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DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER…
Vittorio Sabadin per “la Stampa”
La crisi del rublo causa non poche preoccupazioni anche a Londongrad, quella parte di Londra così chiamata perché ci vivono i russi. Va dalla City agli eleganti quartieri di Mayfair e Belgravia, passando per Piccadilly, Regent Street e New Bond Street, dove si fanno gli acquisti tornando a casa.
Le agenzie immobiliari di Londongrad hanno qualche problema: per la prima volta da decenni i prezzi delle abitazioni in città crescono meno che altrove: solo lo 0,5 % negli ultimi tre mesi. Cinque città, Southampton, Glasgow, Edimburgo, Bristol e Birmingham hanno fatto meglio, con la capitale scozzese che festeggia il no al referendum per l’indipendenza con un brillante + 1,8.
Chi ha comprato casa a Londra qualche anno fa non ha da lamentarsi, visto che i prezzi sono saliti del 30,5% dal 2007 e che il costo medio di una abitazione ha raggiunto le 403.000 sterline, 514 mila euro. Ma la frenata preoccupa, anche perché le previsioni per il prossimo anno non sono buone: nel resto del Paese i prezzi delle case saliranno del 3%, a Londra saranno stabili.
AVANZANO FRANCESI E ITALIANI
Dare la colpa solo alla fuga dei russi travolti dalla crisi sarebbe sbagliato, ma è certo che Christie’s International Real Estate ha registrato un improvviso calo del 70% nel numero di cittadini russi che si registrano per acquistare una casa. Le principali agenzie, come Knight Frank e Beauchamp Estates, dicono di avere ancora moltissime richieste per le residenze tra i 20 e i 200 milioni di sterline, ma i russi nel mercato al di sotto dei 10 milioni sono scomparsi, superati da francesi e italiani.
Londongrad è preoccupata, perché nelle vie del lusso non si vedono più russi, perché oligarchi come Roman Abramovich hanno perso centinaia di milioni di sterline in poche ore a causa della crisi di Mosca, e perché il peso dei russi sull’economia della città non è trascurabile. Non si tratta solo degli investimenti nella City, nelle squadre di calcio o in giornali come l’Independent e l’Evening Standard. Una casa su dieci al di sotto di 2 milioni di sterline è stata acquistata negli ultimi anni dai russi. I russi donano mediamente ogni anno al partito conservatore del premier Cameron 1,5 milioni di sterline.
AVVOCATI PREOCCUPATI
I russi arricchiscono non solo il mercato immobiliare e i negozi di lusso, ma anche gli studi legali. Solo la causa tra Abramovich e Boris Berezovsky ha fruttato agli avvocati 150 milioni di sterline e il 60% dei procedimenti della London commercial court riguarda ancora conflitti sulle spoglie dell’ex Urss. Ci sono poi i divorzi: i numerosi oligarchi che volevano una compagna più magra e più giovane pagavano un prezzo molto alto, con apprezzabili ricadute economiche. Londongrad non può più fare a meno dei russi e, segretamente, fa il tifo per Putin.
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