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Bruno Ruffilli per “la Stampa”
Pezzo dopo pezzo, come un domino, Internet è crollata.
Medium, Imgur, Runkeeper, Dropbox, Minecraft, Trello, la mail Yahoo e tanti altri siti: non funzionano, non sono raggiungibili, non mostrano foto o hanno solo link. Nemmeno Downdetector funziona più: è il sito che segnala quando gli altri siti non funzionano, e come gli altri, è basato su Amazon Web Services, per gli addetti ai lavori Aws. Un servizio di cloud che offre spazio di memoria e potenza di calcolo a moltissimi siti web e aziende, alcuni famosi, altri meno. La parte più importante, che si chiama S3 e si trova fisicamente sulla costa occidentale degli Stati uniti, serve oltre mezzo milione di clienti.
Ha smesso di funzionare poco prima delle 19 italiane.
Amazon, che oltre a essere un gigante dell' ecommerce, guadagna miliardi di dollari con i servizi cloud, ha parlato di un «aumento della percentuale di errori» senza far cenno a intrusioni esterne o problemi hardware. Anzi, il pannello di controllo ha continuato a segnalare l' attività come del tutto normale.
Con un tweet, l' account ufficiale di Aws ha poi comunicato, circa tre ore dopo l' inizio dei malfunzionamenti, che i servizi erano in via di ripristino, senza dare ulteriori informazioni ma sottolineando che i tecnici di Amazon credono di aver compreso le cause del problema. Intanto, altri siti crollavano, e qualcuno segnalava rallentamenti su iCloud, il servizio cloud di Apple.
Cos' è il cloud di Amazon
Amazon Aws consiste di una serie di servizi e strumenti che permettono di creare computer virtuali remoti e usarli come se fossero macchine vere.
Con EC2 (Elastic Compute Cloud) si può partire da una configurazione minima, e poi aumentare all' occorrenza la velocità del processore, la memoria e altre caratteristiche, in modo da adattare la macchina a un carico di lavoro più elevato.
E si paga solo la potenza che serve. S3 (Simple Storage Service) è invece una soluzione che permette di conservare dati in remoto, come un hard disk nella nuvola. La popolarità delle soluzioni di Amazon nasce soprattutto dalla loro affidabilità e da un' aggressiva politica dei prezzi, ma negli ultimi tempi le soluzioni cloud di Google, e soprattutto quelle di Microsoft (Azure) sono diventate sempre più richieste.
Cosa può essere successo
jeff bezos fondatore di amazon
Malfunzionamenti e problemi vari sono piuttosto frequenti, ma di solito meccanismi di ridondanza riescono a mitigarli: se non funziona un server, il carico di lavoro viene suddiviso tra gli altri, senza danni.
Quando però a non funzionare sono molti server, il problema diventa grave, specie per un servizio sul quale fanno affidamento tanti siti web. Un precedente clamoroso si ebbe nell' ottobre dello scorso anno, quando un attacco DDos (distributed denial of service, «rifiuto distribuito del servizio»), ossia un sovraccarico di richieste, rese inaccessibile per ore moltissimi siti web. Allora si trattava di un malware nascosto nelle telecamere di un produttore cinese.
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