DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
Di Andrea Giacobino per www.andreagiacobino.com
Il Faraone soffre. Ricavi operativi in calo e più perdite per Naguib Sawiris: lo testimonia il bilancio consolidato 2015 appena depositato della lussemburghese Orascom Tmt Investments (Oti), capogruppo dei business del tycoon egiziano. Anno su anno, infatti, i ricavi operativi sono diminuiti da 752 a 690 milioni di dollari a causa del calo del 22% del traffico da interconnessione dei servizi tlc della controllata europea Wis, l’ebitda si è contratto da 22 a 4 milioni (a causa delle acquisizione di Seat Pagine Gialle, Victoire e Beltone) e la riga finale ha visto la perdita aggravarsi da 10 a 515 milioni.
Quest’ultimo numero, in particolare, si deve a 477 milioni di oneri straordinari derivanti dal deconsolidamento dello sfortunato investimento in Koryolink, operatore tlc nordcoreano. Con asset totali pari ad oltre 2 miliardi, il gruppo di Sawiris che conta oltre 4mila 200 addetti, vede l’87% dei suoi ricavi localizzato in Europa soprattutto grazie al 53% focalizzato in Italia attraverso le quotate Dada e Italiaonline.
Oti è attivo in Europa anche IntY Holdings, attiva nel cloud computing. Nel Nord America la testa di ponte era rappresentata dal 37% di Joyent operante da San Francisco anche nel business “della nuvola”, protagonista a giugno scorso della fusione con Samsung. Ma il cuore degli asset è nell’area mediorientale, africana e asiatica tramite la subholding Orascom Telecom Media & Technology quota a Cairo e che detiene il 28,7% di Mobinil for Telecommunication, il 20% di Ecms (Egyptian company for mobile services), il 75% della coreana Cheo Technology, il 100% di Sea Cables, il 51% della pakistana Twa, il 99,9% di Ot Ventures oltre le recenti, citate acquisizioni di Victoire (attiva nell’immobiliare in Brasile) e Beltone Financial (servizi per clientela hnwi).
Sempre la subholding quotata è presente nel fondo lussemburghese Acd che investe nella tecnologia Supernap e grazie a queste risorse si stanno costruendo tre data center, uno in Canada, uno in Thailandia e uno a Siziano, alle porte di Milano.
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