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VESTAGER, 'OK A ITA PER FAVORIRE URSULA? L'AVREBBE OSTACOLATA'
(ANSA) - "Anche se avessi voluto prendere una decisione politica" su Ita-Lufthansa, "in primo luogo avrebbe dovuto rientrare nelle regole della concorrenza. E, in secondo luogo, come sarebbe stata percepita? Se avessi detto: 'Ok, penso che approvare l'operazione aiuterebbe la presidente (Ursula von der Leyen, ndr) a ottenere il sostegno dell'Italia', penso che il Parlamento europeo sarebbe stato furioso. E questo avrebbe potuto comportare problemi giganteschi alla presidente".
Lo ha detto la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, in conferenza stampa rispondendo alle domande dei giornalisti sul via libera al matrimonio italo-tedesco.
VESTAGER, 'SU ITA-LUFTHANSA NESSUNA DECISIONE POLITICA'
Antonino Turicchi Giancarlo Giorgetti e Carsten Spohr (2)
(ANSA) - Sul via libera alle nozze tra Ita e Lufthansa ci sono "continue accuse che si tratti di una decisione politica, e non lo è. E trovo un po' difficile capire come potrebbe essere una decisione politica". Lo ha detto la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, rispondendo alle domande dei giornalisti in conferenza stampa. L'antitrust Ue ha puntato a prendere una "decisione forte" a tutela di concorrenza e passeggeri, capace di affrontare anche un eventuale "ricorso alla Corte di giustizia Ue", ha spiegato a più riprese.
Dinnanzi al rischio di monopoli o sovrapposizioni sulle rotte, ha evidenziato Vestager, "è nostro obbligo garantire che i consumatori abbiano ancora scelta" e "non c'è spazio per essere politici al riguardo: se abbiamo espresso preoccupazioni" antitrust, come nel caso dell'operazione Ita-Lufrhansa, "dobbiamo poi dimostrare che questi timori vengono risolti" dalle parti. "Anche se non fossimo onesti, abbiamo la via per mantenerci onesti perché c'è sempre la possibilità che qualcuno porti la Commissione europea in tribunale. E questo accade abbastanza spesso.
Quindi per noi è sempre un fattore rilevante" da tenere in considerazione, ha osservato la guardiana della Concorrenza Ue. "Dobbiamo sempre considerare che le nostre decisioni potrebbero essere contestate: quindi non è che prendiamo una decisione e poi incrociamo le dita sperando che non venga messa in discussione", ha insistito, evidenziando che tutte le decisioni devono poter "essere difese in tribunale" e che dunque "un caso antitrust non finisce mai quando la decisione è presa".
"Penso che sia abbastanza positivo avere questo come criterio di qualità", ha spiegato ancora la danese, indicando che il possibile ricorso davanti ai giudici di Lussemburgo è "l'asticella da superare ogni volta". L'impegno di Bruxelles, ha ribadito, è "garantire che le decisioni" antitrust "siano prese in base alle regole della concorrenza, alla nostra giurisprudenza e non a causa di ingerenze politiche".
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