ORSI & TORI - GUERRA APERTA TRA IL NUOVO AD DI FINMECCANICA (SPONSORIZZATO DA MARONI) E MARINA GROSSI - LE RICHIESTE DI DIMISSIONI PER LADY GUARGUAGLINI VENGONO RESPINTE DAL BOARD ANCORA FEDELE ALLA VECCHIA GESTIONE - MA DA BORGOGNI ARRIVANO ANCHE ACCUSE A ORSI: “COMMESSE GONFIATE IN INDIA, RAPPORTI CON LA LEGA E TANTI AMICI E PARENTI DI POLITICI “BENEFICIATI” CON POLTRONCINE AD HOC: DALLA EX MOGLIE DI MILANESE AI DUE FAMILIARI DI PONZELLINI…

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1 - LA GROSSI NON LASCIA SELEX ENAV, L'IPOTESI DI NUOVI VERTICI «HO AGITO NELLA LEGALITÀ». MA POTREBBE INTERVENIRE MONTI...
Fabrizio Massaro per il "Corriere della Sera"

Marina Grossi, amministratore delegato di Selex Servizi Integrati, controllata al 100% di Finmeccanica nonché moglie del presidente di quest'ultima, Pier Francesco Guarguaglini, resta in sella alla società. Non è bastata la richiesta di dimissioni avanzata dall'amministratore delegato del gruppo, Luigi Orsi, ormai in rotta con Guarguaglini, dopo l'esplosione dello scandalo legato all'inchiesta per frode fiscale che coinvolge il gruppo controllato dal Tesoro con il 32,5%.

L'indagine dei pm di Roma nel weekend ha portato in custodia cautelare Manlio Fiore, direttore tecnico di Selex SI, per presunta frode fiscale, insieme con il commercialista del gruppo Mokbel Marco Iannilli e l'amministratore delegato dell'Enav, Guido Pugliesi, indagato per illecito finanziamento ai partiti (è ai domiciliari), mentre per Lorenzo Borgogni, direttore delle relazioni esterne (ora autosospeso) di Finmeccanica, anch'egli indagato per illecito finanziamento, il gip ha negato gli arresti.

Il consiglio di Selex era stato convocato dal presidente Giuseppe Veredice, uomo della vecchia guardia di Finmeccanica, in via straordinaria su richiesta di Orsi. A Veredice aveva inviato una lettera in cui si chiedeva alla Grossi di «adottare le necessarie determinazioni nell'interesse della società e dei suoi dipendenti, clienti e fornitori», cioè di fare appunto un passo indietro. Che però non c'è stato.

Ieri in oltre due ore di riunione Marina Grossi ha risposto a Veredice di «avere agito nella più assoluta legalità», come riferisce un consigliere schierato con l'amministratrice. «Avrebbe dovuto semmai dimettersi un anno fa, quando è stata indagata, non adesso dopo un arresto: sarebbe un'excusatio non petita».

La resistenza è stata totale: il consiglio non ha neanche messo ai voti la revoca delle deleghe, anche perché la Grossi disporrebbe ancora del sostegno dei consiglieri indipendenti. E questo nonostante che il consiglio sia in scadenza ad aprile, dopo essere stato prorogato per un solo anno da Orsi, e che nei piani ci sia la fusione di Selex SI con Selex Galileo e Selex Elsag, decisione che farebbe fuori la Grossi, che sarebbe stata tenuta all'oscuro del progetto.

Il braccio di ferro comunque non è finito. Nei prossimi giorni dovrebbe essere convocato un nuovo board di Selex. Domani intanto Orsi dovrebbe tornare dal viaggio in Usa, dove ha incontrato investitori e agenzie di rating per spiegare la maxiperdita di 358 milioni nei primi nove mesi per Finmeccanica legata soprattutto a 753 milioni di maxi accantonamenti su Alenia, e si vedrà che mosse deciderà anche in vista del consiglio d'amministrazione straordinario chiesto da Guarguaglini, anch'egli indagato.

La riunione dovrebbe essere convocata per lunedì 28 o martedì 29. Difficile che Guarguaglini si presenti dimissionario («l'avrebbe già fatto», suggerisce una fonte industriale) mentre potrebbe forse rimettere le deleghe mantenute dopo aver lasciato la guida operativa a Orsi, come le relazioni esterne e le strategie, in cui rientrano le attività internazionali del gruppo.

