DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Carlotta Scozzari per Dagospia
Giornata da dimenticare per Piazza Affari che, in un panorama europeo in rosso ma con esiti meno disastrosi, ha terminato il martedì con l'indice Ftse Mib in ribasso dell'1,46% a 21.667,05 punti. "Il sentiment sul mercato - commenta Vincenzo Longo, esperto di Ig - rimane particolarmente fragile e i forti volumi sulle discese dei giorni scorsi dimostrano come gli operatori non sembrano credere sulla prosecuzione del rally di Borsa".
E ciò anche perché il piano di acquisto di titoli che dovrebbe mettere in atto la Banca centrale europea di Mario Draghi, e che alle Borse certo non farebbe male, sembra non essere poi così vicino come quasi una settimana fa ci si sarebbe aspettati. Come se non bastasse, tornano a impensierire i mercati finanziari le tensioni in Ucraina. E a riflettere questo clima è anche lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi è leggermente salito a 166 punti.
All'interno di un listino principale di Piazza Affari quasi completamente in rosso, si è distinta l'azione della moda e del lusso Ferragamo, in progresso di quasi il 5% (+4,97%), recuperando così terreno dopo i recenti cali. All'interno del settore del fashion, lieve rialzo per Yoox (+0,64%), mentre l'unico altro titolo in progresso del Ftse Mib è stato Campari, che ha guadagnato un esile 0,16 per cento.
Per il resto, ha prevalso nettamente il rosso, con Azimut (-4,75%), Mediaset (-4,48%) e Mps (-4,04%) in coda al listino principale. Rosso intenso anche per Bper (-3,74%), Mediolanum (-3,5%) e Mediobanca (-3,4 per cento). Circa la banca guidata da Alberto Nagel, oggi "Il Sole 24 Ore" ha riferito della volontà di rafforzare la sede di Londra così da spingere l'attività di investment banking.
Fuori dal Ftse Mib, crollano i titoli ordinari Carige (-6,7%), l'istituto genovese guidato da Piero Montani, mentre balzano le azioni risparmio, che prendono quasi l'8% (+7,89 per cento). Sempre fuori dal listino principale, flessione del 4,7% per Rcs, il gruppo editoriale del "Corriere della Sera", dove sembra vacillare la poltrona del direttore Ferruccio de Bortoli.
Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.angi42 ferruccio de bortoli alf dellerarioLOGO AZIMUT borsa di milanoSalvatore Ferragamo
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