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R. Dim. per “il Messaggero”
A passo di carica Intesa Sanpaolo si avvicina alla conquista di Ubi Banca. Ma a due giornate di Borsa dalla conclusione dell' Opas, pur avendo rastrellato a ieri sera il 32,662% delle azioni, non si placa la conflittualità fra le parti e, nelle ultime ore, sono partiti altri due esposti alla Consob, per un totale di cinque. Le nuove iniziative riguardano il calcolatore azionario istituito sul sito istituzionale della banca bergamasca e la pubblicità, definita ingannevole da Ca' de Sass, apparsa sui quotidiani.
Per quanto riguarda l' esito della contesa, seppure a due giorni dalla fine manca una quota considerevole per raggiungere la soglia della maggioranza dell' assemblea straordinaria (67%), l' esito appare scontato. C' è grande adesione della parte retail dell' azionariato Ubi, quantunque essa sia condizionata dall' atteggiamento delle filiali dell' istituto che stanno eseguendo indicazioni tutt' altro che ortodosse, ricevute dal vertice e che hanno provocato uno dei cinque esposti depositati presso la Commissione di vigilanza del mercato. E' prassi che i grandi fondi e gli investitori istituzionali consegnino i loro pacchetti negli ultimissimi giorni dell' offerta e ci sono segnali che anche in questa occasione la tradizione sia confermata.
BOTTA E RISPOSTA
giandomenico genta victor massiah
Piuttosto resta alta la guardia dell' offerente rispetto all' approccio, finora mostrato dall' emittente, disallineato alla prassi. Così non sono passate inosservate due ultime curiose reazioni di Ubi che, innanzitutto sul suo sito, ha creato un calcolatore azionario: è una tabella che l' azionista può compilare per appurare la convenienza o meno dell' adesione all' Opas.
C' è però una grave dimenticanza: non è contenuto il premio connesso all' offerta che è salito dal 27% di quanto offerto il 17 febbraio con la proposta di 1,7 azioni Intesa per ogni titolo Ubi, al 44,5% del rilancio cash di 57 centesimi dei giorni scorsi. Ed è una disattenzione che i legali di Intesa Sp - Pedersoli studio legale - hanno prontamente segnalato alla Consob a cui hanno denunciato il contenuto di una campagna pubblicitaria fatta sui principali quotidiani.
«La fiducia non si compra» è l' advertising utilizzato dal creativo di Ubi per cercare di scoraggiare l' adesione degli azionisti all' offerta di Intesa. Va detto che qualcuno ha fatto il verso a questo messaggio correggendolo: «La fiducia la si conquista con i risultati e le scelte strategiche che non sono state fatte».
Infine non sono state smentite le anticipazioni del Messaggero di ieri dell' intenzione esternata in occasione di qualche consiglio fa dal consigliere delegato Victor Massiah di trarre le conseguenze della sua avversità all' offerta di Intesa e, in caso di successo, rassegnare le dimissioni dopo il cda del 3 agosto chiamato ad approvare la semestrale. Al suo posto il cda potrebbe scegliere Roberto Nicastro, vicepresidente dell' istituto, avvezzo nella gestione di situazioni complicate come dimostrato nel salvataggio delle quattro banche.
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