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I DAZI SONO UNA SCUSA PER TRATTARE E INCASSARE – TRUMP PONE ALL’UE, COME CONDIZIONE PER EVITARE LE “TARIFFS” AL 10%, L’ACQUISTO DI ULTERIORI QUANTITATIVI DI GAS. IN CASO CONTRARIO, VIA CON I DAZI A CUI BRUXELLES NON POTRÀ NON RISPONDERE – IL PRECEDENTE DEL 2018 CON I DAZI SU HARLEY DAVIDSON E LEVI’S E LA PARTITA CINESE: ANCHE BIDEN HA MINACCIATO TASSE IN INGRESSO AL 100% PER I VEICOLI ELETTRICI DI PECHINO, MA POI SI È RIMASTI ALLE PAROLE (COME GIÀ NEL 2020 CON TRUMP) 

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donald trump giura vicino a melania e ai figli don jr e ivanka

Estratto dell’articolo di Eugenio Occorsio per "la Repubblica"

https://www.repubblica.it/economia/2025/01/22/news/canada_messico_ue_protezionismo_usa_trump-423953704/

 

Dalle minacce si passa ai fatti. Messico e Canada saranno le prime vittime: dal 1° febbraio scatteranno dazi fino al 25% sulle importazioni dai due Paesi negli Usa. Il Canada trema per le sue esportazioni di prodotti petroliferi, auto e componenti, turbine e altre parti di motori.

 

Il Messico vede in pericolo le vendite di perle, auto prodotte dalle aziende cinesi delocalizzate, acciaio, materiale rotabile, pietre preziose. Poi sarà la volta della Cina: Trump parlava di dazi del 60% ma ieri ha alzato la posta al 100% se Pechino non consente la vendita del 50% di TikTok a un’azienda americana, il che non risolverà l’ampio contenzioso aperto.

 

donald trump firma i primi ordini esecutivi alla capitol one arena di washington foto lapresse 68

[…]  Per l’Europa, la condizione posta da Trump è l’acquisto di ulteriori quantitativi di gas, di cui peraltro gli Stati Uniti sono già uno dei primi fornitori (dopo la Norvegia e prima dei Paesi del Golfo) con 45 miliardi di metri cubi l’anno su un totale di consumo europeo di 320 miliardi. In caso contrario, partirà la prima tornata di “tariffs” al 10%, a cui — come avvenne nel 2018 — sicuramente Bruxelles risponderà.

 

Allora, l’Europa in ritorsione all’attacco di Trump su tessili, lusso e alimentari mise nel mirino le icone del Made in Usa: le Harley-Davidson, il Bourbon, i Levi’s. In realtà si rimase su acciaio e alluminio, ma i rapporti commerciali restarono tesi.

 

URSULA VON DER LEYEN E XI JINPING

Oggi l’Unione Europea, con Gran Bretagna e Giappone, gode della clausola FTA (Free Trade Agreement), reinstallata da Biden. Una sorta di immunità per gli alleati le cui condizioni sono comparabili con quelle di Messico e Canada che rientrano nella categoria USMCA (Us-Mexico-Canada Agreement).

 

Gli Stati Uniti importano per il 38,3% da Paesi FTA, il 13,6% dalla Cina e il restante 48% da altre aree con varie discipline. Le tariffe FTA in vigore sono minime: 0,2% per le auto (importate per 235,7 miliardi nel 2023 e poco meno l’anno scorso), idem per elettronica (126,6 miliardi) e meccanica (139,7): l’incremento sarebbe quindi del 9,8%, e arriverebbe al 9,9% per i prodotti chimici (oggi tassati allo 0,1%) e al 9,4% per le calzature.  Per i prodotti tessili oggi si paga l’1,7%.

 

EMMANUEL MACRON XI JINPING URSULA VON DER LEYEN

La vera stangata sarebbe per la Cina, che oggi paga il 16% in media di dazi ma dovrebbe arrivare al 60%. Trump «valuta» un ulteriore 10% come ritorsione per il flusso di fentanyl, l’eroina sintetica che ha invaso gli Usa.

 

Del resto, annunci minacciosi sono arrivati anche con la precedente amministrazione: nel maggio 2024, Biden assicurò che sarebbero stati tassati al 100% i veicoli elettrici cinesi, al 50% le celle solari, al 25% le batterie con i minerali critici per l’elettronica.

 

donald trump firma i primi ordini esecutivi alla capitol one arena di washington foto lapresse 69

Si restò alle parole, salvo pochi casi. Anche la prima guerra commerciale Usa-Cina conobbe una tregua il 15 gennaio 2020, quando Trump e Xi Jinping firmarono l’accordo “Phase 1”, al quale altre iniziative comuni dovevano seguire. Il Covid bloccò tutto, dopodiché le relazioni tornarono a complicarsi con l’attacco russo all’Ucraina (febbraio 2022) con il sostanziale appoggio di Pechino.

 

Gli Usa comprano dalla Cina il 40% delle calzature sportive, il 25% dei prodotti elettronici, il 18,4% della meccanica. Il totale delle forniture cinesi è stato nel 2023, secondo il database delle Nazioni Unite, di 448,1 miliardi di dollari e di poco meno per il 2024. Il disavanzo a favore di Pechino supera i 220 miliardi: cifre che da sole danno l’idea della partita che è appena iniziata.

donald trump con le penne per firmare gli ordini esecutivi foto lapresse donald trump autografa il muro con il messico ad alamo 1donald trump - muro anti migranti al confine usa messicodonald trump al confine tra stati uniti e messicodonald trump canadadonald trump muro con il messicodonald trump e il canada - vignetta by vukiccoronavirus in usa e canadadonald trump firma i primi ordini esecutivi alla capitol one arena di washington foto lapresse 613DONALD TRUMP POSTA LA MAPPA DEL CANADA COME PARTE DEGLI STATI UNITI tweet sull insediamento di donald trump 2donald trump firma i primi ordini esecutivi alla capitol one arena di washington foto lapresse 612DONALD TRUMP A MAR-A-LAGO NEGLI ANNI 90IL GIURAMENTO DI DONALD TRUMP NELLE MANI DI ZORRO - MEME BY VUKICLA STATUA DELLA LIBERTA DOPO IL GIURAMENTO DI DONALD TRUMP - MEMEDONALD TRUMP A MAR-A-LAGO NEGLI ANNI 90