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DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN…
Carlotta Scozzari per Dagospia
Proprio quando le Borse europee, e quella italiana e spagnola in particolar modo, avevano virato con decisione in territorio negativo, dagli Stati Uniti sono giunti alcuni dati che hanno tratteggiato un quadro economico piuttosto incoraggiante. E che, oltre a dare ulteriore smalto al listino a stelle e strisce, hanno permesso alle Borse europee di riconquistare il segno positivo. Così, a Milano, l'indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,55% a 21.314,56 punti. Nello stesso tempo, lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi è ridisceso di slancio a quota 165 punti dai 170 di venerdì.
All'interno del Ftse Mib, sono precipitate le azioni della Popolare di Milano guidata da Giuseppe Castagna, che hanno lasciato sul terreno l'8,52% nel primo giorno di Borsa utile dopo che l'assemblea degli azionisti di sabato ha una volta ancora sconfessato l'operato del management, questa volta bocciando le nuove proposte di cambiamento sulla governance. Deboli anche le altre banche Mps (-5,32%), Popolare dell'Emilia Romagna (-3,42%) e Ubi Banca (-1,16%), così come la società del risparmio gestito Azimut (-2,26 per cento).
In ordine sparso le società controllate dal Tesoro e/o dalla Cassa depositi prestiti, in attesa che a mercato chiuso si alzi finalmente il velo sulle nomine del governo di Matteo Renzi: Eni è salita dell'1,76%, Enel dell'1,26% mentre Finmeccanica ha terminato in deciso calo (-2,12 per cento). Pioggia di acquisti, poi, per la controllata del Cane a sei zampe, Saipem, che ha preso il 2,93 per cento.
Tra gli industriali, giù Stmicroelectronics, che ha lasciato sul campo il 2,95% anche a causa della bocciatura arrivata dagli analisti di Ubs. Bene, in generale, il settore del lusso, e soprattutto la Tod's di Diego Della Valle, che ha guadagnato quasi il 5% riuscendo finalmente a riagganciare quota 100 euro. Bene anche Salvatore Ferragamo (+3,21%) e Moncler (+1,51 per cento).
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