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IN MEDIAS MES – MENTRE A ROMA SI FANNO LE PIPPE SULLE RIFORME ISTITUZIONALI (VEDI COME E' FINITO RENZI), DA BRUXELLES SI INTENSIFICA IL PRESSING SULL’ITALIA AFFINCHÉ RATIFICHI LA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ - IL MOTIVO DELLA FRETTA È PRECISO: ALL’INTERNO È INSERITA UNA PROCEDURA CHE SCATTA IN CASO DI GRAVI TENSIONI SULLE BANCHE. E IL VETO ITALIANO BLOCCA TUTTO – GIORGETTI VUOLE METTERE SULLO STESSO TAVOLO ANCHE PNRR E PATTO DI STABILITÀ. DELLA SERIE: NOI DIAMO L’OK AL MES, MA IN CAMBIO VOGLIAMO FLESSIBILITÀ SU CONTI E PROGETTI (IL RICATTO PAGA?)

1. MES, L’UNIONE PRESSA ROMA «GLI IMPEGNI SIANO ONORATI»

Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

 

URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI

Continua il pressing sull’Italia per la ratifica del trattato che riforma il Meccanismo europeo di stabilità e che gli attribuisce la funzione di paracadute finale ( backstop ) del fondo unico di risoluzione delle banche, oltre a quella di fondo salva-Stati per cui è stato creato.

 

Ancora ieri un alto funzionario Ue, in vista della riunione dei ministri finanziari dell’Eurozona di lunedì prossimo, in cui si parlerà anche di Unione bancaria, ha spiegato che l’Eurogruppo si aspetta che «il ministro delle Finanze italiano chiarisca i suoi piani» sul Mes.

 

[…] Il funzionario Ue ha ricordato «la ratifica dei trattati internazionali, come quello del Mes sono prerogativa dei Parlamenti nazionali e dobbiamo rispettare quel processo» ma anche sottolineato che «l’aspettativa è che quando un accordo politico viene raggiunto tra i rappresentanti dei governi, con un impegno da parte del Paese, che venga poi onorato da quel governo e dai governi successivi».

 

Giancarlo Giorgetti con il presidente dell'eurogruppo Paschal Donohoe

Giorgetti a Stoccolma aveva spiegato che l’Italia si pone in maniera «costruttiva» ma la ratifica del Mes «è una parte, non la sola, rispetto alle diverse situazioni in discussione e su cui anche noi abbiamo le nostre richieste, ad esempio sull’Unione bancaria».

 

2. “ROMA CHIARISCA SUL MES” SUL PRESSING DELL’EUROPA L’IRRITAZIONE DI GIORGETTI

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

«L’Italia ci dica quando intenda ratificare il Mes». «Non accettiamo provocazioni». Il via libera al Meccanismo di Stabilità, concepito come un vero e proprio “Salva-Stati”, sta provocando l’ennesimo scontro con tra Roma e Bruxelles.

 

giorgia meloni con paolo gentiloni

In vista della riunione dell’Eurogruppo (riunione dei ministri finanziari dell’area Euro), i collaboratori dell’irlandese Pascal Donohoe, che presiederà l’incontro, sono tornati a chiedere chiarimenti sul Mes. L’Italia è l’unico Paese a non averlo ancora approvato in Parlamento congelandone di fatto l’operatività. Una situazione che molti partner, in primo luogo la Germania, stanno stigmatizzando. Per un motivo preciso: nel Meccanismo è inserita una procedura (“Backstop”) che scatta in caso di gravi tensioni sulle banche.

 

Lunedì prossimo i ministri si confronteranno proprio sulle difficoltà registrate di recente in questo settore. Il riferimento, in realtà, è alla svizzera Credit Suisse e all’americana Svb. La preoccupazione è che si possa verificare un nuovo “contagio” verso l’Europa. […] Per questo il pressing su Roma diventa sempre più insistente: «L’impegno preso dal Paese vale per un governo e per i governi successivi».

 

GIANCARLO GIORGETTI CHRISTIAN LINDNER

Ma dal Tesoro italiano la reazione è piuttosto irritata. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti considera i messaggi lanciati ieri un modo per creare un clima ostile in vista di lunedì e per di più senza una dichiarazione pubblica o formale. Secondo il titolare di Via XX Settembre, rispetto all’incontro informale svoltosi la scorsa settimana a Stoccolma, è cambiato ben poco. E in una certa misura è convinto che debbano essere i suoi “colleghi” a fornire risposte rispetto alle richieste avanzate in quella occasione.

 

Giorgetti ritiene che dopo il voto (decisamente contrario) espresso dal Parlamento sulle modifiche apportate al Mes, non è possibile ripresentare una mozione che non tenga conto del giudizio di deputati e senatori.

 

«Cosa accadrebbe – è la domanda ripetuta sulla linea Via XX Settembre- Palazzo Chigi – se venisse nuovamente bocciata? Cosa accadrebbe al Mes? E cosa accadrebbe al governo?». Sebbene si tratti di interrogativi retorici e improbabili, la posizione del governo italiano resta questa.

PASCHAL DONOHOE - GIANCARLO GIORGETTI - PAOLO GENTILONI

 

Sostanzialmente si chiede un elemento di novità, non all’interno del Mes stesso che non può più essere modificato, ma in alcuni provvedimenti collegati come quello sull’unione bancaria e sulle garanzie a tutela dei depositi bancari che stanno esponendo i piccoli e medio- piccoli istituti del nostro Paese a uno sforzo eccessivo. Il ministro leghista, insomma, reclama un elemento di discontinuità rispetto al passato. Anche solo un impegno.

 

PASCHAL DONOHOE - GIANCARLO GIORGETTI - PAOLO GENTILONI

Una richiesta che riformulerà nel prossimo weekend al G7 finanziario in Giappone. […] E inevitabilmente il confronto non potrà che allargarsi ad altre questioni: in primo luogo la riforma del Patto di Stabilità e il Pnrr. Perché l’Italia è decisa a metterli sullo stesso tavolo di negoziato. Scambiare il sì al Mes con parametri economici non troppo rigidi […] e con una disponibilità a valutare con magnanimità gli obiettivi italiani del NextGenerationEu e la loro revisione. […]

GIORGIA MELONI E ursula von der leyen A ROMA 4GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN