FLASH! - IL DAZISTA TRUMP, PER SPACCARE L'UNIONE EUROPEA A COLPI DI TARIFFE SUI PRODOTTI ESPORTATI…
1. BPM, ESCE SIMONELLI - AL SUO POSTO CHERUBINI
L.D. per “Il Sole 24 Ore” - Giro di poltrone dentro al Consiglio di Sorveglianza di Banca Popolare di Milano. Ezio Maria Simonelli ha rassegnato ieri le dimissioni dalla carica di consigliere del Cds dove era entrato lo scorso dicembre come espressione della lista di minoranza presentata da Piero Lonardi.
LA SEDE DELLA BPM - BANCA POPOLARE DI MILANO - A PIAZZA MEDA A MILANO
Simonelli, che in Bpm era anche componente del comitato per il controllo interno e la revisione contabile, ha lasciato l'incarico nel rispetto della normativa Consob che limita il cumulo degli incarichi nei Cda dei gruppi quotati, visto che è anche sindaco del gruppo Cerved. Al suo posto dovrebbe essere nominato già domani Emilio Luigi Cherubini, commercialista milanese, peraltro membro del collegio sindacale di Bpm fino al 2009 e della Banca Popolare di Mantova fino al 2012.
Secondo lo statuto di Piazza Meda (art. 48), qualora venisse a mancare un componente del Cds, lo stesso viene sostituito dal primo candidato non eletto in lista. Solo in caso di impossibilità di Cherubini toccherebbe a Maria Luisa Mosconi, commercialista e revisore contabile a Milano, già membro del Cds di Bpm, membro e presidente di collegi sindacali di varie società quotate.
2. BENETTON E MEDIASET RIPROVANO A CEDERE I CINEMA
C.Fe. per “Il Sole 24 Ore” - Un altro giro per cercare miglior fortuna. Mediaset e i Benetton ritentano la strada della cessione per i multisala The Space Cinema. I soci del circuito che gestisce 36 strutture e 362 schermi in tutta Italia hanno avviato il processo di vendita delle rispettive partecipazioni: The Space è controllata, attraverso Capitolosette, da 21 Investimenti al 51% e da Reti Televisive Italiane (Mediaset) al 49%.
L'operazione era già stata tentata un anno fa, raccogliendo però offerte non soddisfacenti, ma questa volta sembrerebbe avere maggiore consensi tanto che il cda di Mediaset si spinge a definire «probabile la cessione» nel documento che accompagna i conti del primo semestre.
Al botteghino The Space ha realizzato ricavi per 123 milioni (+12%) a fronte di un mercato cinematografico italiano, in base ai dati Cinetel, cresciuto negli incassi dell'1,5%. Le presenze di pubblico hanno sfiorato i 19 milioni (+5,6%). Un anno fa, è il caso di ricordare, avevano mostrato interesse all'advisor Citigroup i parigini di Pathé, i londinesi di Vue, il fondo Axa e il colosso Odeon-Uci Cinemas.
3. USA, NUOVA SUPER-MULTA IN ARRIVO SUI MUTUI
M.Val. per “Il Sole 24 Ore” - Nuova super-multa in arrivo sui mutui da parte delle autorità americane, questa volta a carico di Bank of America. E batte ogni record: il colosso bancario dovrebbe pagare una sanzione compresa tra i 16 e i 17 miliardi di dollari per le irregolarità commesse nel periodo precedente la grande crisi finanziaria del 2008.
Nove miliardi, in contanti, andranno al Dipartimento della Giustizia, agli stati e a una serie di enti locali; il resto verrà destinato a programmi di aiuto ai consumatori quali riduzioni del loro debito immobiliare. La cifra in via di finalizzazione per mutui e titoli tossici, rivelata dal Wall Street Journal, eclissa il precedente massimo storico per una simile multa, i 13 miliardi pagati da JP Morgan lo scorso novembre.
Citigroup completa l'elenco degli istituti di recente colpiti da sanzioni per le controverse pratiche legate ai mutui e alla loro cartolarizzazione che hanno ingannato il mercato e contribuito alla crisi: quest'anno ha a sua volta accettato di versare alle authority sette miliardi.
4. ITALIAONLINE, OPERAZIONE BORSA. CON STOCK OPTION
C.Tur. per “Il Corriere della Sera” - Ad Assago, quartier generale di ItaliaOnline alle porte di Milano, il presidente Khaled Bishara e gli altri uomini di Naguib Sawiris sono convinti di poter raggiungere nel collocamento in Borsa un valore equity vicino a 400 milioni. E questo «pre money», ossia prima dell’aumento di capitale che costituirà la parte prevalente dell’Opvs destinata a creare un flottante attorno al 35% per sbarcare al mercato Mta di Piazza Affari.
Il magnate egiziano, che controlla la società dei portali internet Virgilio e Libero attraverso la sua Orascom Tmt, ha già arruolato la squadra delle banche che curerà il listing: si tratta di Barclays e Banca Imi, quest’ultima anche sponsor e responsabile dell’offerta al pubblico.
Tra i passi propedeutici alla domanda di ammissione, attesa a settembre per avviare l’Opvs entro l’anno, c’è anche un generoso piano di stock option fino al 4% del capitale da riservare al ceo Antonio Converti e a una dozzina di manager di prima linea, che scatterà per una prima tranche in sede di ipo e per il resto 24 mesi dopo se verrà raggiunto l’85% dell’ebitda messo a piano nel periodo 2014-2016.
I ricavi dei portali Libero e Virgilio, più la raccolta di pubblicità online e le directory via telefono (il numero 1254) hanno raggiunto lo scorso anno 97,7 milioni con un margine ante ammortamenti di 23 milioni. Quanto al patrimonio, tocca 150 milioni ma pesa il valore di 53 assegnato al marchio Virgilio. Con questa base ci vorrebbero multipli da new economy per arrivare a 400 milioni equity. Ma l’Internet company di Sawiris ha consegnato alle banche un piano ricco di sfide. Con un ebitda vicino a 40 milioni entro due anni.
5. T-MOBILE, SPRINT SI RITIRA
Giu.Fer. per “Il Corriere della Sera” - Dopo la ritirata di Fox 21 Century su Time Warner, in America salta un’altra mega fusione. Sprint rinuncia ad acquistare T-Mobile Usa, e cambia amministratore delegato: da lunedì il miliardario e imprenditore di origini sudamericane Marcelo Claure, attualmente ceo del distributore di cellulari Brightstar, sostituirà Dan Hesse alla guida del terzo operatore di telefonia mobile americano.
Hesse, ceo di Sprint dal 2007, ha cercato strenuamente un’alleanza con T-Mobile, quarto gruppo nel settore della telefonia mobile negli Stati Uniti, ma la strategia è naufragata davanti alle resistenze dei regolatori. Come ha detto apertamente Masayoshi Son, il miliardario giapponese presidente di Sprint e ceo del gruppo nipponico Softbank (che l’anno scorso ha comprato il 70% di Sprint), incolpando l’autorità Antitrust americana di aver fatto fallire il matrimonio tra i due operatori.
T-Mobile, a sua volta, ha respinto le avance dell’operatore francese Iliad, giudicando troppo bassa la sua offerta da 33 dollari per azioni. Il risultato è che la duplice ora costringe Deutsche Telekom a rivedere la sua decisione di uscire dal mercato statunitense vendendo T-Mobile Usa, un tentativo già fallito 3 anni fa quando il gruppo tedesco non era riuscito a cedere la sua partecipazione di maggioranza in Sprint a At&T proprio per problemi di concorrenza.
Il nuovo stop ai progetti di Deutsche Telekom non piace al mercato: ieri le azioni dell’operatore hanno segnato un ribasso del 5% a Francoforte, per poi chiudere in discesa del 2,78% a 11,5 euro. Peggio è andata a Wall Street per Sprint, che a metà seduta crollava del 18,6% a 5,9 dollari, e di T-Mobile, in calo del 7% a 31,5 dollari.
6. AZIMUT ENTRA IN FUTURIMPRESA
F.Ch. per “Il Corriere della Sera” - Ha l’intento di rafforzare i prodotti alternativi con la creazione di una piattaforma dedicata al settore del private equity l’ingresso di Azimut nel capitale sociale di Futurimpresa, Sgr delle Camere di Commercio di Milano, Bergamo, Brescia e Como.
L’acquisizione, che è soggetta al nulla osta da parte di Banca d’Italia, sarà fatta tramite un aumento di capitale riservato in cui è previsto un esborso totale di circa 2,5 milioni di euro Al termine della sottoscrizione Azimut avrà una del 55% in Futurimpresa.
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