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“QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI…
Francesco Manacorda per "la Stampa"
Un professore in piazzetta Cuccia. Ma uno solo, a scelta tra il candidato dei Fondi d'investimento - con la clamorosa designazione di Francesco Giavazzi - e quello delle Fondazioni bancarie che si preparerebbero invece a portare avanti il nome di Fabio Roversi Monaco.
Lunedì scade il termine per la presentazione delle liste di minoranza che potranno candidare un rappresentante per il consiglio d'amministrazione di Mediobanca e uno per la presidenza del collegio sindacale all'assemblea dei soci del 28 ottobre. E a qualche giorno da quella data, mentre in Mediobanca non pare essere stato depositato ancora nessun elenco di candidati oltre alla lista di maggioranza, il divorzio tra i due schieramenti pare consumato.
Assogestioni, guidata da Domenico Siniscalco, che almeno sulla carta può contare su oltre il 25% del capitale in mano a investitori istituzionali, ha cercato un'intesa con la galassia delle Fondazioni bancarie che oggi ha un 9% circa del capitale e che tre anni fa si era aggiudicata il consigliere di minoranza. Ma senza successo.
I fondi, decisi a portare al voto dei soci un candidato di assoluta rilevanza e di nome internazionale, in linea anche con la governance rimodernata che Mediobanca si vuole dare, hanno tenuto duro sul nome di Giavazzi. Una candidatura di sostanza, che per chi come Assogestioni mira a raccogliere pure il voto degli investitori istituzionali stranieri ha il vantaggio di essere ben conosciuta a livello internazionale.
Dal variegato mondo delle Fondazioni, invece, l'assenso sul nome di Giavazzi non è stato totale. E complice forse, come spiega uno dei protagonisti, qualche «personalismo» di troppo, la scelta alternativa sarebbe caduta proprio sul presidente di uno degli enti azionisti. Roversi Monaco, giurista e accademico, già rettore dell'università di Bologna per un quindicennio. guida infatti oggi la Fondazione Cassa di risparmio di Bologna, socio di qualche peso in piazzetta Cuccia con il 2,5% del capitale. In lista accanto a lui, per il posto nel collegio sindacale che spetta alle minoranze dovrebbe esserci Candido Fois, docente di Diritto commerciale a Padova e con numerosi incarichi societari in Veneto.
Giavazzi, laureato in Ingegneria elettronica, è ordinario di Economia politica alla Bocconi e tra i commentatori economici italiani di maggior rilievo. Un «liberista di sinistra» per rubare il titolo di un suo libro scritto a quattro mani con Alberto Alesina. Spesso scrive sul Corriere della Sera, il quotidiano edito dalla Rcs di cui proprio Mediobanca è il primo azionista.
Con piazzetta Cuccia ha una conoscenza antica e di origine familiare, visto che suo suocero era Francesco Cingano, per vent'anni amministratore delegato dell'istituto e poi presidente per tre lustri. Già alcune volte, dalla fine degli Anni '90, il nome di Giavazzi era circolato per un ingresso nel cda di Mediobanca o della controllata Generali. Ma sempre senza che la sua nomina si concretizzasse. Questa volta, con la spinta dei Fondi e anche senza quella delle Fondazioni, potrebbe essere quella buona.
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