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1 - IL FONDO CERTARES E L'IPOTESI DI QUOTARE ITA AIRWAYS
Leonard Berberi per il “Corriere della Sera”
Certares lavora su una quotazione in Borsa di Ita Airways nel caso la spuntasse contro Msc e Lufthansa. Lo apprende il Corriere da fonti ministeriali. Il fondo Usa non commenta anche se ambienti vicini parlano di «scenario possibile».
Due analisti sottolineano le opportunità, ma si chiedono cosa accadrebbe se il mercato non gradisse o se il fondo non raggiun-gesse i target di ritorno. Certares sta aggiornando l'offerta per rilevare il 62% di Ita, lasciando al Tesoro il 38%.
La quotazione potrebbe pure diventare l'exit strategy del fondo dall'aviolinea dopo 3-5 anni, secondo le fonti. Air France e Delta Air Lines sarebbero partner commerciali, Fiumicino diventerebbe il terzo hub in Europa con Parigi e Amsterdam. Ma ci sono le resistenze di Klm e l'attendismo di Air France sull'eventuale espansione di Ita verso Sud America e Africa, mercati che valgono circa 6 miliardi di euro per i franco-olandesi. Certares inoltre mette a disposizione Amex Gbt e Internova, canali di vendita di cui è azionista.
Gli esperti fanno notare che una rete distributiva forte aiuta ad aumentare i ricavi, ma le agenzie sono onerose per le commissio-ni sulle prenotazioni. Alitalia, per esempio, nel 2019 ha pagato 173 milioni di euro di costi di vendita. Certares, dicono gli esperti, si ritroverebbe da un lato a investire in Ita e dall'altro a guadagnare dal vettore vendendo i suoi voli attraverso Amex Gbt.
2 - ITA, 10 GIORNI PER LE OFFERTE, CORDATE AL LAVORO
Marco Assab per ANSA
Mancano dieci giorni alla scadenza del termine ultimo del 22 agosto per le offerte di acquisizione di Ita Airways e si preannuncia un Ferragosto di lavoro per le due cordate in corsa. Msc-Lufthansa da una parte, il fondo Certares con Air France-Klm e Delta Airlines dall'altra, stanno definendo la terza proposta, vincolante e rivista, prima della consegna al Mef.
Nessuna delle due offerte precedenti, infatti, è risultata pienamente aderente alla cornice delineata dal dpcm dello scorso febbraio, che ha dato il via alla privatizzazione. Il primo dei nodi da sciogliere, sulla base dei cinque punti che il Mef avrebbe indicato alle due cordate, è legato alla governance, in particolare ai poteri che avrebbe il ministero dell'Economia sulle scelte strategiche, di management e sui livelli occupazionali.
In questo capitolo rientra anche il tema delle quote, con la richiesta di rivedere la fetta per il Mef. Seguono poi altri aspetti da chiarire: la necessità di un ulteriore affinamento economico delle offerte, ma anche la definizione, già da ora, di un prezzo per la quota di minoranza che il Tesoro tra qualche anno, una volta implementato il piano industriale, potrebbe dismettere.
C'è poi la richiesta di vedere i bilanci delle società, così da poterne valutare meglio la solidità finanziaria, insieme a un ulteriore chiarimento sulle strategie. Allo stato attuale Msc e Lufthansa metterebbero sul piatto circa 850 milioni per l'80% della compagnia (il 60% resterebbe in mano a Msc, il 20% a Lufthansa e il 20% al Mef).
La compagnia tedesca, che ha già fatto sapere di essere in contatto con il governo italiano, starebbe lavorando per andare incontro alle richieste sulla governance, in particolare sui nodi che riguardano diritto di veto e nomina del presidente. Dall'altra parte è al lavoro anche il fondo statunitense Certares, che metterebbe sul piatto 600 milioni per il 60% della compagnia (il restante 40% resterebbe nelle mani del Mef, con Air France-Klm e Delta Airlines partner commerciali).
Nel piano industriale di Certares, secondo quanto si apprende, si punta a espandere le rotte in Nord America, a fare di Fiumicino il terzo hub del proprio network, dando al Mef un ruolo da "coprotagonista", con un pacchetto di diritti di voto vicino al 40%. Occhi puntati quindi su quello che accadrà dal 23 agosto.
Dopo l'apertura delle buste e la valutazione del Mef il dossier prenderà la strada di Palazzo Chigi, cui spetta la decisione finale: se e con chi andare in trattativa in esclusiva. Il presidente del Consiglio Mario Draghi la scorsa settimana ha chiaramente detto come non sia sua "intenzione lasciare la questione al governo successivo" e ha parlato di tempi "brevissimi" per la scelta del vincente. A dettare la tabella di marcia è anche l'avvicinarsi delle elezioni e una possibile decisione potrebbe arrivare già per fine agosto. Ma dall'opposizione si leva la contrarietà di Fratelli d'Italia, con il deputato Fabio Rampelli che insiste sulla mancanza di legittimità di questo governo a decidere, ribadendo la contrarietà del suo partito alla vendita della compagnia di bandiera.
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