DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Estratto dell'articolo di Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”
cartelli antisemiti al corteo per il 25 aprile a milano
L’angoscia «che non si ferma mai», lo scoramento. La senatrice a vita Liliana Segre, testimone della Shoah, non li nasconde. Sentimenti profondi che manifesta al termine della relazione del generale Pasquale Angelosanto, già comandante del Ros dei carabinieri e oggi coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo.
Di fronte alla senatrice che presiede la Commissione del Senato per lo studio dei fenomeni di intolleranza, razzismo, istigazione all’odio e alla violenza che porta il suo nome, Angelosanto illustra il report sull’antisemitismo in Italia nel 2024: numeri da brividi che riportano il nostro Paese indietro, agli anni più bui, e registrano oltre il 300% di casi in più solo dal 7 ottobre scorso, dall’attacco di Hamas a Israele con la risposta dello Stato ebraico su Gaza.
«Fino al 30 giugno ne sono stati rilevati 406 a fronte dei 98 nello stesso periodo» di un anno prima, afferma il generale, che ricorda come nel 2023 in totale i casi sono stati 235, con due arresti e 51 denunce. La maggior parte catalogati dall’Oscad (l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori) come discorsi d’odio, molti online.
Dal 7 ottobre 2023 la frequenza di episodi è salita da 20 a 90 al mese. «Vengo accusata di vittimismo — commenta Segre — ma sono una delle pochissime testimoni ancora in vita, ho visto sterminare migliaia di persone per la colpa di essere nate e sento ancora parlare di antisemitismo».
L’altro ieri, intervistata dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung sull’inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale, la senatrice aveva spiegato che «l’antisemitismo è rimasto latente, ma oggi in tanti non si vergognano più. Sono felice che la premier Meloni abbia deciso di intervenire: si è resa conto che la sua prima reazione era sbagliata».
[…] Il generale Angelosanto cita un’indagine Eurispes del 2024: «Il 15,9% degli intervistati sminuisce la portata della Shoah, il 14,1% la nega». Venti anni fa i primi erano «solo» il 2,7%, gli altri l’11,1%. «Prima le aggressioni erano soprattutto via web, ora le offese sono dirette e personali», sottolinea ancora il generale, che auspica interventi perché «il sistema generativo dell’intelligenza artificiale potrebbe esser fuorviato da siti negazionisti» s sottolinea come l’antisemitismo dovrebbe essere riconosciuto come «minaccia alla sicurezza nazionale».
Angelosanto cita i dati del Centro di documentazione ebraica: un «quinto degli italiani è antisemita, il 9% moderatamente, il 10% fortemente, mentre il 30% sminuisce la Shoah». […]
GRAFFITI ANTISEMITI A ROMA 2LILIANA SEGREadesivo antisemita comparso a Portonaccio e in altri quartieri di roma
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