RIUSCIRÀ MATTEO SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE…
1 – BORSA MILANO IN CALO DOPO RALLY, IN FORTE RIBASSO BANCARI SU RACCOMANDAZIONE CERS
(Reuters) - Dopo un avvio incerto Piazza Affari vira in forte ribasso dopo il recente recupero trascinata dai bancari e in un contesto azionario europeo debole. Le speranze di una ripresa dell'economia a livello globale continua a sostenere il sentiment sui mercati, ma i livelli raggiunti dagli indici azionari suggeriscono una pausa di riflessione e una rotazione settoriale.
** Si ferma il rally dei bancari in deciso ribasso oggi con prese di
profitto alimentate, secondo un trader, dalla raccomandazione del Comitato
europeo per il rischio sistemico (Cers) sullo stop alla distribuzione di
dividendi fino alla fine di quest'anno.
** UNICREDIT e MEDIOBANCA perdono oltre il 4%.
** Lettera anche su INTESA SANPAOLO (-4,2%) e UBI (-3,3%)
mentre secondo indiscrezioni stampa l'Antitrust, al termine della prima parte
della sua istruttoria sull'Ops di Intesa, riterrebbe che l'operazione, allo
stato, possa non essere autorizzata non essendo sufficiente la vendita a BPER
di 400-500 annunciata da Intesa per prevenire problematiche antitrust.
Il titolo del gruppo emiliano dopo in primo balzo si accoda alla debolezza del
settore e cede oltre il 3%.
** In calo del 4% FCA dopo i timori emersi ieri sul fronte
Antitrust Ue in merito alla fusione con PSA.
** Al contrario CNH INDUSTRIAL guadagna oltre il 2%, sulla scia,
secondo un trader, del balzo ieri al Nasdaq di Nikola Corporation di
cui possiede una quota del 7,1% circa.
** DIASORIN rimbalza del 4,5% dopo il calo della vigilia.
2 – PER KEPLER ORA INTESA VALE IL 20% IN PIÙ GRAZIE AL VIA LIBERA DELLA BCE SU UBI
Elena Dal Maso per www.milanofinanza.it
Dopo il via libera venerdì sera da parte della Bce all'Ops di Intesa Sanpaolo su Ubi, ieri i titoli si sono riallineati a Piazza Affari al valore di concambio proposto dalla banca milanese. E quindi Intesa sale, a fine mattinata, del 2,29% a 1,81 euro per azione, mentre Ubi balza del 3,43% a 3,08 euro, leggermente sopra 3,077 previsto dal rapporto di 1,7.
Venerdì il gruppo guidato dall'ad Carlo Messina ha comunicato di aver ricevuto da parte di Francoforte l'approvazione alla richiesta di acquisire una quota di controllo dell'istituto bergamasco nell'ambito dell'offerta pubblica di scambio annunciata il 17 febbraio, poco prima dello scoppio della pandemia. Intesa ha anche specificato, alla fine della nota, che non subordinerà l'efficacia dell'offerta agli effetti derivanti dalla pandemia da Covid-19.
La rinuncia all'attivazione della clausola Mac sulle condizioni avverse legata alla pandemia "dovrebbe rimuovere i presupposti per la richiesta avanzata dal cda di Ubi di sospendere la passivity rule, circostanza che era stata sollevata il 26 maggio scorso", ricorda oggi Giovanni Razzoli, analista di Equita Sim. La regola della passività mira a salvaguardare la contendibilità delle società quotate, impedendo che gli amministratori attuino "iniziative difensive" per scongiurare offerte e scalate esterne.
Secondo l'esperto bancario, "indipendentemente dalla passivity rule, Ubi potrebbe comunque cercare di ostacolare l'offerta di Intesa a patto che le azioni poste vegano approvate dall'assemblea ordinaria o straordinaria". Razzoli è comunque convinto che, "al momento, qualsiasi altra operazione straordinaria possa, per gli azionisti di Ubi, molto difficilmente offrire gli stessi ritorni nell'immediato, a parità di profilo di rischio, dell'Ops di Intesa oltre che prospettive di crescita degli utili e di sviluppo comparabili".
Inoltre, nel caso di una business combination con un'altra banca, "potrebbe rendersi necessario ricorrere a un aumento di capitale sul mercato con un conseguente rischio diluizione per gli azionisti", sottolinea l'esperto. Secondo il quale l'autorizzazione della Banca centrale europea, peraltro attesa, è una notizia "molto positiva per Intesa perché elimina un elemento di incertezza legato allo svolgimento dell'offerta". E' invece ancora in corso l'iter autorizzativo dell'Antitrust che dovrebbe concludersi entro le prossime settimane. Equita oggi conferma il rating Buy su Intesa con prezzo obiettivo a 2,2 euro, e il giudizio Hold su Ubi con target price di 2,3 euro.
Sulla decisione della Bce si esprime oggi anche Anna-Maria Benassi, a capo dell'Italian Equity Research di Kepler Cheuvreux, che conferma a sua volta il rating Buy e il target price di 2 euro su Intesa. Per l'analista, il via libera della Bce (in attesa di quello dell'Ivass e della Consob) è un passo fondamentale verso il lancio dell'offerta di scambio su Ubi, che potrebbe aumentare del 6% il prezzo obiettivo su Intesa.
Secondo Benassi, ora l'Ops può essere lanciata anche prima dell'ottenimento dell'autorizzazione dell'Antitrust, prevista entro settembre e potrebbe richiedere una cessione di attività più o meno in linea con quelle già concordate da Intesa con Bper (fino a 15,5 miliardi di euro di asset ponderati per il rischio di Ubi) e Unipol (l'attività assicurativa relativa ai clienti da trasferire a Bper). È ancora possibile, secondo Kepler, che il calendario iniziale venga rispettato e l'offerta venga lanciata alla fine di giugno.
Sulla base delle stime su entrambe le banche e ipotizzando la piena proprietà di Ubi Banca nel 2022, con sinergie lorde per 450 milioni di euro nel 2022 (contro 730 milioni previsti da da Intesa nel 2023) e la cessione di asset (RWA) per 14,5 miliardi di euro da Ubi a Bper (rispetto ai 15,5 miliardi di euro nell'offerta vincolante di Bper), Kepler prevede che l'utile per azione rettificato di Intesa post operazione sia del 2,6% superiore rispetto a una soluzione autonoma. L'impatto dell'Ops sarebbe positivo del 6% e farebbe alzare il prezzo obiettivo su Intesa da 2,0 a 2,13 euro, aumentando quindi il potenziale rialzo dall'attuale 13% al 20%.
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