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DEUTSCHE BANK VALUTA BANCO BPM 3 MILIARDI IN PIÙ DELL'OPS
SEDE DI BANCO BPM A PIAZZA MEDA - MILANO
(ANSA) - Gli analisti di Deutsche Bank alzano il prezzo obiettivo (target price) di Banco Bpm da 7,2 a 8,6 euro in scia all'aspettativa di un corposo rialzo da parte di Unicredit della sua offerta di scambio. Il prezzo fissato dal broker - che si basa sulle prospettive di crescita del Banco, anche alla luce delle opzioni nell'M&A con Anima e Mps - equivale a una valutazione superiore di tre miliardi di euro rispetto a quella inizialmente formulata da Andrea Orcel, che ha valorizzato le azioni 6,657 euro l'una.
"Il prezzo di Banco Bpm" in Borsa "sta già incorporando una revisione al rialzo di circa il 10%" dell'Ops "ma ci aspettiamo che questo premio possa essere ulteriormente aumentato, in quanto il mercato prezzerà progressivamente le aspettative che solo una significativa revisione" del prezzo "possa aumentare le probabilità di successo dell'offerta", affermano gli analisti. In caso contrario "riteniamo che l'offerta possa essere respinta dagli azionisti se il management di Banco Bpm dimostra - potenzialmente anche tramite una aggregazione aziendale e/o altri interventi straordinari - che il valore sottostante del gruppo supera significativamente qualsiasi valutazione più alta Unicredit possa mettere sul tavolo.
Alla luce di questo, ci aspettiamo che i prezzi di mercato di Banco Bpm inizieranno a incorporare in modo più esplicito una valutazione del gruppo come somma delle sue parti". Nel caso in cui Unicredit non ritocchi la sua offerta "consideriamo che il rischio di ribasso di Banco Bpm sia relativamente limitato" in quanto una valutazione pari a 0,9 volte il capitale tangibile e 8 volte gli utili attesi, quali sono quelle implicite nel prezzo obiettivo di Deutsche Bank, sia "sostanzialmente in linea con la media del settore".
Deutsche Bank vede un rischio di esecuzione "relativamente basso" dell'Opa su Anima mentre ritiene che possa essere "ragionevole" attendersi l'annuncio di una fusione con Mps "alla fine del 2025 o nella prima metà del 2026" e che la stessa possa avere "un forte razionale industriale, economico e soprattutto finanziario".
MELONI: UNICREDIT-BANCO, VALUTAZIONI NELL’INTERESSE NAZIONALE
Estratto dell’articolo di Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”
Dopo la settimana calda degli annunci, il mercato ieri si è stabilizzato. Il titolo di Unicredit — che lunedì scorso ha annunciato un’offerta di scambio sul Banco Bpm— ha chiuso a 36,8 euro (+1,15%) mentre l’istituto di Piazza Meda ha terminato la giornata a 7, 1 euro (-0,56%).
In pratica, il mercato ha stabilito che c’è un disallineamento attorno al 10% tra l’offerta di Unicredit e il valore in Borsa dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna. L’Ops esprime una valutazione di Banco Bpm pari a 6,657 euro per azione.
Troppo bassa per il mercato che vorrebbe un rialzo tra 1 e 1,3 miliardi, cifra che Unicredit può sostenere mantenendo le promesse sulla remunerazione ai suoi azionisti (ieri Unicredit ha ricevuto la conferma del rating di Fitch anche post offerta sul Banco). La partita è aperta e si aspetta la contromossa di Piazza Meda che, se arriverà, sarà annunciata entro fine anno, al più tardi a metà gennaio.
L OFFERTA PUBBLICA DI SCAMBIO DI UNICREDIT SU BANCOBPM
Secondo il mercato, avrebbe come fulcro un’Ops amichevole nei confronti del Monte dei Paschi di cui possiede già il 5%. Il tempo stringe: il cda del Banco, nel caso scegliesse Siena, dovrebbe firmare un memorandum d’intesa con il cda del Monte.
Banco Bpm, una volta annunciata l’eventuale operazione, avrà 15 giorni per convocare un’assemblea straordinaria alla quale dovrà incassare i due terzi dei voti dei presenti proponendo un’operazione che crei più valore di quella di Piazza Gae Aulenti. Ma anche del Banco in versione standalone. Per questo ipotetico disegno su Mps dovrà attendere l’opinione del Mef (11,7% di Siena). Nel frattempo, Unicredit depositerà alla Consob il documento d’offerta entro il 13 dicembre.
giorgia meloni a quarta repubblica 3
E avrà tempo di decidere aggiustamenti fino all’assemblea del 10 aprile, anche per valutare i risultati del quarto trimestre 2024 di Piazza Meda. Intanto, avvierà le consultazioni con i soci di Banco Bpm, a partire dal Crédit Agricole (9,2%) al patto di Consultazione (6,5%) fino al gruppo Caltagirone (2%) e gli istituzionali.
Ieri, sollecitata, la premier Giorgia Meloni, è intervenuta sull’offerta lanciata da Unicredit: «L’operazione è di mercato, dopodiché il governo ha degli strumenti per intervenire qualora dovesse rilevare che non rientra nell’ambito dell’interesse nazionale. È un file che sta seguendo il ministro Giorgetti, mi fido molto del suo giudizio sulla materia e quindi facciamo delle valutazioni assolutamente neutrali».
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