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GENERALI, SI AVVICINA LA RESA DEI CONTI - NUOVO DOPPIO BLITZ DI DEL VECCHIO E CALTAGIRONE SUL LEONE DI TRIESTE: LA DELFIN DEL “PAPERONE DI AGORDO” HA COMPRATO L’1 E IL 4 OTTOBRE ALTRE 980MILA AZIONI, PARI ALLO 0,062% DEL CAPITALE. LA "FINCAL" NE HA ACQUISTATE 1,25 MILIONI. E COSÌ IL PATTO DI SINDACATO CHE RACCOGLIE CALTAGIRONE, DEL VECCHIO E FONDAZIONE CRT HA SUPERATO IL 13% - MEDIOBANCA SI PRESENTERÀ CON IL 17,22% ALL’ASSEMBLEA DI APRILE. IL GRUPPO BENETTON (CON IL SUO 4%) PER ORA RESTA ALLA FINESTRA
Gianluca Paolucci per “La Stampa”
Donnet Caltagirone Del Vecchio
Il patto di sindacato che raccoglie Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt supera il 13% del capitale di Generali. A comprare, con pazienza e metodo, sono ancora i due protagonisti principali della battaglia di Trieste: la Delfin di Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone. Ieri, dalle comunicazioni sull'internal dealing, è emerso che Delfin ha comprato l'1 e il 4 ottobre 980.000 azioni del Leone, pari allo 0,062% del capitale, ed è salita così a una quota del 5,318%.
Sul mercato si è affacciato anche l'imprenditore romano, che tramite Fincal ha acquistato tra il 4 e il 5 ottobre 1,25 milioni di azioni. Con questi ultimi acquisti il patto comprendente anche Leonardo Del Vecchio e Crt ha raggiunto il 13,018%, contro il 12,82% di Mediobanca. La resa dei conti avverrà all'assemblea di aprile prossimo, alla quale Mediobanca si presenterà con 17,22% dei diritti di voto, dopo il prestito titoli effettuato il mese scorso con controparte Bnp Paribas.
Resta alla finestra il gruppo Benetton, che con il suo 4% potrebbe cambiare gli equilibri a favore dei pattisti. Ma al momento il gruppo di Ponzano, dato da settimane come prossimo ingresso nel patto, sembra intenzionato a non schierarsi. Oggetto della contesa, come noto, il rinnovo dell'amministratore delegato Philippe Donnet.
francesco gaetano caltagirone philippe donnet
Anche se è ormai chiaro come il nome dell'ad sia sempre più solo un pretesto. Il manager francese può d'altra parte rivendicare i buoni risultati della sua gestione: Generali si conferma leader in Europa per raccolta premi, con premi lordi per 70,7 miliardi (+0,5%). Mentre il risultato operativo del gruppo ha raggiunto 5,208 miliardi di euro, con un dividendo di 1,47 euro per azione (comprensivo questo della parte di cedola sugli utili del 2019 non distribuiti).
Dietro al rinnovo dell'amministratore delegato c'è però il ruolo di Mediobanca in Generali. E la scadenza più prossima di questa lunga e complessa battaglia è proprio l'assemblea di piazzetta Cuccia del 28 ottobre prossimo. Del Vecchio, primo socio con poco meno del 20%, ha chiesto un'integrazione dell'ordine del giorno per modificare lo statuto e eliminare il requisito statutario secondo cui tre amministratori devono essere dirigenti del gruppo Mediobanca da almeno tre anni e di incrementare il numero degli amministratori di minoranza. A ieri non risultava ancora convocato il cda per integrare l'ordine del giorno, ma Mediobanca ha tempo fino al 12 ottobre.
PHILIPPE DONNET GENERALI
LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL
Leonardo Del Vecchio
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