Nel frattempo si guarda alla politica: «La domanda che ci siamo fatti è se la lettera di Orsi sia solo sua o se non promani da una diversa posizione del Tesoro, visto che fino a dieci giorni fa c'era un'altra persona», continua il consigliere. Anche il consiglio di Finmeccanica dovrebbe tenersi la settimana prossima: un tempo necessario perché venga nel frattempo nominato il sottosegretario cui affidare il dossier, sempre che il premier e ministro dell'Economia, Mario Monti, non decida di affrontare radicalmente il problema.

Una decisione va presa anche per frenare l'emorragia in Borsa: ieri il titolo ha perso un altro 6,6%, portando a -33% la perdita dalla presentazione dei conti. L'intervento del governo peraltro potrebbe riguardare anche l'Enav: a Palazzo Chigi si starebbe pensando di sostituire in tempi brevi i vertici.

2 - E DAVANTI AI PM BORGOGNI SCARICA ORSI "QUELLE COMMESSE GONFIATE IN INDIA"...
Conchita Sannino per "la Repubblica"

I rapporti tra l´attuale amministratore delegato Giuseppe Orsi e la Lega Nord, i favori e gli incarichi distribuiti a parenti di parlamentari e familiari di imprenditori vicini al Pdl. E poi, le gare vinte da Finmeccanica, dalle aziende sue controllate o da altri colossi di Stato all´estero, con prezzi che lievitano in poco tempo anche di una decina di milioni di euro.

Come quella importante commessa ottenuta in India, che fa impennare il valore degli elicotteri super-accessoriati targati Agusta, quando a guidare l´azienda-gioiello di Vergiate c´è proprio l´ex amministratore delegato Orsi, poi subentrato a Pierfrancesco Guarguaglini alla guida di Finmeccanica.

Di tutto questo ha cominciato a parlare, con i pubblici ministeri di Napoli, Lorenzo Borgogni, l´ex potente responsabile delle relazioni esterne della holding, l´uomo delle «contribuzioni» destinare a costruire «consenso». In poche parole: il pagatore dei favori al sistema dei partiti, in denaro cash o sotto forma di nomine pilotate.

Otto ore di interrogatorio già impresse su un file di registrazione, durante le dichiarazioni rese ai pm Vincenzo Piscitelli, Henry John Woodcock e Francesco Curcio. Nelle prossime ore, forse già domani, Borgogni siederà per la quarta volta di fronte ai magistrati. Come sempre, in qualità di teste assistito, accompagnato dall´avvocato Stefano Bertone.

Al centro del suo racconto c´è la grande elargizione nei riguardi del Palazzo e le sue ricostruzioni sulle azioni e la consapevolezza dei vertici del gruppo in questo disegno. Una valanga che minaccia di acuire divisioni e conflitti già latenti. È anche in quest´ottica che va letto il profilo tracciato da Borgogni a proposito dell´attuale amministratore delegato Orsi. Destinatario delle istanze di trasparenza e pulizia dopo lo scandalo riesploso in queste ore, Orsi rappresenta una guida nuova, ma con una carriera tutta interna.

Che tra i due non corra buon sangue è noto. Ora Borgogni ricorda alcuni passaggi della carriera dell´attuale ad, ricostruisce scambi sospetti, allunga ombre sul suo operato. Ricorda che la nomina di Orsi è frutto delle condizioni imposte dalla Lega a Berlusconi. Elenca alcune grandi commesse dal percorso opaco. Atti secretati. Su cui sono già partite le verifiche.

Un elenco vasto riguarda poi la specialità dei "nominati" nelle aziende di Stato. L´area dei beneficiati a cui si regala una poltroncina dai 15mila euro all´anno in su riguarda coniugi, fratelli e figli di potenti. Dalla ex moglie di Marco Milanese, l´avvocato Anna Maria Taddeo che siede nell´organismo di vigilanza di una controllata della galassia Finmeccanica (pur essendo ormai separata dal deputato Pdl ed ex braccio destro di Giulio Tremonti) a due familiari di Massimo Ponzellini.

«Il nome della società? Non la ricordo. Ma la mia ex moglie è una professionista, ha sempre svolto questo controllo sulla responsabilità amministrativa delle società», taglia corto Milanese. Emergono anche onerose attenzioni dedicate, attraverso terzi, ad altri esponenti di centrodestra: dalle consulenze d´oro che Finmeccanica riserva al prestigioso studio professionale al fitto dei mega capannoni elargito a persone vicine al capocorrente leghista.

 

MARINA GROSSI PIERFRANCESCO GUARGUAGLINI Giuseppe Orsi ROBERTO MARONI borgogni LORENZO COLAMarco Milanese e Manuela Bravi da "Il Fatto Quotidiano"