per trovare la formula migliore per rappresentare le esigenze dei soci storici — le fondazioni italiane a cominciare da Cariplo e Compagnia di Sanpaolo — e quelle degli investitori istituzionali internazionali che oggi pesano per circa il 60% del capitale. A tirare le fila per conto dell’istituto guidato da Carlo Messina è il chief governance officer Paolo Grandi, elemento di raccordo tra il consiglio di sorveglianza presieduto da Giovanni Bazoli e il consiglio di gestione presieduto da Gian Maria Gros-Pietro.
A Cernobbio Gros-Pietro ha escluso l’adizione del «voto plurimo» in quanto comporterebbe un peso maggiore per i soci più stabili, e dunque le fondazioni, che invece tendenzialmente devono allentare la presa sulle banche conferitarie. Il dibattito è però aperto sul sistema elettorale. Secondo fonti a conoscenza del dossier, la propensione è per il sistema proporzionale puro ma sono in corso approfondimenti sull’introduzione di un premio di maggioranza, che potrebbe stimolare accordi tra soci per la presentazione di una lista unitaria.
I sondaggi sono in corso e l’orientamento prevalente degli azionisti avrà la sua importanza nella scelta del sistema elettorale. Una volta individuato il testo, entro metà ottobre, il nuovo statuto sarà sottoposto al consiglio di sorveglianza e poi inviato in Bce, che ha 90 giorni di tempo per approvarlo. Si terrà quindi a gennaio l’assemblea straordinaria per il cambio delle regole.
GIOVANNI BAZOLI SI RIPOSA FOTO LAPRESSE
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