GUERRA TOTALE AL MONTEPACCHI - MENTRE PROFUMO E VIOLA MUOVONO CONTRO LA FONDAZIONE PER IL MANCATO AUMENTO DI CAPITALE, L'ENTE GUIDATO DALLA MANSI AGISCE CONTRO GLI EX VERTICI E LE BANCHE

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Gianluca Paolucci per "la Stampa"

La Fondazione Mps prepara l'azione di responsabilità contro gli ex vertici dell'ente e alcuni intermediari finanziari coinvolti nel dissesto dell'ente senese. L'argomento è stato affrontato ieri in una lunga riunione della Deputazione, durata oltre 3 ore, che non ha preso nessuna delibera perché mancherebbero ancora alcuni approfondimenti tecnici. Ma, spiega una fonte, la decisione potrebbe essere formalizzata già nella prossima riunione dell'organismo, prevista nella settimana ventura.

I presupposti dell'azione di responsabilità vanno ricercati nell'azione della deputazione amministratrice nel periodo tra il 2007 e il 2013, quando alla presidenza dell'ente c'era Gabriello Mancini. L'azione di responsabilità, qualora venga effettivamente avviata, verterà sul depauperamento del patrimonio dell'ente, che tra il 2008 e il 2011 si è indebitato per 1 miliardo di euro con un pool di banche per fare fronte prima all'acquisizione di Antonveneta e in seguito all'aumento che avrebbe dovuto rimborsare i Tremonti bond, sempre con l'obiettivo di non diluire la propria partecipazione in Mps e mantenere una quota oltre al 50%.

Nell'ambito dell'aumento del 2008, la Fondazione sottoscrisse 500 milioni di euro di titoli Fresh, allo scopo di evitare la diluizione che avrebbe comportato l'eventuale conversione dei titoli. Un'operazione, quella del Fresh, realizzata da Mps con la banca Usa Jp Morgan e già finita nel mirino della procura di Siena

Proprio la «maledizione» del mantenimento del controllo, fortemente voluta peraltro dagli enti locali che fino alla riforma dello statuto erano di fatto i maggiori «azionisti» della Fondazione Mps, ha comportato lo stato di dissesto nel quale versa adesso l'ente, che sono nel 2008 era ancora una delle Fondazioni più ricche d'Italia con un patrimonio di oltre 5 miliardi di euro. Mentre adesso si trova ancora gravata da 340 milioni di debito, la partecipazione ridotta a poco più del 30% destinata a ridursi ben più drasticamente dopo l'aumento di capitale da 3 miliardi varato da Mps.

Proprio per questo, l'ente guidato adesso da Antonella Mansi sta cercando di vendere la partecipazione in Mps prima dell'aumento. Un tema questo che non sarebbe stato affrontato nella riunione di ieri, anche se i contatti con i soggetti potenzialmente interessati proseguono. Sullo sfondo resta il coinvolgimento di altre fondazioni come la Cariplo. secondo quanto ricostruito non ci sarebbe in questo caso una trattativa formale ma Giuseppe Guzzetti, numero uno della Cariplo, avrebbe fatto informalmente sapere di essere pronto a giocare un ruolo nel riassetto dell'ente.

 

 

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